crisbil ha scritto:Boh, non so, allora. Io mi riferivo alle illusioni che ci si fa da soli riguardo alle cose (o anche sé stessi).. ma che poi al contatto con la realtà .. VOOOSH.. svaniscono in una nuvola (devastante) di fumo.
illusione o speranza?
[/quote]In ogni caso sono convinto che anche la capacità di illudersi nel senso che intendi tu sia in correlazione con il fatto di essere o meno immessi nel flusso della vita..
Se stai bene e hai le cose che ti servono.. e vivi.. non hai tutto questo tempo (né l'interesse) ad analizzare tutto e troppo...
Altrimenti, se sei fuori da tutto, il tuo cervello sotto pressione e sofferenza si ritrova a non fare altro.. forse per non impazzire.. per trovare qualche attività con cui tenere attivi quegli inutili neuroni che starebbero lì a fare poco e niente..
Più sei troppo fuori dal flusso della vita .. e non hai niente di materiale che ti tenga occupato.. . più non fai che pensare e analizzare (a vuoto).. è inevitabile..[/quote]
non esattamente.ho incominciato da adolescente questo processo di messa in discussione ed analisi, quindi in un periodo in cui è normale farlo. col tempo, ho perso il controllo di questo aspetto, tant'è che le conseguenze delle mie azioni mi paralizzano. se supero la paralisi, butto tutto alle ortiche, non proseguo il ragionamento quando si arriva al confronto, temendolo.
tuttavia, per tornare in tema, una dose di illusione è essenziale a mio parere. la nostra percezione è influenzata da elementi oggettivi e soggettivi. p.es. sono in un campagna. accanto a me c'è un albero. sono 29°C, il sole splende in alto nel cielo, è mezzogiorno. questo riquadro/momento evoca ricordi e sensazioni in me. tra queste, il ricordo di una persona a cui eravamo legati. possiamo "scegliere" come ricordarcela (selezionando i ricordi) ed influenzati dal contesto lo facciamo positivamente. questo selezionare ci "illude". ma rende le cose più belle.
quindi, è meglio illudersi.
il mio esempio dell'insalata è invece per me una situazione in cui non dovrei illudermi. dovrei essere semplicemente realista ed accettare il limite imposto dalla mia golosità.