Allora,
quando ho parlato di famiglia allargata, non intendevo quelle famiglie il cui nucleo padre-madre si spacca e forma due nuove rispettive famiglie. In questo preciso caso, condivido in pieno Still, che sia un esempio fallimentare agli occhi della prole! Giustamente!! Come fa un figlio a credere nell'amore vero, che dura per sempre, quando l'esempio delle persone che lo hanno generato (presumibilmente col loro amore), è consistito nell'amarsi fino a che divorzio non li ha separati?! Cmq, ciò a cui mi riferivo quando parlavo di "famiglia allargata", era il caso in cui i neo sposini decidono di vivere attaccatti ai rispettivi genitori. Come si usava anticamente, quando intere famiglie vivevano nello stesso castello, o tenuta.
Io a dire il vero intendevo che è fallimentare proprio ciò che hai scritto tu ora. Pensaci, se uno ha compiuto il distacco, che motivo ha di voler vivere accanto ai genitori? Vuol dire che non ha saputo compiere il distacco, in realtà. E tu stessa hai detto che quando ci si sposa il partner diventa la nuova famiglia: ma allora perché rimanere "attaccati" a quella vecchia? Certo, possiamo andare a trovare i genitori se vogliamo e c'è modo, ma è diverso. Il bene rimane, ma non si ha la volontà/necessità di avere a contatto i genitori. Non siamo più nell'antichità, quando le possibilità erano limitate, non c'erano le case di riposo, si aveva bisogno di braccia da lavoro, insomma non c'era benessere come oggi. Siamo nel terzo millennio e da parte di un figlio è auspicabile il distacco, mentre se un 40enne ancora ha bisogno dei genitori accanto c'è da preoccuparsi. Il distacco è il momento in cui un figlio decide di fare la propria vita, di camminare con le proprie gambe. E come con un bimbo che impara a camminare, finché si va a carponi non c'è distacco. Nella pratica è impossibile che sposini e vecchia famiglia vivano a contatto (quale delle due, poi?), e la pratica dimostra che ci sono quasi sempre problemi, interferenze, anche se apparentemente ciò non è percepito. Così non si diventerà mai davvero adulti. Se la famiglia è allargata, il proprio amore viene diviso fra le tante persone della famiglia allargata. Una situazione antica, da famiglia in cui l'unico risultato è che i problemi di uno sono i problemi di tutti. Morale: più problemi. Bisogna capire che fare un figlio per "fare il genitore" è scavarsi la fossa, e quando avviene il distacco si percepisce un senso di vuoto e di conseguenza capita che anche i figli ne siano influenzati incapaci di staccarsi. Dev'essere come veder salpare una bellissima nave che sentiamo aver costruito pezzo per pezzo. Ci sarà qualche rimpianto, ma anche la consapevolezza di aver fatto qualcosa di unico, di aver vissuto bene la propria vita. Ergo: no alle famiglie allargate!
Quanto all'accudire i genitori, non ho detto che bisogni fare un figlio affinchè ci accudisca nella vecchiaia! Ovvio! I figli si fanno per amore! O se si concepiscono anche all'infuori dell'amore, vanno allevati comunque con tanto amore e dedizione. Nel caso di cui sopra mi riferivo al fatto che quando si ama il proprio padre o la propria madre, viene spontaneo volerli aiutare (o accudire) se la situazione lo richiede. Risulta chiaramente difficoltoso e oberante quando il proprio genitore non è così gradito al figlio, o non ha fatto altro negli anni che nutrire la sua "allergia" (se così vogliamo chiamarla). In questo caso sarebbe comprensibile una riluttanza nello stargli dietro, e tutto viene rimandato alla propria etica personale...
Il fatto è che un figlio staccato e che è libero, ha deciso di farsi una vita sua, difficilmente avrà i mezzi per accudire il genitore. Rimane sempre un blocco. Spesso è un compromesso, dove ciascuno perde da qualche parte. Molto meglio affidare i genitori alle migliori cure possibili. Come fa un figlio con una sua vita, con un lavoro, a riuscire ad accudire un vecchio genitore? Dovrebbe rinunciare a qualcosa di sé. In caso contrario non riesce ad accudire come il genitore merita. Se invece il genitore è pessimo, beh, qui bisogna vedere le opzioni... di certo il figlio non se ne deve occupare, non ha senso. Se pensi all'esempio della nave capisci che intendo.
O se si concepiscono anche all'infuori dell'amore, vanno allevati comunque con tanto amore e dedizione.
Così di fatto ti costringi a qualcosa che non senti. A questo punto meglio dare in affidamento oppure abortire. A prescindere dal fatto che se concepisci un bambino fuori dall'amore, scusa, sei un cretino. Poi cosa intendi quando parli di amore? Come dicevo, non si devono fare figli per "fare il genitore", perché è bello cambiare i pannolini, veder muovere i primi passi ecc. Così si penserà sempre alle proprie esigenze, ai propri egoismi, e ne verrà fuori un adulto mediocre con problemi che tanto si crede siano normali da avere. Se uno non sa costruire, o si deve sforzare a farlo, è meglio che non costruisca.