Riflessioni

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Forum di aiuto sui tabù della famiglia. I Fatti Vostri.
Parliamo del rapporto conflittuale tra genitori e figli nel presente e nel nostro vissuto passato.
Cosa vuol dire avere una mamma e un papà? Cosa significa essere bambini, e cosa, essere ragazzini? Come sta il tuo bambino interiore?
Quanti problemi e quante difficoltà ci vengono messi davanti?
Qui si possono inviare sfoghi, critiche e consigli su come dovrebbe comportarsi un genitore con il proprio figlio e viceversa.

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Messaggioda Kiwi42 » 30/07/2014, 18:42



[sfogo "random", con focus su mio padre]

Ho 26 anni, vivo ancora con i miei genitori. In questa casa mi sono annullata, o forse tale sono, in un certo senso, semplicemente nata.
Ho un brutto rapporto con mio padre, fatto di segni indelebili di bullismo subito da bambina e durante il resto della vita. Mio padre si comporta con me (e con mia sorella; non di rado con mia madre) come il classico bulletto annoiato e attaccabrighe. Leone a casa, agnello fuori. Frase brutta e offensiva, me ne rendo conto. Ma che descrive bene il suo atteggiamento. Mi ha umiliata in diverse occasioni. E' contorto. Di certo non ha avuto a sua volta grandi esempi educativi (infanzia difficile, padre violento, madre esaurita), ma mi resta sempre difficile comprendere come un adulto possa scegliere di fare figli e poi ancorarsi al passato e trascinarceli dentro come "per ripicca", secondo la logica del "io non l'ho avuto/fatto. quindi non lo avrai/farai nemmeno tu", o giustificarsi con "tuo nonno con me faceva di molto peggio", e simili. Vivendo la famiglia come un peso, un impiccio, qualcosa di brutto, qualcosa su cui sputare, da disprezzare. So che non è facile diventare e fare i genitori. Mi sembra comunque errato giustificare. Il sentirsi costretto in un rapporto (quello con mia madre, poco convinto da entrambe le parti per quel che so ad oggi... fatto di mancanza di rispetto e litigi, aggressività di mio padre), facendo sentire noi figlie come delle vere e proprie disgrazie... con parentesi di violenza psicologica e verbale anche a sfondo sessuale.
Non riesco a guardarlo più in faccia, e ci ho provato a recuperare il dialogo. Sembra che con l'età stia peggiorando e basta. Come se avesse preso la pillola IM di Maccio Capatonda. Niente dialogo, non vuole parlare e discutere. Solo tv accesa, rumore, offese e umiliazioni. Sono disoccupata da un anno. Non ho fatto l'università. Entrambe le cose girano la parte del manico del coltello dalla sua.
Ho sviluppato un disturbo che ho scoperto solo da poco essere piuttosto diffuso: si chiama "scopofobia", che è simpatico se penso che ho qualche problema sul lato sessuale. Non riesco a farmi vedere da lui, per stare tranquilla metto tonnellate di vestiti addosso. Credo sia detto anche body shaming, forse è una variante.

Ogni tanto guardo mia sorella. Lei quella buona, equilibrata, quella che non discute mai (saggiamente) e vedo i segni di questo rapporto anche su di lei, che non ha mai sviluppato un minimo di amor proprio. Si tratta male, è insicura, fatica a vedere il suo valore. E come è possibile, quando chi dovrebbe amarti e rassicurarti un minimo, almeno, ti tratta come uno straccio, come un qualcosa di scarso valore?

Cerco di prendere da questa esperienza insegnamenti utili, e andare avanti. Penso che non avrò figli, che sarò gentile con il prossimo. Ma certi giorni è difficile... quando mi faccio troppo schifo e non trovo alcun senso alla mia esistenza.
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Messaggioda Naoki » 30/07/2014, 21:08



Buttare lì che non avrai mai dei figli per causa dei tuoi genitori è una stupidaggine enorme.
Purtroppo chi ha avuto per tanto tempo un educazione tale e molto severa, riferito ai nonni che effettivamente hanno avuto una educazione ancora più severa perché era periodo di guerra e fame, possiamo anche capirli.
Più volte mi sono chiesto come mi sarei comportato io a quel tempo...quasi sicuramente uguale o comunque molto ma molto simile; mio padre è simile al tuo...brontola sempre, tv a casa ed è difficile parlarci perché sta poco a casa, ma non vedo il motivo perché debba mollare la presa.
Ci parlo ancora pochissimo ma quando è tranquillo cerco di buttargli la parola sorridendo coinvolgendolo in piccolissime cose e vedo che pian piano funziona, ma sono ancora lontano dal risultato che spero...pazienza ci vuole molto ma molto tempo.
Hai la mia età, non devi abbatterti...devi calcolare che la società sta facendo di tutto per inculcare la gente che avere una famiglia è scomodo e costoso ed anche chi ce l'ha ne risente molto.
Ma se le cose diventano violente è necessario rivolgersi a chi di dovere.
Sono tempi molto difficili per i giovani e le famiglie, ma occorre che capiscano che proprio a loro manca di qualcosa di fondamentale, pazientare e guardare al futuro con fiducia perché le cose cambieranno; ma non prima di momenti bui.
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Presa di potere del genitore sulla vita del figlio.

Messaggioda Royalsapphire » 30/07/2014, 22:44



Ciao Kiwi.
Ho letto le tue riflessioni. Complimenti per la stesura. Hai attuato un signor sfogo e credo che ciò ti abbia tirato un po' più su il morale.
Vorrei darti qualche consiglio difficile da applicare.
Belle parole le tue quando dici "le persone che dovrebbero amarti e proteggerti ti creano insicurezze, ti fanno violenza psicologica, ti umiliano per divertimento, si comportano da bulli". Belle parole ma in sostanza assolutamente inutili. Capisco che siamo esseri umani fatti più di cuore che cervello ma il cervello lo abbiamo ed è un peccato non usarlo quando serve. Quindi devi diventare brava a capire un semplice concetto logico, ma difficile per il cuore, secondo il quale occorre cercare affetto e cure da altra gente. Gente che pronta a darteli. Se capisci che i tuoi genitori non ci arrivano, allora trova chi può farlo. Forse ciò ti sembrerà triste. Lo è. Ma per me è ancora più triste lasciarsi rovinare il bene più prezioso che abbiamo potendo invece difenderlo e arricchirlo con altre fonti.
Tutti vogliamo essere amati. Tutti ne abbiamo il diritto. Quindi perché lasciarci morire di sete quando i nostri cari si rifiutano di portarci da bere, se questo compito può assolverlo qualcun altro?
Inoltre il concetto è anvora più profondo! Pensa infatti che l'amore fa "dammi e tieni". Pensa a quanto amore puoi donare a chi non aspetta altro. Pensa a quanto puoi riceverne in cambio! Abbrutirti per i tuoi è tutto tempo sprecato! Cerca di ripeteri mentalmente che non hai tempo per stare male per loro. Che hai il tuo futuro da costruire. Una vita da pianificare.
Che insegnamento puoi trarre da queste sofferenze che provi? Che quando sarai mamma tuo figlio non si sentirà mai solo. Che non avrà mai paura di te né delle difficoltà della vita. Che sarai pronta ad accogliere quell'amore immenso che saprà darti. Che dovrai essere forte anche per lui.
I tuoi genitori non sono malvagi. Sono solo deboli. E non hanno saputo (o voluto) migliorarsi per il vostro bene. Pazienza Kiwi. Non possiamo sceglierci la famiglia di sangue, ma possiamo scegliere di costruire la famiglia che vogliamo. Un abbraccio di un amico e un abbraccio di un genitore possono essere molto simili, se dati con amore.

Tu puoi diventare una splendida donna, forte e coraggiosa! Coraggio ;)
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Messaggioda Kiwi42 » 31/07/2014, 0:57



Concordo con entrambi, grazie per avermi risposto
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Messaggioda Kiwi42 » 31/07/2014, 1:01



Naoki ha scritto:Più volte mi sono chiesto come mi sarei comportato io a quel tempo...quasi sicuramente uguale o comunque molto ma molto simile;


sì, può essere. anche se ci sono momenti in cui percepisco un forte disprezzo nei miei confronti. lì non è tanto l'essere incapaci ad esprimersi. lo sento, che non ha rispetto per me. fatica molto a provarlo. non so come spiegare
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Messaggioda Naoki » 31/07/2014, 21:22



Kiwi42 ha scritto:sì, può essere. anche se ci sono momenti in cui percepisco un forte disprezzo nei miei confronti. lì non è tanto l'essere incapaci ad esprimersi. lo sento, che non ha rispetto per me. fatica molto a provarlo. non so come spiegare

Capisco, non ti preoccupare, ma è meglio non pensarci e lasciar perdere, devi provare tu a farglielo venire se non ti sei sbagliata.
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