Sentite questa cosa.
Nel giugno 1995, a 13 anni, sono stato ricoverato di appendicite. Al momento dell'operazione arrivò l'infermiere per mettermi sul lettino e portarmi in sala operatoria. Io cominciai a parlare di calcio con lui, perché all'epoca ero ufficialmente milanista, e contro la Juventus, che aveva appena vinto lo scudetto. Allora io gli dissi che per il bene della Lombardia tutti avrebbero dovuto tifare Milan, anche in onore della città che ci manteneva tutti, cioè Milano. Va detto che quest'infermiere era interista, quindi gli stavano sulle balle entrambe. Prima di portarmi via mi diede un farmaco tranquillizzante, per prepararmi all'anestesia (e forse anche per sperare che mi calmassi un po', visto che mi stavo infervorando). Durante il tragitto ho cercato di convincerlo a sostenere la causa milanista, e di riflesso anche quella milanese. Lui sorrideva ma non sembrava molto favorevole, invece io cominciavo a incazzarmi perché non vedevo in lui collaborazione. Mi ricordo ancora il mio indice puntato verso l'alto mentre gli spiegavo le cose, in segno di superiorità.
Dopodiché mi portò in sala. C'erano 4 o 5 medici, ai quali spiegai in pochi secondi gli stessi concetti. Uno di essi mi disse che per la mia età ero piuttosto preparato nelle argomentazioni, così ne approfittai per dire brevemente che solo il giorno in cui tutti i lombardi avessero raggiunto il mio livello politico, culturale e intellettivo, la nostra regione avrebbe fatto il definitivo salto di qualità. Ovviamente il mio indice era sempre puntato verso l'alto.
A un certo punto mi diedero l'anestetico, e io ricordo che nel giro di 3 secondi mi addormentai. Cercai di parlare fino all'ultimo ma persi conoscenza.
Ecco, mi immagino con quanta soddisfazione mi abbiano dato l'anestesia. Probabilmente subito dopo che chiusi gli occhi me ne avranno dette di tutti i colori, del tipo "tiè imbecille, almeno ti stai un po' zitto". Oppure "ma perché non gli togliamo le corde vocali invece dell'appendicite?"
Qualcuno potrebbe anche aver osato un "e ora il ditino mettitelo in c***, pirla!"
Durante l'oretta di operazione non credo abbiano parlato per via delle mascherine, sempre che se le siano messe, ma avranno pensato cose bruttissime su di me.
Ancora non sapevano che un giorno sarei diventato Chiara come Marta. Poveretti, quanti anni sprecati, fino a prima di conoscermi.