Zona di provenienza, radici e appartenenza

Per chi ha vissuto in più aree

Proprio come se fossimo al bar!
Condividiamo momenti di felicità!! Parliamo di tutti quegli argomenti che non rientrano nelle sezioni più specifiche.

Zona di provenienza, radici e appartenenza

Messaggioda Eliminato » 20/05/2022, 12:05



Anche voi avete vissuto in più di una parte di Italia (o del mondo) e, quindi, vi sentite un pochino "senza terra di appartenenza" o senza una cadenza/pronuncia regionale definita che aiuti le persone a capire le vostre origini?

La mia vita è stata divisa tra Abruzzo, Calabria, Campania e Lazio.

Ogni volta che vado da qualche parte, è un continuo ricevere questa frase: "ah, ma non sembra che tu sia cresciuto in questi posti, non si sente da come pronunci le parole".

Qualcuno come me? Mi sento, come da titolo, un pochino "senza radici".
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Messaggioda VeraVita » 20/05/2022, 13:23



Broken Mirror ha scritto:Anche voi avete vissuto in più di una parte di Italia (o del mondo) e, quindi, vi sentite un pochino "senza terra di appartenenza" o senza una cadenza/pronuncia regionale definita che aiuti le persone a capire le vostre origini?

La mia vita è stata divisa tra Abruzzo, Calabria, Campania e Lazio.

Ogni volta che vado da qualche parte, è un continuo ricevere questa frase: "ah, ma non sembra che tu sia cresciuto in questi posti, non si sente da come pronunci le parole".

Qualcuno come me? Mi sento, come da titolo, un pochino "senza radici".


Io ho sempre abitato a Roma, quindi, purtroppo, non posso condividere il tuo pensiero ma posso capire come ti senti. Ma se mi posso permettere, mi chiedo: tu a chi ti senti più legato? E, perché? Inoltre, mi chiedo se hai più bei ricordi in qualche altro bel posto oppure nei posti dove hai vissuto? Penso che al di là di tutto, uno deve chiedersi dove sta meglio ;) sempre, secondo me!
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VeraVita
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Messaggioda Ronnie90 » 20/05/2022, 14:50



Broken Mirror ha scritto:Anche voi avete vissuto in più di una parte di Italia (o del mondo) e, quindi, vi sentite un pochino "senza terra di appartenenza" o senza una cadenza/pronuncia regionale definita che aiuti le persone a capire le vostre origini?

La mia vita è stata divisa tra Abruzzo, Calabria, Campania e Lazio.

Ogni volta che vado da qualche parte, è un continuo ricevere questa frase: "ah, ma non sembra che tu sia cresciuto in questi posti, non si sente da come pronunci le parole".

Qualcuno come me? Mi sento, come da titolo, un pochino "senza radici".


Io ho sempre vissuto a Roma, da quando sono nata, e nonostante senta spesso il contrario, amo la mia città e non so se riuscirei a vivere altrove (nella vita mai dire mai :shy: ). Però spesso mi capita che la gente mi chieda se sono italiana, e la cosa un po' mi stupisce. Una volta addirittura un mio compagno di classe al liceo, mi chiese se non fossi brasiliana. Ero un po' abbronzata, ma insomma. Recentemente invece un signore che vendeva le rose mi disse che io non ero italiana sicuramente, e comunque di Roma proprio no.
Non posso capire come ti senti, perchè mi sento fermamente radicata, però l'estate quando vado al paese di mia mamma, che è molisana, un po' mi fanno sentire "estranea", ma a me frega poco perchè i pregiudizi appartengono a loro e onestamente non ci vedo nulla di male ad essere una ragazza "di città" come dicono loro :D
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Ronnie90
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Messaggioda Devander » 20/05/2022, 16:25



Per quello che mi riguarda sono sempre vissuto nella mia zona ma a volte le persone pensano che non sia del luogo soltanto perché so parlare un buon italiano.
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Messaggioda Liya15 » 20/05/2022, 19:11



Ciao, nemmeno io sono una cittadina del mondo quindi non posso capire come ti senti perché i miei trasferimenti sono stati tutti nella stessa regione e neanche troppo distanti tra loro e sinceramente non saprei nemmeno se riuscirei a vivere altrove però mi sarebbe piaciuto viaggiare e vedere posti nuovi:-)
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Messaggioda Eliminato » 20/05/2022, 21:22



Vi ringrazio così tanto per le vostre risposte, cari!

VeraVita mi ha comunque fatto pensare, indirettamente, a questo seguendo la sua domanda: diciamo che ognuna delle aree in cui ho vissuto mi ha lasciato enormi emozioni associate a bellissime esperienze tra infanzia, crescita, ma soprattutto età adulta. Sicuramente il Lazio (per via del mio lungo permanere nella Capitale in particolare) è, per tanti motivi, l'area che sento più mia attualmente, specie come persona formata, per rispondere al quesito. Però, ecco, forse posso anche accettare di poter essere un sereno mix, una chimera: perché no! :D

Ancora grazie a tutti!
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Messaggioda grotesque » 21/05/2022, 3:27



Broken Mirror ha scritto:Anche voi avete vissuto in più di una parte di Italia (o del mondo) e, quindi, vi sentite un pochino "senza terra di appartenenza" o senza una cadenza/pronuncia regionale definita che aiuti le persone a capire le vostre origini?


Direi di rientrare in questa descrizione. Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Sardegna, Lombardia e Toscana (anche se per poco). Per l'estero invece, quasi solo per lavoro, Porto, Lisbona e Parigi (anche questa purtroppo per poco).

La cosa bella è che, se si è curiosi naturalmente, si diventa quasi come una spugna; ci si trova ad assorbire letteralmente usi, costumi e quelle fantastiche parole e/o concetti in dialetto che a spiegarle in italiano, a volte può diventare un'impresa.

Quella meno bella è la confusione che tutto questo può generare nella testa quando si parla o si scrive, e la sensazione di parlare quasi due lingue diverse anche solo in una stessa frase.

Generalmente il mio accento si sente poco, ma se fosse un familiare a parlarmi, si accende l'interruttore da solo e tiro fuori delle combo di parole in dialetto che non pensavo neanche di ricordare. Non riesco a scrivere un esempio ora perché sono quasi le 4 e dovrei dormire, ma potete immaginare.

Ho vissuto male questa situazione fino ai 20 anni per vari motivi: il fatto di essere nato in un posto "di passaggio", in una regione che conosco poco se non per esserci andato a lavorare molti anni dopo, due genitori di culture e regioni diverse perennemente impegnati a favorire la propria con me quasi come se io fossi un trofeo da esibire, il sentirsi spesso un pesce fuor d'acqua a scuola o in situazioni professionali.

Anche qua però ci vedo il buono, seppure in forte ritardo: non sapevo chi ero e da dove venivo, ok, ma ero diverso già di mio e non avevo bisogno di fare stronzate per sentirmi tale o attirare l'attenzione degli altri. E sapevo molte più cose, vedevo altri luoghi, rispetto a chi è nato e cresciuto sempre nello stesso posto. Ho invidiato per anni chi aveva quel senso di appartenenza, e non mi accorgevo del bello che invece potevo osservare e apprendere girando come uno zingaro per le regioni...e ovviamente anche mangiare :D sono mesi che non mangio la mozzarella di bufala...

Comunque, una volta capito il mio errore di valutazione, è stato naturale fregarmene e smetterla di tormentarmi. Sono Italiano e sono così, e le esperienze in ogni città italiana o straniera non le cambierei con niente al mondo.
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Messaggioda Riccardina » 21/05/2022, 21:09



Si sente che non sono di Bari Vecchia.
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Messaggioda Eliminato » 22/05/2022, 13:50



Ciao grotesque, grazie per la tua risposta, soprattutto perché elaborata tramite la tua esperienza di vita personale, vedo non tanto differente dalla mia. E' stato bellissimo leggerti!

Soprattutto, mi sono rivisto in queste frasi che hai scritto:

La cosa bella è che, se si è curiosi naturalmente, si diventa quasi come una spugna; ci si trova ad assorbire letteralmente usi, costumi e quelle fantastiche parole e/o concetti in dialetto che a spiegarle in italiano, a volte può diventare un'impresa.


Proprio così, nella maniera più assoluta ciò è quanto avviene anche nel mio caso. Mi piace molto conoscere nuove culture e ho il "problema" di essere molto malleabile e permeabile nei confronti di esse, col risultato che apprendo detti locali, espressioni idiomatiche di una certa area anche, addirittura qualcosa della cadenza del luogo.

Quella meno bella è la confusione che tutto questo può generare nella testa quando si parla o si scrive, e la sensazione di parlare quasi due lingue diverse anche solo in una stessa frase.

Generalmente il mio accento si sente poco, ma se fosse un familiare a parlarmi, si accende l'interruttore da solo e tiro fuori delle combo di parole in dialetto che non pensavo neanche di ricordare.


Esattamente, la confusione che può generare è strana, però anche a me capita con familiari di certe aree di "tornare a parlare come loro" o, comunque, in maniera più vicina se non altro.

Una mia amica, nella stessa situazione tra l'altro, dice che è per il fatto che abbiamo un certo orecchio musicale relativo a facilitare questi fenomeni di apprendimento e "dissoluzione" al bisogno di alcuni suoni, pronunce, parole e così via.
In effetti, quando suonavo e studiavo musica, avevo un'abilità non da poco di riscrivere ex novo gli spartiti andando semplicemente a orecchio col pianoforte. Non so se possa, dunque, esserci un qualche collegamento "scientifico" in tal senso.

Per la questione del "come si parla", avendo fatto anche dizione anni addietro, oramai è difficile avere un accento caratteristico a ben pensarci.

Ancora grazie per la risposta, un saluto!
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Messaggioda Mattias 1985 » 01/10/2022, 20:19



Sono piemontese ma abito nel Friuli Venezia Giulia da anni.Papa' italiano e mamma finlandese.Con mio papà ho vissuto anche in Svizzera.
Per motivi di parentela, sentimentali e sportivi sono spesso in giro....
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Mattias 1985
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