kathellyna ha scritto:di nuovo il murо davanti. non c'è niente. non esiste niente al di là del muro. vorrei non esistere più.
Quel muro è una tua costruzione psichica. Questa costruzione nasce dal fatto che sei molto presa da te stessa e dalle tue difficoltà. Immagina di camminare in un bosco, con tanti alberi intorno a te. Tu stai passando fra di loro, rinchiusa nel tuo labirinto psichico. Forse neanche ti accorgi che esistono. Provando a cambiare la prospettiva, quegli alberi come possono vedere le cose? Come possono vedere te, che stai camminando fra di loro? Forse vorrebbero poter camminare come te e non essere radicati nella terra, sempre bloccati in quella posizione. La vita di un albero può essere invidiabile, sono il primo ad ammetterlo. Ma il punto non è questo. Il punto è che può risultare invidiabile dal nostro punto di vista. Facendoti albero puoi abbattere quella tua costruzione. Restando radicata in te stessa, non puoi abbatterla. Spesso non vogliamo abbandonare le nostre abitudini. Ma cosa vuoi che cambi, per la realtà delle cose, se per qualche giorno scegli di vivere in comunione con un albero, provando a immergerti nella sua di vita e non nella tua, così aggrovigliata? In fondo possiamo tutti crepare da un momento all'altro, per un motivo o per un altro. Questo è, naturalmente, solo un esempio. E tu, se scelta è, puoi scegliere di vivere con quel muro per tutti i giorni della tua vita. Vista dalla Luna, che è vicinissima, la tua vita scompare, però, come le vite di tutti i terrestri. Siamo noi a dare estrema importanza ai nostri muri e alle nostre esistenze e faccende. Ci vogliamo troppo bene. O vogliamo troppo bene ai nostri attaccamenti psicogeni, ai nostri immaginati suicidi e a tutte le nostre insulse (non) volontà.