Di che sueño sei ?

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Di che sueño sei ?

Messaggioda anonimopratese » 26/05/2018, 7:34



Nel 1797 Goya realizzo un famosissimo dipinto, il cui titolo porta con se una visione del mondo, precisa e ben delineata.

Ma, come sempre, le cose non mica cosi semplici.

Nel dipinto è rappresentato uno che dorme e alle sue spalle campeggiano una serie di animalacci.

Il titolo è El sueño de la razón produce monstruos = Il sonno della ragione genera mostri

L interpretazione classica è stata ed è il cavallo di battaglia dello scientismo trionfante, impregnato di positivismo : la ragione, al pari di un faro, ci illumina la via e se questa viene spenta, nascono tutte le barbarie che conosciamo… pregiudizi.. paure… superstizioni… idolatrie.. falsi miti…credenze... ecc ecc chi piu ne ha, piu ne metta.

La ragione, da ratio cioe rapporto matematico, con la sua visione nitida ed imparziale sgombra il campo da queste debolezze e puerilità, portandoci a vele spiegate, con i suoi correlati di scienza e tecnologia, verso un sicuro progresso trionfante. Che splendido destino ci attende!!
Infatti basta girarsi intorno e vedere come vanno bene le cose..

Ma chi conosce il portoghese sa una cosa, che agli altri sfugge.

Sueño ha due significati. Sonno…e sogno.

Sono la stessa parola, a differenza dell’italiano , dell’inglese o del francese. (sarebbe molto interessante se uno studioso ci chiarisse l’origine di questa fusione di due processi distinti in una sola parola nella cultura portoghese. Son sicuro un motivo c’è, ma non ho purtroppo conoscenze per tentare una interpretazione. So solo che la produzione della lingua non è neutra rispetto alla cultura dove la lingua nasce. Il contenuto influenza il contenitore -o meglio, la semantica influenza la sintassi-, che poi pero, influenza a sua volta i contenuti..)

Quindi Goya potrebbe aver voluto dire : il sogno della ragione genera mostri e NON il sonno.

Il ritenere , il sognare, che la ragione da sola, che il meccanismo logico computante di cui siamo dotati, porti ad illuminarci la via circa questioni etico morali, e o giudizi e comportamenti, genera mostruosità.

Affidare alla fredda razionalità logico/deduttiva il compito di guidarci nella scelte , nella vita, nella visione del mondo e dei nostri rapporti con gli altri, genera barbarie.

Questa, piu raffinata ed insinuante, potrebbe essere l’idea di Goya. O forse, ed è quello che io penso, ha volutamente lasciato il tutto in maniera ambigua cosi che ognuno ci vedesse quello che gli pare.

Ma quello che pensava Goya, non mi interessa.

Voi cosa pensate, come la vedete, come la sentite : sogno o sonno?

Insomma, di che sueño sei ?
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anonimopratese
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Messaggioda Ensō » 26/05/2018, 10:32



Il sogno può essere portato dal sonno oppure si può sognare pur essendo desti. il sogno può librarsi sulle ali della fantasia, può trasformarsi in incubo, può rimanere un'illusione. Può prefigurare scenari futuri e avveniristici, può essere una fortunata intuizione. Può essere foriero di sventure, può preconizzare l'avvenire. Possiamo viverlo, possiamo ricordarlo, possiamo seppellirlo. Può renderci felici e può renderci tristi, può distruggere e può esaltare. Il sogno ha avuto e ha tutt'oggi un enorme potere nell'influenzare decisioni importanti di uomini che hanno fatto la storia.
Allora, non ci resta che vivere il sogno della vita.
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Messaggioda Ātman » 27/05/2018, 12:33



Io non vedo tutta questa razionalità nella società, nella politica, nell'economia, ecc. L'aver asservito la scienza e la tecnologia ai fini del business e del profitto non rende questo sistema razionale. È sintomatico che quando la stessa scienza avverte dei pericoli del business as usual le reazioni del sistema siano inadeguate, o di fastidio, quando non di aperta opposizione.
A livello individuale, poi, è sempre più diffuso un atteggiamento anti o pseudo-scientifico, e infatti imbonitori e ciarlatani non mancano mai di trovare polli da spennare. Intendiamoci, la diffidenza verso gli scienziati è nata anche per quell'asservimento alla legge del profitto di cui sopra; ma alla base c'è da constatare spesso una paurosa ignoranza di elementari cognizioni scientifiche, oltre che un'incapacità di discernimento.

Detto questo, la mia non vuole essere un'apologia a senso unico della razionalità.
Credo che la ragione sia utile e necessaria in determinati ambiti, ma ve ne sono altri - come i sentimenti e l'arte - in cui la sua importanza può essere ridimensionata.
Montale amava ripetere una citazione: "La poesia è un sogno fatto alla presenza della ragione." Potrebbe essere una traccia da seguire, un'indicazione sul come rapportarsi alla vita, su quell'equilibrio arduo e sottile - ma necessario - tra "ragione e sentimento". Ma dovrà essere una ragione estremamente sensibile e delicata, come una mano che cerchi di racchiudere una farfalla senza farle del male. E sempre disponibile ad aprirsi per lasciarla libera di volare.
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Messaggioda Ātman » 27/05/2018, 12:51



Ma chi conosce il portoghese


Forse ti riferivi allo spagnolo...
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Messaggioda Nothingface » 28/05/2018, 22:46



anonimopratese ha scritto:Voi cosa pensate, come la vedete, come la sentite : sogno o sonno?


Né l'uno né l'altro. Io credo che una contrapposizione forte tra ragione e sentimento sia un errore per il semplice fatto che queste non si contrappongono in un dualismo che ha il sapore di un aut aut. Sulla base di questo errore si sono edificati un razionalismo incapace di comprendere i propri limiti e un sentimentalismo ingenuo, i quali ripudiano entrambi il proprio opposto come se fosse portatore di mali. Forse i mali vengono proprio dall'aver ignorato quell'opposto che in realtà non è in contrapposizione, ma soltanto complementare. Noi siamo dotati sia di razionalità sia di sentimento, che si trovano commisti nella nostra natura: per esempio, la stessa "fredda" logica, la quale viene sbandierata come punto di riferimento del razionalismo, poggia su basi non logicamente dimostrabili, ma frutto di un sentire (di un'intuizione).
Il fatto che il razionalismo sfrenato abbia condotto a delle mostruosità non vuol certo dire che a questo punto la ragione sia da buttare in favore di un sentimentalismo spinto, come se i sentimenti fossero sinonimo di purezza: ira, sfrenatezza, desiderio di far del male, etc etc - cosa sono se non sentimenti?
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Messaggioda anonimopratese » 31/05/2018, 4:05



Ciao
Molto interessanti i vs. commenti che condivido in pieno.
Chissa perchè pensavo fosse portoghese.. mah. Mi sono confuso, hai fatto bene a farmelo notare.
Forse il rapporto tra parte emotiva e parte razionale e' una delle cose piu complesse e intrigate da affrontare. Quello che e' certo e' che l'esaltazione di una sola delle due parti con la conseguente messa al bando dell'altro, genera mostri! E forse pensandoci Goya ha voluto dire questo: Sia il sonno che il sogno della ragione - racchiusi nella parola Sueño - (e quindi sia il sogno e il sonno dell'emotivita') creano danni, se presi da soli
Nello scientismo trionfante, nell'epoca dell'IA imperante, e' bene ricordare che la specificita' e quindi la grandezza umana risiede proprio in questa commistione. E nessuna scienza, nemmeno l'apparentemente fredda matematica, e' scevra da emozioni. Anzi, questo sono faro e guida per lo studioso.

Se mi viene una qualche ispirazione, scrivero' ancora su questo.

Vediamo.

Saluti
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