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Comunicazione sulla "massa", sulle semplificazioni

MessaggioInviato: 16/09/2014, 11:52
da Rothko
In riferimento alla conversazione tenutasi ieri sera in chat, vorrei chiarire una volta per tutte cosa intendo per “massa”, dato che si tratta di una parola che uso sovente e che spesso lascia adito a fraintendimenti. Utilizzo la parola “massa” nella sua connotazione di insieme indifferenziato di individui appartenenti ad una certa società (nel nostro caso quella occidentale ipercapitalista post-industriale), non particolarmente individualizzati, ovvero accomunati da elementi socio-culturali standard e dunque classificabili come rientranti nella “norma” nel contesto di una tassonomia di valutazioni concernenti lo status sociale ed economico, il sistema di credenze, le attitudini palesate, il modus vivendi ed altri parametri.
Dunque, non è (solo) questione di cultura, di sapienza o di intelligenza. Pippo Baudo, che non è né particolarmente colto né particolarmente intelligente, non rientra nella succitata denotazione di “massa”, così come non vi rientrano alcuni anonimi artisti, intellettuali, pazzi, schizofrenici, criminali, disadattati, emarginati.
Perché io non faccio parte della massa? Per i motivi di cui sopra. Non ho nulla a che spartire con le vostre aspirazioni, con i vostri sogni, obiettivi, sentimentalismi, con i vostri sistemi morali, con le vostre amate istituzioni (famiglia, scuola, università, fidanzamento, matrimonio etc.). Anche se vi sembra che mi arrabbi e che vi tratti male, in realtà sono pacatissimo: non mi interessa apparire migliore degli altri e soprattutto non mi interessa avere la stima degli altri. Non credo che l’immagine che si ha di se stessi sia più vera dell’immagine che gli altri hanno di noi: non credo ai vostri freudismi pirandelliani volgarizzati al cubo. A Freud rispondo Lacan. Il principio di individuazione è una favoletta. E poi (qui il post su cosa odiamo un po’ lo rimpiango, anche se anche l’odio è un modo di dire) mi fa schifo la semplificazione: “Sempre caro mi fu quest’ermo colle” che diventa “questa collina mi è sempre piaciuta”. Ecco. Io non sono qui per aiutare qualcuno, ma perché tutti abbiamo bisogno di una massa impersonale che ci faccia eco, e in un forum di filologia romanza ciò non è possibile, mentre al bar si (ancora meglio se è il bar del Cottolengo). Voi la chiamate solitudine e la detestate; per me invece e un incontro, sempre improduttivo, con il riflesso di me stesso scomposto caleidoscopicamente nella massa. Il bar fisico non mi piace perché non sopporto il contatto e la prossimità fisica.

Comunicazione sulla "massa", sulle semplificazioni

MessaggioInviato: 16/09/2014, 12:32
da Baraddur
Scrivi di massa come un gruppo più o meno omogeneo con valori standard, e di chi non ne fa parte, ma qui di persone che non fanno parte della massa che intendi tu ce ne sono, anche se alcune di queste persone vorrebbero fanno parte. Magari la stranezza di queste persone non è da intendere nel senso positivo di artisti o intellettuali da te stimati ma resta il fatto che ti sei contraddetto. Stai praticamente sostenendo che le persone che ci sono qui, con le loro vite e con le loro opinioni, ti sono indifferenti, e che un posto vale l'altro.

Comunicazione sulla "massa", sulle semplificazioni

MessaggioInviato: 16/09/2014, 12:57
da Rothko
Io non mi contraddico, sono una contraddizione. Non ho detto che su questo forum non ci siano persone che esulano dalla connotazione di "massa" che ho proposto e non ho detto che si tratti di una connotazione positiva riducibile a valori artistici o intellettivi: ho detto che Pippo Baudo non vi è incluso.
Nulla mi lascia completamente indifferente, ma ciò non vuol dire che tutto mi provochi una risonanza empatica: c'è chi soffre per cose per me risibili, ma ciò non vuol dire che minimizzi o che addirittura neghi la loro sofferenza.
il volere pur non potendo non è una differenza attuale, ma virtuale.

Comunicazione sulla "massa", sulle semplificazioni

MessaggioInviato: 16/09/2014, 13:20
da Thetalex
Rothko ha scritto: non ho detto che si tratti di una connotazione positiva riducibile a valori artistici o intellettivi: ho detto che Pippo Baudo non vi è incluso.


Scusa ma sono curioso: Perchè Baudo non fa parte della massa? :bookread:

Comunicazione sulla "massa", sulle semplificazioni

MessaggioInviato: 16/09/2014, 13:30
da Rothko
Thetalex ha scritto:
Rothko ha scritto: non ho detto che si tratti di una connotazione positiva riducibile a valori artistici o intellettivi: ho detto che Pippo Baudo non vi è incluso.


Scusa ma sono curioso: Perchè Baudo non fa parte della massa? :bookread:



Can you read? te lo riscrivo:

Messaggioda Rothko » 16/09/2014, 12:52
Utilizzo la parola “massa” nella sua connotazione di insieme indifferenziato di individui appartenenti ad una certa società (nel nostro caso quella occidentale ipercapitalista post-industriale), non particolarmente individualizzati, ovvero accomunati da elementi socio-culturali standard e dunque classificabili come rientranti nella “norma” nel contesto di una tassonomia di valutazioni concernenti lo status sociale ed economico, il sistema di credenze, le attitudini palesate, il modus vivendi ed altri parametri.

Comunicazione sulla "massa", sulle semplificazioni

MessaggioInviato: 16/09/2014, 13:42
da Riccardina
L'unica cosa che mi viene in mente di cui fa parte Baudo è quella degli juventini meridionali

Comunicazione sulla "massa", sulle semplificazioni

MessaggioInviato: 16/09/2014, 13:51
da Thetalex
Rothko ha scritto:
Thetalex ha scritto:
Rothko ha scritto: non ho detto che si tratti di una connotazione positiva riducibile a valori artistici o intellettivi: ho detto che Pippo Baudo non vi è incluso.


Scusa ma sono curioso: Perchè Baudo non fa parte della massa? :bookread:



Can you read? te lo riscrivo:

Messaggioda Rothko » 16/09/2014, 12:52
Utilizzo la parola “massa” nella sua connotazione di insieme indifferenziato di individui appartenenti ad una certa società (nel nostro caso quella occidentale ipercapitalista post-industriale), non particolarmente individualizzati, ovvero accomunati da elementi socio-culturali standard e dunque classificabili come rientranti nella “norma” nel contesto di una tassonomia di valutazioni concernenti lo status sociale ed economico, il sistema di credenze, le attitudini palesate, il modus vivendi ed altri parametri.

Ooook... Credevo ci fosse stato un aneddoto particolare che ti aveva colpito e ti aveva fatto giungere a tale conclusione.