Perché si demonizza sempre il mondo in cui si vive?

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Perché si demonizza sempre il mondo in cui si vive?

Messaggioda VeraVita » 05/03/2022, 21:27



Sotto consiglio di una persona, ho letto un libro spirituale che si chiama: "Officina Alkemica", pensando di trovare le risposte che cerco. In realtà il libro purtroppo mi ha alquanto delusa (con tutto rispetto). In primo luogo non mi è piaciuto come è scritto. Troppo sintetico e poi un continuo prendere in giro la società (tipo demente- crazia per dire democrazia), teorie opinabili, alcune cose che ha scritto mi hanno messo una depressione che volevo buttare il libro e suicidarmi.

A volte mi chiedo perchè si demonizzano i soldi. O, le scelte personali delle persone.
Questo libro ad esempio demonizza chi avrà i figli e si vuole fare una famiglia perché non fa altro che alimentare questo mondo corrotto.
Ma io mi domando: ma uno cosa deve fare nella vita? Solo il messia? Perché uno non può vivere come meglio crede, nel rispetto della vita degli altri? Se uno si vuole dedicare al lavoro perché deve sentirsi solo uno schiavo?
Davvero, non capisco perchè demonizzare tutto ciò.
È da demonizzare chi vuole far del male e non chi crede in qualcosa e vuole dare un senso alla propria vita.
Io la vedo così.
Voi come la pensate? Perché si fa del male così tanto alle persone?

Spero, di essere stata chiara.

Grazie a chi mi risponderà ma anche chi si limiterà a leggere.
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Perché si demonizza sempre il mondo in cui si vive?

Messaggioda Riccardina » 05/03/2022, 22:04



Per il pessimismo misto a qualunquismo che porta a considerare sempre meglio il passato, i famosi "bei tempi".
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Messaggioda Lory White » 06/03/2022, 10:56



Un tempo la religione creata per il popolo indottrinava sul senso da dare alle cose, per quanto fosse una cosa un pò infantile stabiliva dei punti di riferimento. In realtà i profeti davano degli insegnamenti interpretabili su più livelli, da quelli più infantili a quelli più interiori. Comunque in modo sbrigativo, trascurando la religione interiore che richiederebbe una scelta cosciente di conoscenza, semplicemente rifiutiamo la religione di tipo infantile, pertanto vogliamo avere potere, non siamo disposti ad essere come bambini di fronte all'esistenza.
La malignità ci dà l'illusione di avere un qualche potere e controllo, ma di fatto sarebbe meglio lasciarsi andare al proprio cuore perchè è fonte di una gioia profonda, non urlata, non imposta, non compulsiva. Le sensazioni del cuore sono gentili, aperte, vaste, mentre la malignità è una sfumatura di violenza. Però piuttosto che apparire ingenui (a noi stessi e agli altri) preferiamo essere maligni. Secondo me è anche una specie di narcisismo, infatti non per niente (a livello simbolico) si dice che Lucifero sia stato il più bello degli angeli... ma è una storia che si ripete in continuazione dentro di noi.
Per recuperare velocemente un contatto con il cuore basterebbe ricordarsi di un proprio sorriso da bambini, siamo sempre noi sotto strati induriti come ghiaccio, ma il ghiaccio si può sciogliere.
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Perché si demonizza sempre il mondo in cui si vive?

Messaggioda Semir88 » 06/03/2022, 11:34



Nessuno demonizza gli altri. Coloro che demonizzano e criticano la vita e le scelte degli altri sono solo invidiosi perché la loro è una vita triste...quel che è certo che la vita è un ciclo e non si sa quando si muore, spesso pensiamo di essere giovani e quindi immortali ma non è così. La cattiveria, l'invidia, l'avidità non porta da nessuna parte. Rispettate il prossimo e vivete la vostra vita fino alla morte. Quella arriva per tutti e non possiamo prevederla
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Perché si demonizza sempre il mondo in cui si vive?

Messaggioda TheDarkKnight » 06/03/2022, 12:01



E c'è da stupirsi? Una società corrotta figlia di errori precedenti tramandati per generazioni e la massa segue semplicemente il copione senza domandarsi se c'è altro.
Se sgrezzi ogni pensiero da tutte le influenze esterne rimane il concetto più puro e genuino.
I soldi ad esempio sono un'invenzione umana, non è qualcosa di naturale, non è opera di un dio o di una coscienza superiore. Il lusso, l'opulenza, la noia, l'avidità, la depressione, la tendenza alla perfezione, sono tutte figlie del mondo moderno, lottiamo per cose che se non esistessero non ne sentiremmo bisogno.
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

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Messaggioda VeraVita » 06/03/2022, 13:50



TheDarkKnight ha scritto:E c'è da stupirsi? Una società corrotta figlia di errori precedenti tramandati per generazioni e la massa segue semplicemente il copione senza domandarsi se c'è altro.
Se sgrezzi ogni pensiero da tutte le influenze esterne rimane il concetto più puro e genuino.
I soldi ad esempio sono un'invenzione umana, non è qualcosa di naturale, non è opera di un dio o di una coscienza superiore. Il lusso, l'opulenza, la noia, l'avidità, la depressione, la tendenza alla perfezione, sono tutte figlie del mondo moderno, lottiamo per cose che se non esistessero non ne sentiremmo bisogno.


Per carità il mondo esiste da millenni. Ma io mi stupisco di come si demonizzi proprio ogni stile di vita. Da quello più calmo a quello più malvagio. Per queste persone (anche se non lo dicono esplicitamente) uno dovrebbe tornare allo stato di natura per essere felice. Ma se uno ci pensa bene, non stava bene neanche in quel periodo. Ogni cosa ha i suoi pro e i contro. Per questo mi sono ferita dal libro perché mi sento in qualche modo giudicata male per la scelta presa. Ma veramente pensano che solo facendo yoga oppure altre cose simili posso solo raggiungere la felicità o l'appagamento? Perché non lo posso raggiungere facendo anche una cosa che mi piace? Non capisco, perché. Non fraintendere, molte cose le dicono giuste. Però, mi sento giudicata, ecco. Ad esempio, a me piace studiare e lavorare. Perchè mi devo sentire solamente una schiava del sistema? E, no magari una persona che vuole dare un contributo?
Mi infastidisce un po' questo. Che si interpretano le cose sempre a modo loro. E, che come pensano loro va bene. Ma veramente la mia unica ambizione sia quella di raggiungere l'immortalità senza morire e soffrire? Va bene, dai. Sono pensieri miei. Scusami e grazie per la gentile attenzione e grazie per la tua risposta ^-^
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Messaggioda VeraVita » 06/03/2022, 13:52



Lory White ha scritto:Un tempo la religione creata per il popolo indottrinava sul senso da dare alle cose, per quanto fosse una cosa un pò infantile stabiliva dei punti di riferimento. In realtà i profeti davano degli insegnamenti interpretabili su più livelli, da quelli più infantili a quelli più interiori. Comunque in modo sbrigativo, trascurando la religione interiore che richiederebbe una scelta cosciente di conoscenza, semplicemente rifiutiamo la religione di tipo infantile, pertanto vogliamo avere potere, non siamo disposti ad essere come bambini di fronte all'esistenza.
La malignità ci dà l'illusione di avere un qualche potere e controllo, ma di fatto sarebbe meglio lasciarsi andare al proprio cuore perchè è fonte di una gioia profonda, non urlata, non imposta, non compulsiva. Le sensazioni del cuore sono gentili, aperte, vaste, mentre la malignità è una sfumatura di violenza. Però piuttosto che apparire ingenui (a noi stessi e agli altri) preferiamo essere maligni. Secondo me è anche una specie di narcisismo, infatti non per niente (a livello simbolico) si dice che Lucifero sia stato il più bello degli angeli... ma è una storia che si ripete in continuazione dentro di noi.
Per recuperare velocemente un contatto con il cuore basterebbe ricordarsi di un proprio sorriso da bambini, siamo sempre noi sotto strati induriti come ghiaccio, ma il ghiaccio si può sciogliere.


Per me, invece, è importante dare un senso alle cose che ci accadono. Soffrire a vuoto ad esempio a me devasta. Devo aver imparato qualcosa. Ammetto, che a volte mi è difficile. Ma in generale trovo rigenerante dare un significato a ciò che mi succede. E, non è perché me lo dice la religione è perché ne necessito io. Grazie per la tua risposta ^-^
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Messaggioda VeraVita » 06/03/2022, 13:53



Grazie per le vostre risposte ^-^
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Messaggioda Eliminato » 06/03/2022, 14:43



Io la penso interamente come te VeraVita e, scherzando con un gioco di parole, "demonizzo" libri e pensieri come quelli citati. Io sono uno di quelli che ama dare un contributo, ama studiare e lavorare. Pure dopo l'università, ho continuato a specializzarmi a caso facendo master e corsi, spesso senza un fine preciso né un vanto nel curriculum, ma perché ciò mi nutriva e mi piaceva. I libri fatti su questo stampo pseudo-ascetico li trovo estremisti, nichilisti e pro-depressivi. Pro-ansia, pro-angoscia: meglio morire, in soldoni. Praticamente non si può fare più nulla. Per dire: io amo il mio lavoro e, quando alcuni mi hanno detto "non sei altro che uno schiavo del sistema", sono rimasto interdetto (ma soprattutto rattristato per loro perché, avendo sofferto di disturbo depressivo maggiore, ricordo che ero solito pure io pensarla così, giacché ero morto dentro). Per dire, secondo queste correnti di pensiero, anche fare una vacanza al mare è considerato inutile, consumistico. Ma ognuno avrà le proprie misure e preferenze, sì o no? Se no diciamola tutta: uccidersi in massa. Perché a me pare che questi testi e autori incitino a quello. Tempo fa mi sarei sentito davvero male. Fortunatamente (o sfortunatamente?), negli anni, ho sviluppato un carattere un pochino "oppositivo" e adesso, quando leggo o sento certi discorsi, provo gioia poiché mi accorgo di essere una persona soddisfatta che trova la pace e il benessere nella semplicità a poco prezzo, mentre a vivere nella tristezza esistenziale si rimane in una pozzanghera nera e fangosa di odio, misantropia e antisocialità. L'essenza della vita sana è fare scelte senza condizionamenti, cosa che non esclude assolutamente la possibilità di realizzarsi contemporaneamente o realizzare successi importanti e storici per il mondo. Tutto ciò si può tranquillamente conciliare.
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Messaggioda VeraVita » 06/03/2022, 16:25



Broken Mirror ha scritto:Io la penso interamente come te VeraVita e, scherzando con un gioco di parole, "demonizzo" libri e pensieri come quelli citati. Io sono uno di quelli che ama dare un contributo, ama studiare e lavorare. Pure dopo l'università, ho continuato a specializzarmi a caso facendo master e corsi, spesso senza un fine preciso né un vanto nel curriculum, ma perché ciò mi nutriva e mi piaceva. I libri fatti su questo stampo pseudo-ascetico li trovo estremisti, nichilisti e pro-depressivi. Pro-ansia, pro-angoscia: meglio morire, in soldoni. Praticamente non si può fare più nulla. Per dire: io amo il mio lavoro e, quando alcuni mi hanno detto "non sei altro che uno schiavo del sistema", sono rimasto interdetto (ma soprattutto rattristato per loro perché, avendo sofferto di disturbo depressivo maggiore, ricordo che ero solito pure io pensarla così, giacché ero morto dentro). Per dire, secondo queste correnti di pensiero, anche fare una vacanza al mare è considerato inutile, consumistico. Ma ognuno avrà le proprie misure e preferenze, sì o no? Se no diciamola tutta: uccidersi in massa. Perché a me pare che questi testi e autori incitino a quello. Tempo fa mi sarei sentito davvero male. Fortunatamente (o sfortunatamente?), negli anni, ho sviluppato un carattere un pochino "oppositivo" e adesso, quando leggo o sento certi discorsi, provo gioia poiché mi accorgo di essere una persona soddisfatta che trova la pace e il benessere nella semplicità a poco prezzo, mentre a vivere nella tristezza esistenziale si rimane in una pozzanghera nera e fangosa di odio, misantropia e antisocialità. L'essenza della vita sana è fare scelte senza condizionamenti, cosa che non esclude assolutamente la possibilità di realizzarsi contemporaneamente o realizzare successi importanti e storici per il mondo. Tutto ciò si può tranquillamente conciliare.


Grazie di cuore per la tua risposta che trovo molto bella, vera e profonda. Grazie sempre delle tue risposte, davvero!
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VeraVita
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