JaneDoe ha scritto:Ciao Royal,
...Da Chicago siamo partiti per il vero e proprio viaggio, durato un mese, durante il quale, secondo il progetto, abbiamo percorso tutta la Route66, secondo il tracciato originario, che spesso si interrompe in mezzo alla campagna, nel nulla, costringendoti a tornare indietro. Abbiamo fatto delle deviazioni per visitare la Navajo Nation, il Grand Canyon, la Monument Valley e Las Vegas.
L'importanza di quel viaggio nella mia vita e delle cose che ho visto, che ho sentito e di alcuni luoghi, di quello che mi è accaduto in alcuni luoghi, non sono in grado di descriverli in poche righe.
Negli anni successivi sono sempre tornata in America, viaggiando sempre per un mese. Sempre nel South West che ormai è come la mia casa. Visitando luoghi in cui normalmente non vanno turisti e meno che mai italiani.
Anche io amo Las Vegas, ci sono tornata tutti gli anni. E' un bel parco dei divertimenti ed è strano arrivarci dopo essere stati nei deserti desolati.
Da allora il South West è l'unico posto in cui sto bene.
Meiko ha scritto:Che meraviglia, Royal, non hai idea di quanto io ti ritenga fortunata!! Lavori negli Usa, vivi negli Usa.. che favola!
Le foto sono stupende, splendide, hai un panorama che mozza il fiato, che ti dà grinta e voglia di andare avanti. E' un posto vivo, con tanta positività.
JaneDoe ha scritto:Ciao Royal,
volentieri ti racconto la mia esperienza con Chicago, ma non vorrei dilungarmi troppo qui dove dovrebbero esserci commenti per le tue belle foto.
Cmq Chicago è stato il primo posto in cui sono stata andando la prima volta negli States, il primo luogo in cui ho poggiato piede su suolo americano.
La sua importanza, tuttavia, è data dalla circostanza di quel viaggio. Sono, infatti, partita per l'America, il giorno successivo a quello in cui ho repentinamente perso una persona per me carissima, che avrebbe dovuto accompagnarmi proprio in quel viaggio. Non volevo più partire, ovviamente. Il giorno e la notte antecedenti alla partenza sono stati un inferno. Sono stata convinta dalle altre 2 persone che mi accompagnavano e, soprattutto, dall'ultimo dialogo avuto con la persona che ho perso, che mi parlava del viaggio in termini entusiastici.
Così sono partita, con un dolore immenso, con l'avversione verso l'America, che, seppure incolpevole, in quel momento mi sembrava qualcosa che mi strappava via all'ultimo legame con la persona scomparsa. Tutte le ore di volo sono state un incubo. Ricordo bene solo che mentre eravamo sopra la Groenlandia ho cominciato a chiedere alle hostess di far atterrare l'aereo perchè dovevo scendere...
Poi sono arrivata a Chicago, di notte. Come una bambola di pezza sono salita in macchina all'O'Hara per raggiungere il Super 8 dove dovevamo dormire. Ho dormito come un sasso (stranamente) e la mattina successiva abbiamo cominciato a visitare Chicago. Non parlavo, non mangiavo. Non ho parlato nè mangiato per molti giorni successivi a quello. Non sentivo nulla. Ma Chicago, in qualche modo, mi ha fatto sentire a casa. Mi ha fatto sentire protetta, contrariamente a tutto ciò che avevo immaginato. Ci stavo bene lì.
Da Chicago siamo partiti per il vero e proprio viaggio, durato un mese, durante il quale, secondo il progetto, abbiamo percorso tutta la Route66, secondo il tracciato originario, che spesso si interrompe in mezzo alla campagna, nel nulla, costringendoti a tornare indietro. Abbiamo fatto delle deviazioni per visitare la Navajo Nation, il Grand Canyon, la Monument Valley e Las Vegas.
L'importanza di quel viaggio nella mia vita e delle cose che ho visto, che ho sentito e di alcuni luoghi, di quello che mi è accaduto in alcuni luoghi, non sono in grado di descriverli in poche righe.
Negli anni successivi sono sempre tornata in America, viaggiando sempre per un mese. Sempre nel South West che ormai è come la mia casa. Visitando luoghi in cui normalmente non vanno turisti e meno che mai italiani.
Anche io amo Las Vegas, ci sono tornata tutti gli anni. E' un bel parco dei divertimenti ed è strano arrivarci dopo essere stati nei deserti desolati.
Da allora il South West è l'unico posto in cui sto bene.
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