Salve.

Salve.
Sono erre, ho un'età anagrafica compresa tra i 30 ed i 34 anni, provengo dall'Italia insulare ed attualmente sono un NEET (a dire il vero lo sono da molto tempo oramai). Queste le informazioni noiose.
Non soffro di disturbi cronici/maggiori. Eppure ci sono ancora molte cose che non capisco, di cui devo consapevolizzarmi. Di fatto, nel mio quotidiano, ho comunque a che fare con quelli che in gergo - molto elegantemente - gli psichiatri chiamano "tratti di personalità". Io sto chiuso dentro un triangolo di tratti evitanti, schizoidi ed ossessivo-compulsivi. Insomma: evito ogni attività, non riesco a relazionarmi agli altri e mi riesce difficile provare questa volontà, spesso i pensieri hanno la meglio su di me e posso scacciarli solo in determinati modi. Diversamente ecco insorgere ansia, panico, stress, inquietudine, aggressività e pensieri ossessivi profondamente invasivi e caotici. Come ho anticipato frequento gli psichiatri: mi seguono in due e sono bravissimi (e pure del CSM). Uno si occupa della terapia farmacologica (sì, prendo le medicine), l'altro mi fa da psicoterapeuta (questo è molto più faticoso ma pare stia apportando maggiori risultati); il tutto da due anni circa. Non si sa per quanto tempo ancora, mi è stato solo detto che sarà un lavoro lento e lungo. Tre settimane fa ho sfiorato due ricoveri in pochi giorni, ma poi nuove medicine mi hanno rimesso in sesto (mi è stato detto). Nei mesi a venire, per via del percorso riabilitativo che ho intrapreso, dovrò affrontare delle sfide per me epopeiche ma non mi va di parlarne (è prematuro e si tratta della fonte maggiore d'ansia di queste giornate).
Non credo nell'amicizia tra uomo e donna: in loro posso vedere delle amanti - participio presente del verbo amare -, delle confidenti, delle conoscenti, delle colleghe e tanto altro (le donne sanno essere tanto) ... ma mai delle amiche.
C'è una cosa che io chiamo "selettività affettiva/relazionale" - giuro che non me la sono inventata! Forse. - e che ogni tanto mi capita: è l'unico mezzo che riesce a spingermi a socializzare con qualcuno. Mi succede anche nel virtuale (a dire il vero ho già adocchiato quattro o cinque utenti sul forum: attenzione!).
È da molto tempo che non leggo un buon libro, non guardo un buon film (nei cinque che preferisco il protagonista finisce sempre suicida) o ficcanaso per opere d'arte, non ascolto della buona musica (mezza bugia: qualche giorno fa mi sono concesso l'ultimo lavoro dei Radiohead) o condivido la convivialità del buon cibo. È come se lentamente, quasi senza accorgermene, io mi stia lasciando sfuggire via il piacere del buon vivere (c'è mai stato?).
Mi piacciono le piante ed ultimamente sto cercando di coltivare questo interesse: semino un po' quel che capita, cerco di curare piante e fiori malati o morenti, sperimento tecniche di riproduzione (sto tentando due margotte di mandarino, di cui dovrò prendermi cura almeno fino a Settembre: spero tanto vadano a buon fine).
Mi dispiacciono molto i miei compleanni, li vivo malissimo. Sullo stesso tenore per quanto riguarda le festività. Ma sto cercando di smettere.
Sono un analfabeta di ritorno: ho praticamente perso l'uso del corsivo e comincio a dare segni di decadimento anche sullo stampatello maiuscolo. Di questo mi vergogno maledettamente.
Ho deciso di iscrivermi su questo forum perché con la psicoterapia sta affiorando una certa solitudine, da sempre repressa e mai affiorata, che ora si fa strada in modo massivo e scarsamente gestibile essendo per me qualcosa di totalmente nuovo. Qui ci dovrebbero essere più neurodiversi del solito: dovrebbe riuscirmi più facile inserirmi.
Mi piacerebbe intraprendere qualche buona conversazione, scambiare delle opinioni, incuriosirmi ed incuriosire (ammesso abbia conservato tutte queste capacità ... o le abbia mai possedute).
Se all'inizio non riuscirò ad essere molto espansivo o socievole chiedo scusa anticipatamente. Cercherò di fare il meglio che posso.
Sono erre, ho un'età anagrafica compresa tra i 30 ed i 34 anni, provengo dall'Italia insulare ed attualmente sono un NEET (a dire il vero lo sono da molto tempo oramai). Queste le informazioni noiose.
Non soffro di disturbi cronici/maggiori. Eppure ci sono ancora molte cose che non capisco, di cui devo consapevolizzarmi. Di fatto, nel mio quotidiano, ho comunque a che fare con quelli che in gergo - molto elegantemente - gli psichiatri chiamano "tratti di personalità". Io sto chiuso dentro un triangolo di tratti evitanti, schizoidi ed ossessivo-compulsivi. Insomma: evito ogni attività, non riesco a relazionarmi agli altri e mi riesce difficile provare questa volontà, spesso i pensieri hanno la meglio su di me e posso scacciarli solo in determinati modi. Diversamente ecco insorgere ansia, panico, stress, inquietudine, aggressività e pensieri ossessivi profondamente invasivi e caotici. Come ho anticipato frequento gli psichiatri: mi seguono in due e sono bravissimi (e pure del CSM). Uno si occupa della terapia farmacologica (sì, prendo le medicine), l'altro mi fa da psicoterapeuta (questo è molto più faticoso ma pare stia apportando maggiori risultati); il tutto da due anni circa. Non si sa per quanto tempo ancora, mi è stato solo detto che sarà un lavoro lento e lungo. Tre settimane fa ho sfiorato due ricoveri in pochi giorni, ma poi nuove medicine mi hanno rimesso in sesto (mi è stato detto). Nei mesi a venire, per via del percorso riabilitativo che ho intrapreso, dovrò affrontare delle sfide per me epopeiche ma non mi va di parlarne (è prematuro e si tratta della fonte maggiore d'ansia di queste giornate).
Non credo nell'amicizia tra uomo e donna: in loro posso vedere delle amanti - participio presente del verbo amare -, delle confidenti, delle conoscenti, delle colleghe e tanto altro (le donne sanno essere tanto) ... ma mai delle amiche.
C'è una cosa che io chiamo "selettività affettiva/relazionale" - giuro che non me la sono inventata! Forse. - e che ogni tanto mi capita: è l'unico mezzo che riesce a spingermi a socializzare con qualcuno. Mi succede anche nel virtuale (a dire il vero ho già adocchiato quattro o cinque utenti sul forum: attenzione!).
È da molto tempo che non leggo un buon libro, non guardo un buon film (nei cinque che preferisco il protagonista finisce sempre suicida) o ficcanaso per opere d'arte, non ascolto della buona musica (mezza bugia: qualche giorno fa mi sono concesso l'ultimo lavoro dei Radiohead) o condivido la convivialità del buon cibo. È come se lentamente, quasi senza accorgermene, io mi stia lasciando sfuggire via il piacere del buon vivere (c'è mai stato?).
Mi piacciono le piante ed ultimamente sto cercando di coltivare questo interesse: semino un po' quel che capita, cerco di curare piante e fiori malati o morenti, sperimento tecniche di riproduzione (sto tentando due margotte di mandarino, di cui dovrò prendermi cura almeno fino a Settembre: spero tanto vadano a buon fine).
Mi dispiacciono molto i miei compleanni, li vivo malissimo. Sullo stesso tenore per quanto riguarda le festività. Ma sto cercando di smettere.
Sono un analfabeta di ritorno: ho praticamente perso l'uso del corsivo e comincio a dare segni di decadimento anche sullo stampatello maiuscolo. Di questo mi vergogno maledettamente.
Ho deciso di iscrivermi su questo forum perché con la psicoterapia sta affiorando una certa solitudine, da sempre repressa e mai affiorata, che ora si fa strada in modo massivo e scarsamente gestibile essendo per me qualcosa di totalmente nuovo. Qui ci dovrebbero essere più neurodiversi del solito: dovrebbe riuscirmi più facile inserirmi.
Mi piacerebbe intraprendere qualche buona conversazione, scambiare delle opinioni, incuriosirmi ed incuriosire (ammesso abbia conservato tutte queste capacità ... o le abbia mai possedute).
Se all'inizio non riuscirò ad essere molto espansivo o socievole chiedo scusa anticipatamente. Cercherò di fare il meglio che posso.