Ma PERCHè!!!

Forum di aiuto sui tabù della famiglia. I Fatti Vostri.
Parliamo del rapporto conflittuale tra genitori e figli nel presente e nel nostro vissuto passato.
Cosa vuol dire avere una mamma e un papà? Cosa significa essere bambini, e cosa, essere ragazzini? Come sta il tuo bambino interiore?
Quanti problemi e quante difficoltà ci vengono messi davanti?
Qui si possono inviare sfoghi, critiche e consigli su come dovrebbe comportarsi un genitore con il proprio figlio e viceversa.

Ma PERCHè!!!

Messaggioda AzoV2 » 14/08/2014, 18:54



Ciao a tutti,mi sono appena registrato nel forum col solo ribadire un concetto che ho detto una marea di volte ai miei.
Storia:Sono un ragazzo di 16 anni che esce di casa poco e nulla e con i genitori separati da quando di anni ne avevo sei.Da piccolo sono sempre stato dietro di loro e "ingoiavo"(spero comprendiate)qualsiasi cosa mi dicessero.A scuola ho sempre avuto ottimi voti,e di questo i miei ne andavano orgogliosi(tanto da vantarsene con le altre persone,come se ero la loro nuova macchina).I problemi inziano circa 2 anni fa quando un giorno come un'altro decisi di non andare a scuola,e così fu il giorno dopo e anche quello ancora finchè i miei non hanno iniziato a dire frasi del tipo:vai a scuola rendimi orgoglioso e cazzatine del genere.Io continuavo a non andare a scuola e durante queste "vacanze"mio padre arrivò a casa(lui vive fuori,io con mia madre)iniziando ad alzare la voce prendendo posizione(non lo aveva mai fatto);io sul momento mi alzai dal divano dov'ero seduto e mi chiusi in camera mia facendolo andare via.Stavo soffrendo e decisi di andare da uno psicologo che frequento ancora oggi.Le mie giornate passavano lentamente,non frequentavo nessuno perchè avevo paura che mi chiedessero perchè non andavo a scuola.Durante queste periodo sono stato sempre (troppo) appicicato a mia madre.Arrivato a febbraio 2013 decisi di rivedere mio padre dopo mesi quella situazione che al ripensarci non mi fa più soffrire ma arrabiare.Rivedendomi lui si commosse mai io rimasi freddo(era come se al tempo avessi detto:va beh facciamolo contento).Continuai a vederlo quando era di passaggio(sempre stato fuori per lavoro).Da un mese a quella parte iniziai a rivedere i miei amici anche se con un po' di timore.Passai l'estate uscendo e on una certa serenità e a settembra 2013 ricominciai ad andare a scuola.I primi 2 mesi passarono come se tutto quello accaduto durante l'anno non fosse mai successo.Ma verso la metà di novembre presi un 5 e 1/2 in MAT e quando lo dissi a mia medre le fece la faccia sconvolta e iniziò a torturarmi con il domandarmi se stessi studiando o meno.Durante tutto il periodo dicembre/febrraio,nella mia mente è maturato questo pensiero(basta passato remoto,sto parlando del 2014 :P ):non devo dimostrare nulla a nessuno se non a me stesso,se vado a scuola lo faccio per sapere e non per rendere orgogliosi i miei.Mia madre ha finito di stressarmi con la scuola dopo avergli ribadito molte volte questo concetto e lì mi sono sentito libero.Ma questo pensiero però si è trasformato nella necessità di volersì sentire autonomi.HO con l'andare a prendere il bus e uscire a piedi.
Da quel momento partono 3 "paragarafi" che succedeno contemporaneamente ma che racconterò in modo separato.
1)Quando questo giugno è finita la scuola mi sono accorto di come mi volessi staccare dai miei e di essere indipendente.Ho iniziato sistemando i miei vestiti come piace a me,rifarmi i letto,cucinare e pulire il bagno e camera mia.Il problema e che qualcosa come 1 mese fa' mi sono accorto di come questa "autonomia" fosse solo un'illusione perchè scopri che mia madre ritoccava di nuovo tutto anche se io lo avevo già fatto.Ho iniziato a chiedere spiegazioni non ricevendone,pure alzando la voci ancora mia madre si rifiuta a parlare e si azzarda pure a prendermi in giro;Ecco un esempio:
IO:str***a perchè hai spostato l'accapatoio se già lo avevo posato io?
Lei:......Non l'ho spostato.
IO:Non prendermi per il sedere ci sono 2 persone in questa casa e se non sono stato io........chi può essere stato
Lei:Si l'ho spostato,e allora?
Io:Perchè lo hai fatto?
Lei:.......
IO:PERCHè!?
Lei:non gridare che ci sentono i vicini.
IO:non me ne frega nulla dimmi perchè.......
La discussione continua così finchè non mi scasso il cavolo e la mando a quel paese.
Il problema è che mi sono accorto di essere stato preso in giro in questo modo troppo volte e praticamente ogni giorno la discussione inizia da capo per un qualsiasi altro oggetto o azione ma io non ricevo risposta.è come se lei credesse di avere il controllo su di me e di dover "rivedere"quello che faccio perchè(ho la sensazione che lei la pensi così)lei è superiore.Ovviamente ho rinfacciato queste cose a mia madre continuando a non ricevere risposta(che sia così?).Sono arrivato al punto di dover fermar camera mia per far valere la mia indipendenza.Ho raccontato la faccenda in modo ristretto ma tanto è sempre la stessa storia e io mi sto stufando :rabbia2: .

Il paragrafo numero 2 riguarda le relaziono con i miei amici:
Il 7 giugno sono stato all'ETNA COMICS 2014 con un gruppetto di amici.La giornate è passata velocemente senza nessun problema ma dopo quel giorno,(non riesco a spiegarmi neanche io perchè)ho smesso di uscire il sabato sera e iniziato a stare a casa molto di più,limitandomi a parlare via skype.Non so perchè ma non sento(o almeno a me sembra)il bisogno di vedere nessuno(a dire la verità non sento proprio nulla).Sto parlando di questo perchè una settimana fa un mio amico mi ha proposto di andare in un parco acquatico ma io ho rifiutato dicendo di non avere voglio e lui oggi mi chiede su what's app
perchè non mi va e dicendomi che io non capisco quello che sto facendo stando a casa e non uscendo.Io non so' perchè se ne sia uscito con questa discussione ma al mio dire:"ma se non esco saranno cavoli miei" lui mi risponde che sono un inetto e non capisco;A questo punto io dico:"magari non capisco,cosa vuoi dire allora?"lui ritiene di non potermelo dire.Al mio continuo chiedere perchè non ricevo risposta e quindi chiudo la conversazione come lo farei con mia madre,mandandolo a quel paese.
Adesso io mi sono fatto un regionamento:il non uscire enfatizza la rabbia del paragrafo 1,ma sinceramente non so' neanche io darmi una spiegazione,se non col:non ne sento il bisogno.

Il paragrafo 3 riguarda mio padre:
A metà luglio mio padre arrivo in città dicendomi che stava per venirmi a prendere e io gli dissi che non mi andava e avevo di meglio da fare ma se proprio voleva vedermi,passava da casa e lo salutavo.Il giorno dopo si ripetette la stessa situazione e lui disse:"Ok,non mi vuoi vedere." e chiuse la chiamata.
Una settimana dopo lo chiamai per chiedergli se poteva mettere 30€ nella mia postepay(lo ha fatto la maggior parte delle che l'ho chiesto).Alla mia richiesta lui rispose:Perchè dovrei farti un favore se tu non vuoi vedere neanche tuo padre?.Io gli dissi che non sentii il bisogno di vederlo e lui se ne uscì con la frase:un po' di rispetto.Questo ha scatenato in me una sensazione di fastidio e pronunciai parole che venivano dal profondo della mia mente:CON RISPETTO TU INTENDI LA LECCATA DI PIEDI,lui non mi rispose e mi salutò chiudendo la chiamata.



Non so cosa sia ma sono stanco di non ricevere le risposte che mi spettano(questo per me è rispetto).
Scusate la lunghezza,ma ne avevo veramente bisogno(potrei riscriverlo all'infinito).
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Messaggioda Silberschnee » 14/08/2014, 19:06



Ma quali scuse, scrivi quanto ti pare, serve a questo il forum!


Sei sicuro che la tua mamma non abbia un doc da ordine? (vedi su wikipedia disturbo ossessivo compulsivo nello specifico sull'ordine) Non mi meraviglierebbe che ritocca tutto quello che hai fatto tu non per scarsa fiducia verso di te, ma per un suo problema di sistema nervoso. Prova per un attimo a distaccarti dall'essere suo figlio e osservala come un estraneo, sicuro che lei stia bene?

Per i voti bravissimo sei stato un grande la scuola deve essere un piacere di imparare, non fare il bravo soldatino per compiacere gli altri, complimenti sei stato molto maturo, idem a fare le cose in casa a volere indipendenza con autobus ecc bravo.


Il tuo amico da come scrivi sembrerebbe in buona fede, forse è solo più sensibile ed empatico di altri e vuole un po' tirarti fuori perché percepisce che in quella casa non stai bene, a te magari sembra un attacco alla tua privacy, ma invece potrebbe essere semplicemente amicizia ed empatia, a volte i veri amici sono quelli che ti scuotono un po'.


Tuo padre è inclassificabile, non ti può ricattare coi soldi, è un tipo materialista? Sicuramente alla fine ti vuole bene, ma probabilmente è gran poco sensibile e ci capisce veramente poco di relazioni affettive.

Ora tu cosa vorresti davvero?
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Messaggioda AzoV2 » 14/08/2014, 19:34



Cosa voglio io?
Sinceramente sento il bisogno di uscire da questa casa e andare da tutt'altra parte.Proprio di essere fuori da questa situazione.Ma è come se non fossi motivato a farlo anche se sono completamente a conoscenza che sarebbe perfetto per me.
Non so veramente perchè.
E poi pretendo risposte dai miei perchè so che possono darmele ma è come se non fossero abituati a dirle.
Infatti ho la sensazione che loro siano abituati al bambino che non ha mai nulla da ridere.
Non mi è chiaro se hanno realizzato che non sono più quel bambino.Perchè la cosa mi da veramente fastidio.
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Messaggioda Royalsapphire » 14/08/2014, 20:18



Ciao.
Sono felice che tu sia stato così chiaro ed esauriente nel tuo racconto.

Hai tanta rabbia dentro, e sicuramente molto ha inciso la separazione dei tuoi mentre eri piccolo. Tra i problemi che c'erano tra loro avranno avute non poche distrazioni che li hanno sottratti dal loro compito di educarti e prendersi cura di te.

Forse nel profondo ti senti tradito da loro. Nutri una certa insofferenza e quindi ogni cosa che fanno è sufficiente per farti saltare i nervi. Li giudichi e non li rispetti. Li colpevolizzi dentro di te e le tue reazioni glielo rinfacciano.

Te la prendi per delle risposte mancate su cose che sono sostanzialmente cavolate. Questo mi fa pensare che in realtà tu vuoi un altro tipo di risposte.
Non so, hai detto che per un certo periodo sei stato attaccatissimo a tua madre, ecco forse è il suo affetto che cercavi. Che cerchi. E che sei stato ripetutamente deluso dal modo con cui tua madre e tuo padre dimostrano di preoccuparsi per te. Perché ti sembra come se da te volessero solo che tu vada bene nello studio e che abbia una vita sociale. Della serie "e a me.chi ci pensa? Gli importa che io studi e se non lo faccio non gli piaccio più!". Da qui il pensiero che ora tutto quello che fai lo farai per te stesso. Perché ti pensi da solo. Senza famiglia.
E questo problema che hai con i tuoi ti porta talmente tanta rabbia che sfocia anche nelle tue relazioni personali. Ti senti come perseguitato. Come se tutti quelli che ti circondano, ti stessero accanto per un tornaconto personale, perché vogliono tutti qualcosa da te, non perché vogliono stare con te.

Tu vuoi sentirti amato!
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Messaggioda AzoV2 » 14/08/2014, 20:50



Si,sento rabbia e anche molta,ma non riesco a sentire altro.
Non sento il bisogno di vedere le persone se non per qualcosa da fare.(esempio:fare i compiti insieme per me non ha senso,al massimo far ripassare un compagno che non sa molto.)Non provo alcun piacere a vedere nessuno.Però non mi sento da solo.Come ho già detto non sento nulla.
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Messaggioda Silberschnee » 14/08/2014, 23:58



Io non ci credo molto che non senti nulla :mmm2:

Cosa ti piacerebbe fare se tu vivessi da solo?
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Messaggioda AzoV2 » 15/08/2014, 8:54



sul fatto di non sentire nulla non so veramente cosa dire.Proprio non penso a nient'altro,non sono mai stato il tipo che lascia trapelare l'emozioni così facilmente.
è come se stessi sottoponendo me stesso a una prova di forza.
Comunque se vivessi da solo,posso dire che mi sentirei più libero(o almeno la penso così).Farei tutto quello che faccio adesso(videogames,manga,palestra) senza un peso sulle spalle.

Quando si parla di questo io non so mai cosa dire.Per scrivere queste poche parole ho pensato veramente molto,ma è come se non fossi sicuro di quello che sto dicendo. :confused:
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Messaggioda Silberschnee » 15/08/2014, 9:08



E come ti manterresti?

Vivere da soli senza aiuto di genitori ha questo piccolo dettaglio tecnico :rolleyes:
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Messaggioda AzoV2 » 15/08/2014, 9:18



Circa 1 mese fa avevo cercato per qualche lavoro adatto a me,purtroppo non ho trovato nulla.Il fatto del mantenimento è tutto derivante da questo.
il fatto è che io VORREI ma non POSSO.Di sicuro non sto immaginando una vita facile,ma solo "libera" se si può definire così.
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Messaggioda Silberschnee » 15/08/2014, 12:29



Cerca di farti un progetto proprio per arrivare a un lavoro (cosa difficile di questi tempi), l'indipendenza economica è fondamentale, senza di quella non si è mai veramente liberi e spesso anche ricattabili.

Lavorare poi fa bene, si certo a volte può essere stressante, ma come autostima è molto importante e aiuta a sentirsi maturi e liberi.

Invece di immaginare pianifica e organizzati, sii concreto, da come parli, per quanto soffocato e frustrato io sento molta forza e potenziale maturità.
Potresti sfruttare il fatto che tua mamma ci tiene che riesci nelle cose.
Mettiti una maschera tranquillizzante, sii gentile e lascia perdere il rancore, cerca di prendere solo il buono da lei, più sarai positivo più ti lascerà in pace e questo è fondamentale per i tuoi obbiettivi.
Non è un essere debole o arrendersi, è essere pratici e concreti e puntare dritto agli obbiettivi invece che crogiolarsi nella rabbia, frustrazione e pessimismo. Sei tu che devi costruire la tua libertà ed emanciparti da loro, quando sarai indipendente (e magari ti ci vorrà qualche annetto) sarai libero e non potranno usare più nulla con te e allora forse si sveglieranno. Ma tu comunque lo devi fare per te mica per loro, perché ti farà bene.


Per che lavoro ti senti portato?
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