infanzia tremenda, che madre sarò?

[raulino2014]

Sto passando giorni molto complessi per la salute del mio bambino per vari motivi. Per tanti motivi non ho avuto un' infanzia orribile, diciamo pure che è stata fatta di abuso e tanto abbandono! Una madre che ha pensato solo a sè stessa, con cui fortunatamente ho chiuso i rapporti da più di un anno, dopo 37 anni di sfruttamento e totale indifferenza da parte sua ; l'ho aiutata sacrificando me stessa e in cambio ho avuto il nulla ed ora, con i rapporti interrotti, tanta infamia da parte sua che fa la bella agli occhi esterni, nascondendo l'essere infido che è stata, una donna che tutto può essere fuorchè madre. questo solo per farvi un accenno di ciò che ho vissuto. Allo stato attuale sono sola al mondo, nessuno su cui contare, ho solo il mio compagno vicino, con il quale non sempre è un idillio, anzi... però c'è un sentimento che ci unisce e questo ci permette di andare avanti! Fra le tante mancanze familiari una totale è stata l'assenza della dimensione maschile e così mi sono chiesta subito se sarei mai stata in grado di essere una buona madre in generale, ma soprattutto con un figlio maschio perché appunto è un universo che non conosco e che spesso mi ha deluso. Aspetto infatti un maschietto ed i miei dubbi sulla mia capacità di essere una buona madre sono aumenatti sapendo che non sarà una bambina! Vorrei che mio figlio imparasse il rispetto della donna ed evitasse certi comportamenti già scorretti che mi è capitato di vedere in bambini, come se al maschio fosse concesso di più rispetto alla figlia femmina. Anche con il mio compagno è spesso una lotta perché ha avuto una madre stra permissiva, donna molto limitata, gelosa e maligna, che l'ha viziato e davvero concesso troppo e non vorrei mai che mio figlio avesse tali limiti. Ora mi chiedo se c'è qualche mamma di maschi che sa dirmi qualche consiglio e raccontarmi la propria esperienza. Forse con una figlia avrei meno dubbi, sebbene ripeto che la mia maternità è problematica per l'assenza di esempi minimi e positivi! Inoltre mi chiedo, può un'infanzia tragica renderci ciechi e commettere gli stessi errori dei nostri pessimi genitori? Grazie per l'attenzione!

[Elpis]

Ciao, ho letto anche la tua storia ma ti rispondo a questa, sarà compito tuo insegnargli il rispetto per la donna, anche se a te manca la figura maschile nella tua crescita avrai al tuo fianco il tuo compagno che ti aiuterà nel lavoro più difficile della vita, essere genitori, lo farete assieme solo cosi riuscirete nell’impresa, dici se un infanzia tragica può influire, secondo me è indifferente perché da un lato non vuoi che tuo figlio cresca come sei stata cresciuta te quindi cerchi di dargli più attenzioni possibili, ma da un lato si rischia di farlo crescere dentro una campana di vetro, come tutte le cose serve una via di mezzo per renderlo forte e indipendente in un prossimo futuro, quindi non conta tanto la nostra vita passata, ma come si vuol far crescere la propria creatura e non credo sia scritto in un libro, quindi goditi la tua maternità assieme al tuo compagno dimentica anche se difficile le cose spiacevoli della tua vita passata e riprendi da questo punto, e sono convinto e sicuro che sarai una buona mamma.
Baci ciao

[raulino2014]

Ti ringrazio di cuore, non immagini quanto siano importanti i confronti e il sostegno per me che da sempre vivo in una solitudine interiore e reale! Grazie ancora, un abbraccione!!!!!

[Royalsapphire]

Vorrei che mio figlio imparasse il rispetto della donna ed evitasse certi comportamenti già scorretti che mi è capitato di vedere in bambini, come se al maschio fosse concesso di più rispetto alla figlia femmina. Anche con il mio compagno è spesso una lotta perché ha avuto una madre stra permissiva, donna molto limitata, gelosa e maligna, che l'ha viziato e davvero concesso troppo e non vorrei mai che mio figlio avesse tali limiti.

Ciao Raulino,
prima di scriverti in merito alla citazione che ho riportato sopra volevo chiederti ... ma Raulino è il nome di tuo figlio ?
Andando ora a noi.
Immagina di aver partorito tuo figlio. Lo vedi così piccolo. Lo osservi. Secondo te egli è un organismo autonomo?
Certo che no:
gli manca la parola,
gli manca il saper camminare,
gli manca la volontà conscia (sa solo ciò di cui ha bisogno: cibo, pulizia, sonno),
gli manca praticamente TUTTO
Ha solo un cervello in via di evoluzione, e una mamma che si prende cura di lui.
Ora, secondo te, tutto quello che può imparare, da chi lo apprenderà?
Da te (o da voi, qualora tuo marito non se ne disinteressi).
Quindi se tuo figlio imparerà cos'è il rispetto, sarà perché tu glielo insegnerai! E il primo insegnamento che gli dai, ancor prima delle tue parole, è il tuo esempio!!! Tu puoi dire a tuo figlio cento volte al giorno che non deve fumare, ma se poi ci fumi davanti, secondo te lui cosa seguirà? Le tue parole o le tue azioni?
Quanto invece alla paura di comportarti apprensivamente con lui, ebbene, ti basta tenere viva questa vocina coscenziosa che ti ha fatto scrivere qui su MyHelp il problema! Finché tu non vorrai essere apprensiva, questa tua volontà ti porterà a interrogare sempre le tue azioni, e interrogandoti permetti a te stessa di riflettere e di modificare il tuo carattere.
Sai cos'è l'apprensione? Una forma di egoismo! Un modo per dire "soffoco te per non farmi soffocare dalle mie paure".
Finché tu penserai al SUO bene, riuscirai ad essere meno egoista (dico "meno" perché chiaramente in ognuno di noi c'è sempre dell'egoismo).
In ogni caso, tu puoi chiedere aiuto e consiglio quando senti di averne bisogno. Ovvero: puoi tornare a trovarci quando vuoi

Ciaooo

[cavalletta]

Spesso mi faccio la tua stessa domanda, non avendo avuto dei genitori molto presenti, ad indicarmi la strada, l'educazione quando ero piccola,nessun insegnamento, ed è così che mi ritrovo ad essere la persona che ora qualcuno critica ...ho paura che in un futuro non riuscirò ad essere una buona madre, ma soprattutto riuscirò a portare avanti una famiglia? Sarò brava ad occuparmi di tutto?
Per quanto ti riguarda penso che sarai una brava madre...saprai insegnargli i valori giusti, spesso ci rispecchiamo nei nostri genitori, ma loro solo loro e noi siamo noi.