L'angelo

Proprio come se fossimo al bar!
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L'angelo

Messaggioda anonimopratese » 29/06/2018, 21:37



Sono solo a casa stasera : sento il forte desiderio di tristezza nella quale rinchiudermi. Ho messo su un cd dei Cure : the Kiss. Suona un pò lugubre, triste , monotono e dark, ma riflette l’inquietudine che sento albergare in me.

Ho un libro nuovo che mi e’ arrivato da una settimana: oggi e’ la sera giusta.
E’ un libro che sembra meravigliosamente interessante e profondo, pieno di tesori che sta a me scovare e portare a frutto.

La musica va e le pagine pure inizio a sudare: il libro e’ magnifico ma di una difficolta micidiale : prevedevo una salita in montagna ma non una scalata sul k2, con tanto di bombole!

Mi impegno ma e’ davvero davvero durissimo e questo mi fa inc. perche sento che e’ una miniera d’oro ma non ho la pala adatta per estrarre le pepite e devo scavare a mano rovinandomi le mani a sangue.

In ogni pagina ci sono diecimila rimandi e citazioni di classici di Platone Arisotele e altri filosofi e matematici che il professore sembra conoscere a memoria, pagina per pagina, in greco antico ma io , tapino, mi perdo facilmente in questi labirinti del pensiero.
Sono frustrato: ho un intelligenza che riesce a intravedere le perle rare di saggezza ma non abbastanza acuta per capirle fino in fondo e dominarle.
E’ come avere a portata di mano la squisitezza della sensualità di una donna e non poterne gioire. Difficile pensare di peggio e’ un supplizio tremendo.

Mi sto intristendo via via che leggo e i Cure adesso suonano why cant I be you?

Ad un tratto sento bussare alla porta.

- Chi sara’ mai a quest’ora della notte? Non aspetto nessuno.

Vado dubbioso a vedere e socchiudo la porta che con fragore si spalanca ed entra improvvisamente una creatura , un angelo forse, nella mia stanza, con fragore svolazzante d’ali sbattute.

Come fluttuante nell’aria si posa con grazia e noncuranza in alto sullo stipite della porta e mi guarda, curiosa di leggere su di me l’effetto del suo apparire improvviso.

Molto stupito mi sento e affascinato, ma non impaurito.
La creatura e’ di una bellezza stupefacente : non e’ femmina, non e’ maschio : ma e’ l’uno e l’altro ai massimi livelli e’ un bronzo di Riace e la Venere di Milo e’ Apollo e Venere insieme, nello stesso tempo forse Eros e Thanatos. Mi perdo nei suoi occhi vivaci.

La sola presenza mi rallegra e sento che una ventata di aria fresca e nuova e’ entrata nella mia stanza spazzando via d’un colpo la triste e stantia atmosfera di prima, di saperi polverosi e di pensieri ricurvi in se, ma forse anche nel mio cuore che poco prima batteva scuro e monotono mentre ora lo sento allegro e vivace, e pompa da matti.

- Perche sei venuta?
Non so se parli o meno, ma ci provo.

- Per te.

Ah. Non gira intorno alle cose: va al punto.

- Te non menti mai?
Non so perche faccia questa domanda ma ormai l’ho fatta e speriamo bene.

- Non ne ho bisogno.

Certo mente solo chi teme le conseguenze della verita e preferisce sviarle.

- Ma scusa posso chiederti : - chi sei?
Oso la domanda delle domande. Il nome, l’identita’.

- Ehyeh asher ehyeh. (Io saro’ colui che saro’ )
Non mi dice un nome, che la legherebbe ad una storia, un ruolo, ad un inizio e una fine.
Non mi dice nemmeno “che chiedi? Io sono quello che sono” e non devo rendere conto a te della mia esistenza o del mio nome.
Ma dice : Io saro’ colui che saro’ = saro’ quello che vorro’ essere, senza limiti alcuni, quando lo vorro’ essere. Sono libera e ho la capacita di essere ciò che voglio, quando lo voglio, se lo voglio.

Deglutisco.

Abbasso lo sguardo , sono intimorito.

Guardo i piedi : quando e’ entrata, svolazzando, ero sicuro fosse scalza.
Adesso ha un paio di scarpe con strass e tacco 12, sensualissime e ammiccanti.

Ma d’un tratto ecco che le scarpe cambiano in due paia da ginnastica.

Sollevo lo sguardo e Lei sorride.

- La Vita e’ Viva..corri.

Stordito mi prende un fremito. Che vorra’ dire? Che devo correre? O forse e’ un allusione a qualcosa? Forse la vita mi sta sfuggendo dalle mani, come le mie letture e devo iniziare a correre per raggiungerla? Devo smettere di tormentarmi per capire le cose che non capisco e non posso capire e vivere senza rammarichi?
Sara’ che cosi facendo, in una vita apparentemente piu superficiale, io scopra altre profondita che adesso mi sfuggono?? Sara’ questo il senso di tutto? Sara’ anzi che la ricerca di delle profondita’ libresche presupponga una inconscia volontà di rifuggire da quelle della vita?

Abbasso ancora lo sguardo.

Le scarpe sono cambiate di nuovo. Adesso ha un paio di stivali da moto, da Off, motosi.

Sono stupito e sto quasi tremando.

- La Vita è anche fango, non averne paura.

Di nuovo una frase allusiva : sara’ che mi dice di non temere di le piccolezze, le bassezze, le cattiverie della Vita perchè anche tutto questo fango e tutto questo putridume fa parte di questa e non devo aver paura di sporcarmici le mani immergendomi in essa?

O meglio, sara’ che devo passare dal fango per trovare la luce?

Dovro’ trovare da me le risposte Lei non me le dara’ ma e’ gia tanto che mi indichi la via, con sensuale dolcezza.

Abbasso di nuovo lo sguardo e’ di nuovo scalza.

- Te ne andrai?

- Se cercherai di fermarmi, se cercherai di prendermi

Adesso sono stanco tutte queste emozioni mi hanno sconquassato.

Appoggio il Libro e Le volgo di nuovo lo sguardo.

Ricevo a mia volta uno sguardo intenso, benefico , salutare. Ma contiene una consapevolezza amara nel profondo.

La saluto e vado a letto con un misto di tristezza

Penso che, prima o poi, tentero’ di acciuffarla, anche solo col pensiero e quindi la perderò.
Ma non posso cambiare me stesso e quindi vada come vada.

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anonimopratese
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