Lyra ha scritto:-Provi ad alzare il tombino incuriosito.
Alzo' il tombino, incuriosito.
Guardò dentro: era tutto buio al di sotto, talmente buio che non riuscì a scorgervi niente. Dal buco usciva un flusso d'aria piuttosto calda e dall'odore acre. Si sentì un po' stupido, in quel momento, per aver aperto quello che pareva soltanto un comunissimo tombino; ma proprio mentre faceva per richiuderlo, il bagliore, tremolante, riapparve di nuovo. Sembrava un bagliore diverso da quello che aveva catturato la sua attenzione prima: più tenue e dalle tinte calde; e tremolava incessantemente, come la luce di una torcia.
La luce rese visibili i primi centimetri di una scala di metallo che scendeva all'interno del tombino. Il ragazzo si guardò attorno. Il parco era del tutto deserto e non c'era assolutamente nessuno, lì, oltre a lui, in quella tiepida e soleggiata mattina. Sentimenti e sensazioni contrastanti attraversarono in quel momento il suo animo: non sapeva esattamente che fare; ma, alla fine, come era stato la prima volta, quando aveva aperto il tombino, prevalse la curiosità. "Solo un rapido sguardo" si disse tra sé e sé "tanto non c'è nessuno.." Lentamente e con estrema cautela (vista anche la sua caratteristica goffaggine e tendenza ad inciampare in qualunque cosa, vecchietti in bici compresi ) iniziò a scendere per la scaletta metallica.
A mano a mano che scendeva iniziò a sentirsi sempre più emozionato e, al tempo stesso, sempre più inquieto. Ogni tanto si bloccava, volgeva lo sguardo verso il basso, sotto i suoi piedi, dove ancora non era discernibile nulla.. e poi lo risollevava fino a scrutare in alto, sopra la sua testa, verso quel cerchio di cielo che, più che scendeva, e più si faceva stretto.
"Forse non è nemmeno legale quello che sto facendo" si domando' dubbioso, ad un certo punto. Scrollò le spalle. "Ma anche fosse.. non credo mi arresteranno per questo. E poi posso sempre dire di aver sentit.."
E mentre esprimeva questi suoi pensieri ad alta voce .. ad un certo punto sentì veramente qualcosa, provenire da sotto. Un rumore, tipo un clangore di metallo. Si bloccò, in preda al panico. Cosa poteva essere stato ? E in quell'istante riapparve l'altro bagliore, quello sfavillante sbrilluccichio dal colore bianco-oro che aveva catturato la sua attenzione in prima istanza, mentre passeggiava nel parco.
"Gruknerh Dragharz!" sembro gridare una voce profonda (questa perlomeno è la trascrizione più fedele possibile delle parole, incomprensibili, che il ragazzo sentì pronunciare - meglio sarebbe dire urlare, visto che gli sembrava proprio un'imprecazione - da qualcuno là sotto dove stava scendendo).
Preso dal panico.. cerco' di risalire la scala metallica più rapidamente possibile; ma, purtroppo, persino in quel terrificante frangente, la sua proverbiale goffaggine ci mise lo zampino.. e la sfortuna pure: manco' coi piedi l'appoggio, gli scivolò la presa delle mani dalle sbarre di metallo, con cui si reggeva alla scala.. e si ritrovò così a precipitare... nel vuoto .. giù.. senza avere nemmeno il tempo di gridare.
Fortunatamente per lui, però, era disceso a tal punto che solo meno di mezzo metro lo separava ancora dal fondo; per cui, a parte ritrovarsi in una posizione assai poco gloriosa, col sedere dolorante schiacciato su un freddo pavimento di pietra irregolare, nulla di più serio gli capitò in quel mentre.
E sottolineo "in quel mentre". Perché l'istante seguente, non appena il ragazzo cercò di rialzarsi.. e guardarsi intorno..
"GROTEK!! KROSTGREK!!!" gridò un nano in cotta di maglia e che brandiva un'ascia dalla lama parecchio più grande della sua testa, scagliandosi contro di lui..
Mentre iniziava a pensare che quelli sarebbero stati gli ultimi sconvolgenti istanti della sua vita, il ragazzo, nonostante il terrore che lo faceva tremare tutto ..e la mente in preda al panico più grande che avesse mai provato, ebbe il tempo comunque di rendersi conto di dove si trovava.
Era un ambiente interamente sotterraneo, composto da corridoi e stanze che sembravano assai antiche, dai muri e pavimenti di pietra pregiata e lavorata finemente, in modi elaborati e sorprendenti, e illuminato da una quantità di torce che impressionava .. oltre che da altre strane fonti di luce, dai colori più brillanti e intensi, di cui, però, il ragazzo, non comprendeva - né venne mai a conoscere in seguito - l'esatta natura.
In ogni caso.. non era certamente scoprire l'esatta natura di quelle fonti di luce insolite la cosa più pressante che si trovasse, in quel momento, ad affrontare.
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH" gridò in preda al terrore, chiudendo d'istinto gli occhi, mentre il minaccioso nano, ormai vicinissimo a lui, stava per affondare la propria enorme - nonché altrettanto minacciosa - ascia giusto nelle sue carni.
E mentre l'oscurità l'avvolgeva (per l'ultima volta.. ebbe il tempo di pensare con angoscia e paura) .. l'aria attorno a lui iniziò a vibrare e pulsare di intense scariche misteriose.. mentre strani sibili e ronzii presero a risuonare e riecheggiare per tutto l'ambiente.
Il ragazzo riaprì gli occhi e..
La vista che gli si presentò dinnanzi dopo averlo fatto fu sconcertante: un gigantesco Barbaro Barbuto avvolto da una sfera di crepitante luce azzurrognola si librava nell'aria, sopra di loro, mentre un altro .. umanoide ... magro in maniera impressionante e alto più di due metri, di cui non si vedevano né i tratti somatici né il volto, essendo interamente coperto dal cappuccio di una colorata tunica decorata da simboli alieni e strani, teneva il braccio proteso innanzi a se, puntato verso il nano con l'ascia; il nano si era, da quando quel braccio si era sollevato contro di lui, del tutto fermato.. in modo assai innaturale; infatti più che fermo pareva immobilizzato, congelato.. come se...
Il gigantesco Barbaro Barbuto, sempre avvolto in quella sfera di luce scintillante che sibilava e ronzava nell'aria, iniziò a discendere, gradualmente e dolcemente, dirigendosi verso il ragazzo. Indossava pantaloni imbottiti, di pelliccia bruna, il petto nudo e al collo portava un medaglione con tre simboli che sembravano ideogrammi o rune.
Quando tocco' terra, a un metro di distanza da lui, volse lo sguardo verso l'altro strano individuo con cui, dal nulla, era apparso, l'umanoide incappucciato.. e fece un gesto con la mano, indicandogli infine il ragazzo, che sempre più confuso e incapace di dare un senso a ciò a cui stava assistendo, li osservava a bocca aperta e con un'aria di smarrimento e paura crescente negli occhi.
L'umanoide incappucciato, dopo aver fatto al Barbaro Barbuto un breve movimento col capo, come di assenso, sollevò l'altra mano, quella libera, verso il ragazzo .. e qualcosa sembrò scintillare sul suo volto nascosto sotto il cappuccio, mentre lo faceva. Un intenso ma non doloroso formicolio iniziò a diffondersi improvvisamente su tutta la nuca del ragazzo.. brevemente, per poi svanire nel nulla.
"Ora puoi capire la nostra lingua, umano-che-non-appartiene-a-questo-mondo." disse il Barbaro Barbuto, fissando il ragazzo intensamente con i suoi penetranti occhi piccoli e scuri.
"Questo criminale" iniziò a spiegare, indicando il nano completamente immobilizzato, ancora nella posizione d'assalto e con l'ascia impugnata, come pochi istanti prima del loro arrivo " fa parte di un'associazione di contrabbandieri interdimensionali nota come la Compagnia del Tranello. Usando antichi artefatti arcani che hanno rubato allo stesso Imperatore delle Cinque Razze che Convivono sotto la Montagna, secoli fa, essi hanno iniziato ad aprire porte magiche verso altri mondi, dimensioni ed ere per catturare altri esseri e poi ucciderli, derubandoli delle loro ricchezze e tesori; perché da quando il sole di questo mondo s'è spento, in nessun luogo sotto la Montagna è più possibile... "
"C'è poco tempo, Knuztlor!" lo interruppe l'umanoide incappucciato. "Sto finendo le energie, dobbiamo riportare il nano alla Prigione Arcana al più presto"
"Fortunatamente per te" riprese il grosso Barbaro sfregandosi il larghissimo e minaccioso grugno irsuto "piccolo umano-che-non-appartiene-a-questo-mondo, sia l'F.B.I. che la C.I.A. erano da tanto tempo sulle sue tracce.. E ora l'abbiamo trovato e fermato, prima che riuscisse nel suo intento. "
Vedendo che sul volto del ragazzo era comparsa un'espressione di totale confusione e stupore, aggiunse : << la "Federazione Barbari Incantatori", di cui faccio parte io, e la "Congregazione Illusionisti Arcani", a cui appartiene il mio amico, Lathezh'l... >>
"Non c'è più tempo.. " la voce dell'umanoide incappucciato era significativamente più stanca e flebile dell'ultima volta che aveva parlato, pochi istanti prima. "Rimandalo indietro, Knuztlor. Poi chiudi il portale interdimensionale aperto dal nano e teletrasportaci alla capitale, prima che le mie energie si esauriscano.. "
"Alyzarkehm Mohnahsh" (o qualcosa del genere) pronunciò il Barbaro Barbuto .. rimanendo immobile: una seconda sfera di luce azzurra apparve dal nulla e si diresse immediatamente sul ragazzo, avvolgendolo in un'alone così luminoso, che non riuscì più a vedere niente..
Quando riaprì gli occhi.. il ragazzo si trovava sdraiato su una panchina del parco. C'era qualche persona, adesso, che passeggiava lì attorno.
Alzò lo sguardo, e dalla posizione del sole alta nel cielo, intuì che doveva essere circa mezzogiorno.
Cos'era successo ? Aveva sognato tutto ? Oppure...
Tornò in fretta al tombino, di certo non ci sarebbe rientrato, ma aveva bisogno di sapere se..
Quando arrivò sul posto, non c'era più nessun tombino lì.
Rabbrividì.
Si sentì veramente disorientato e confuso.
E deluso, forse, anche.
Un po'.
Una cosa, in ogni caso, era certa: l'indomani si sarebbe incamminato direttamente verso l'università, senza passare dal parco.
E si sarebbe tenuto alla larga dai tombini.....
(...forse...)