Estremisti e arte antica.

L’Isis fa irruzione in museo di Ninive e distrugge diverse opere d’arte.
Prosegue la campagna di odio del califfato contro le vestigia del passato, ritenute spesso sacrileghe. In un video postato dallo stesso gruppo, si rende evidente la distruzione arrecata in un museo di Mosul, antica Ninive. Si tratta di reperti spesso antichi oltre 3000 anni. “Isis come i talebani” ripetono molti giornali e non a torto. Da alcuni mesi lo stato islamico sta seriamente minacciando l’enorme patrimonio archeologico dell’antica Mesopotamia. Negli ultimi tempi erano stata distrutta parte dell’antica cinta muraria della città, mentre molti libri sono stati dati alle fiamme (si parla di circa 8000 antichi manoscritti). Il movente per il gruppo sarebbe la rappresentanzione di divinità pagane e la presenza di libri eretici.
Da quanto riporta il fatto quotidiano, un miliziano avrebbe affermato che:
“Il Profeta Maometto ha tirato giù con le sue mani gli idoli quando è andato alla Mecca. Il nostro Profeta ci ha ordinato di distruggere gli idoli e i compagni del Profeta lo hanno fatto quando hanno conquistato dei Paesi – afferma il miliziano – Quando Dio ci ordina di rimuoverli e distruggerli, per noi diventa semplice e non ci interessa che il loro valore sia di milioni di dollari”
In pericolo ci sono però altre migliaia di reperti archeologici, spesso di fattura assira; si tratta di una delle prime civiltà sedentarie della storia e i cui resti sono patrimonio dell’intera umanità. Gli archeologi denunciano diversi furti e la vendita illegali di beni storici, con la quale l’Isis finanzierebbe le proprie milizie. L’organizzazione terroristica avrebbe dato vita ad un vero e proprio mercato nero, riservandosi però di eliminare prima le statue e le opere ritenute eretiche.
Da https://amantidellastoria.wordpress.com/2015/02/26/lisis-fa-irruzione-in-museo-di-ninive-e-distrugge-diverse-opere-darte/
Solo io ho pianto sentendo alla tele e leggendo questa notizia?
Prosegue la campagna di odio del califfato contro le vestigia del passato, ritenute spesso sacrileghe. In un video postato dallo stesso gruppo, si rende evidente la distruzione arrecata in un museo di Mosul, antica Ninive. Si tratta di reperti spesso antichi oltre 3000 anni. “Isis come i talebani” ripetono molti giornali e non a torto. Da alcuni mesi lo stato islamico sta seriamente minacciando l’enorme patrimonio archeologico dell’antica Mesopotamia. Negli ultimi tempi erano stata distrutta parte dell’antica cinta muraria della città, mentre molti libri sono stati dati alle fiamme (si parla di circa 8000 antichi manoscritti). Il movente per il gruppo sarebbe la rappresentanzione di divinità pagane e la presenza di libri eretici.
Da quanto riporta il fatto quotidiano, un miliziano avrebbe affermato che:
“Il Profeta Maometto ha tirato giù con le sue mani gli idoli quando è andato alla Mecca. Il nostro Profeta ci ha ordinato di distruggere gli idoli e i compagni del Profeta lo hanno fatto quando hanno conquistato dei Paesi – afferma il miliziano – Quando Dio ci ordina di rimuoverli e distruggerli, per noi diventa semplice e non ci interessa che il loro valore sia di milioni di dollari”
In pericolo ci sono però altre migliaia di reperti archeologici, spesso di fattura assira; si tratta di una delle prime civiltà sedentarie della storia e i cui resti sono patrimonio dell’intera umanità. Gli archeologi denunciano diversi furti e la vendita illegali di beni storici, con la quale l’Isis finanzierebbe le proprie milizie. L’organizzazione terroristica avrebbe dato vita ad un vero e proprio mercato nero, riservandosi però di eliminare prima le statue e le opere ritenute eretiche.
Da https://amantidellastoria.wordpress.com/2015/02/26/lisis-fa-irruzione-in-museo-di-ninive-e-distrugge-diverse-opere-darte/
Solo io ho pianto sentendo alla tele e leggendo questa notizia?