From New York with love

Mi presento, cerco amici all'estero e in Italia.

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Messaggioda Mario4 » 07/09/2016, 18:29



:mmm2:
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Messaggioda Camel » 07/09/2016, 21:38



ahahaha! ma pensa! XD
non c'è pericolo con me :sleep:
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Messaggioda Th3 Filmmak3R » 08/09/2016, 10:03



To Camel: Il pericolo è il mio mestiere! E se con te non c’è pericolo, significa che il pericolo (il mio mestiere) sta arrivando.
Oh scherzo; lo ripeto anche se già scritto. Mi piace scherzare e fare sarcasmo (a volte ammetto di essere anche troppo cattivello, sarcasticamente scrivendo/parlando) e naturalmente chi non mi conosce, e mi “legge”, può farsi anche idee sbagliate. Sai che sono stato eletto reginetto del nord est per due edizioni consecutive?

To Mario4: grazie anche a te dell’attenzione. La mia “leggenda letteraria” Oscar Wilde sosteneva come tutti sapete, “Parlino bene, parlino male, l’importante è che parlino” (anche se l’originale è leggermente diversa). Il tuo è stato un saluto dubbioso ma sempre un saluto; e quindi svela i tuoi dubbi e migliorerai la mia saggezza.
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Messaggioda LuceBuio » 08/09/2016, 11:21




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Messaggioda Mario4 » 08/09/2016, 16:55



Th3 Filmmak3R ha scritto:
To Mario4: grazie anche a te dell’attenzione. La mia “leggenda letteraria” Oscar Wilde sosteneva come tutti sapete, “Parlino bene, parlino male, l’importante è che parlino” (anche se l’originale è leggermente diversa). Il tuo è stato un saluto dubbioso ma sempre un saluto; e quindi svela i tuoi dubbi e migliorerai la mia saggezza.


:ohoh:
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Messaggioda Th3 Filmmak3R » 08/09/2016, 17:37



To LuceBuio: grazie del benvenuto. Felice io di essere arrivato qua. Mio Dio che film meraviglioso hai sotto il tuo nome. Sono “malato” di cinema (e collezionista gelosissimo) e può solo che farmi piacere conoscere un(a) cinefilo come il sottoscritto. Anche se di Cabaret non ho mai capito una cosa: ho rivolto questa domanda (se sei un’appassionata e non mi sono sbagliato, la chiederò anche a te) a tante persone e tutti hanno dato due versioni..
Beijo
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Messaggioda LuceBuio » 08/09/2016, 21:28




Dal tuo nick avevo intuito che anche tu ami il cinema :squint: ora me lo hai confermato!

Th3 Filmmak3R ha scritto:se sei un’appassionata e non mi sono sbagliato, la chiederò anche a te

Domanda pure, comunque io di cabaret preferisco la versione teatrale, dove Sally è inglese e Brian è americano come nel libro da cui è tratto.
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Messaggioda Camel » 09/09/2016, 11:02



sese :sleep:
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Messaggioda Th3 Filmmak3R » 09/09/2016, 13:21



To Camel: Se ti addormenti sappi che sono pericoloso anche nei sogni, non per niente mi chiamano il Nightmare erotico delle donne del nord est. Quindi come vedi, gira e rifrulla sempre dalle tue parti mi fermo. Anzi, ora che ci penso, ho avuto anche una relazione a Sacile. E dal momento che in Geografia andavo benissimo, so per certo che Sacile è in prov di Pordenone. Non appena porterò nella mia trappola la direttrice del sito, ammagliandola con il mio sguardo da Sirenetta, gli ruberò tutte le mail, inclusa la tua, e…

To LuceBuio: Ebbene hai visto lungo e bene. Sono più malato di Cinema che “solo” appassionato. Da ragazzino quando facevo buco da scuola, io ed una mia ex compagna di classe andavamo ad affittare dei WHS (in questi giorni ho rifiutato un’offerta di 1300 euro per la mia vecchia collezione. Gli volevo dire…. poi non glie l’ho detto) e anziché gironzolare con il resto dei “bucaioli” ce ne stavamo in casa letteralmente ipnotizzati davanti la TV.
Amo anche recarmi al cinema, e da quando sono a NY questo aspetto mi manca perché sono troppo abituato, ed innamorato, dei doppiatori italiani. Se guardo un film made in Usa, senza le conversazioni in italiano, non mi emoziono come voglio: idem quando cambiano (es.) la voce a Michael Douglas: nel film Beyond a Reasonable Doubt (un Alibi Perfetto) il doppiatore non è stato Oreste Rizzini (la sua voce “originale”) o il pur apprezzato Pino Colizzi (in passato anche da Giancarlo Giannini, ma personalmente adoro Giannini sia attore che doppiatore e quindi..) ma Adalberto Maria Merli ed onestamente quel film senza la(le) sua(sue) voce(i) ‘base’ perde; anche se la pellicola mi è piaciuta. Comunque i miei doppiatori italiani preferiti sono il rimpianto Tonino Accolla (sono letteralmente pazzo dei Simpson), Pasquale Anselmo, Paola Cortellesi (la sua voce a Marjane, nel film animazione Persepolis, è qualcosa di straordinario per le orecchie e per il cuore) Francesco Pannofino, Luca Ward e Cristina Boraschi. C’è qualcuno che piace qua in mezzo anche a te?

Domanda. Questo film (non ho letto il libro e non ho visto la versione teatrale che sicuramente vorrò andare a vedere appena ci sarà l’occasione) ha due grandi temi: l’omosessualità e la tragedia della guerra. A parer tuo il regista, in quegli anni, quale argomento ha adoperato (omosessualità e ripudio delle guerre) per mettere in evidenza la sua personalità? Nel film secondo me la linea che la divide è sottile, ma io me la sono data una risposta. Se tu ne hai una anche sul libro (di idea/risposta) mi farebbe davvero piacere conoscerla. Se ti va ovviamente..
Ti piace recensire film su internet? Io scrivo su Ibs (per passione, s’intenda)
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Messaggioda LuceBuio » 09/09/2016, 15:55



Th3 Filmmak3R ha scritto:questo aspetto mi manca perché sono troppo abituato, ed innamorato, dei doppiatori italiani. Se guardo un film made in Usa, senza le conversazioni in italiano, non mi emoziono come voglio

Su questo siamo decisamente diversi, io cerco sempre di guardare in lingua originale perchè la voce è un elemento importante per l'espressività dell'attore. Poi è pur vero che l'espressività inglese/americana è decisamente differente da quella italiana per molti versi.
Basta mettere a confronto la "dinamicità" degli attori in una commedia di Peppino de Filippo e quelli di una comedy americana.
Credo che il fatto che tu sia cresciuto con le videocassette ti ha fatto associare a vari attori una determinata voce, e quando ti ritrovi a fare i conti con la voce originale il tuo cervello non l'accetta XD
L'unico film dove forse preferisco la versione italiana a quella americana sono i primi due film de "il padrino"...perchè l'italiano stentato degli attori americani in quei film non si può sentire XD

Per quanto riguarda i film animati, doppiaggio italiano tutta la vita!

Th3 Filmmak3R ha scritto:Giancarlo Giannini

Grande doppiaggio a Shining!

Th3 Filmmak3R ha scritto:Luca Ward

Voce bellissima

Th3 Filmmak3R ha scritto: C’è qualcuno che piace qua in mezzo anche a te?

Come ho già scritto preferisco vedere i film in lingua originale, ci sono alcuni doppiatori alla cui voce sono affezionata perchè doppiavano i film d'animazione ed i film che vedevo quando ero bambina.
In particolare Gigi Proietti ad Aladdin, che secondo me ha superato Robin Williams nella parte del genio!

Poi bisogna aggiungere anche che certi film inguardabili nella versione originale per pessima recitazione, diventano guardabili se doppiati!

Th3 Filmmak3R ha scritto:Domanda. Questo film (non ho letto il libro e non ho visto la versione teatrale che sicuramente vorrò andare a vedere appena ci sarà l’occasione) ha due grandi temi: l’omosessualità e la tragedia della guerra. A parer tuo il regista, in quegli anni, quale argomento ha adoperato (omosessualità e ripudio delle guerre) per mettere in evidenza la sua personalità? Nel film secondo me la linea che la divide è sottile, ma io me la sono data una risposta. Se tu ne hai una anche sul libro (di idea/risposta) mi farebbe davvero piacere conoscerla. Se ti va ovviamente..


Secondo me il tema non è solo l'omosessualità, farò riferimento principalmente alla versione teatrale per esporre questo punto, ci sono dei personaggi con una condotta sessuale particolare, soprattutto per l'epoca, se ci fai caso:
-Brian/Cliff è bisessuale
-le ragazze del KitKat club sono prostitute
-L'emcee è proprio di tutto, bisessuale, bigamo, travestito...
-Fräulein Kost è un altra prostituta

Si può dire che ogni personaggio è un "escluso" per una ragione o per un altra, cittadini di seconda categoria. Fräulein Schneider è un anziana che racconta nella canzone "so what" la sua disillusione per il futuro, Herr Schultz è ebreo e quindi dai nazisti considerato "feccia". Brian/Cliff è un aspirante scrittore squattrinato. Sally è un aspirante soubrette di dubbio talento (nella versione teatrale all'attrice che interpreta Sally viene detto di cantare male).

Secondo me un tema non è limitato solo all'omosessualità, ma è la discriminazione in generale. La discriminazione nei confronti di tutti coloro che la società perbenista non vede di buon occhio.

Per quanto riguarda la tragedia della guerra, il modo in cui Cabaret affronta il tema è particolare.
Il KitKat club è un luogo dove la guerra non era arrivata (un po' come il collegio di "arrivederci ragazzi"), ma già c'erano avvisaglie nella città di Berlino. Difatti l'emcee dice "Leave your troubles outside. So life is disappointing, forget it! In here life is beautiful."
I personaggi all'inizio vivono un po' in una bolla, ed è solo alla fine che gli effetti del regime nazista e della guerra colpiscono i personaggi.
A parte Cliff/Brian,...Tutti i personaggi alla fine hanno un brutto epilogo, o vengono perseguitati per quello in cui credono e fanno, oppure dovranno fare i conti con loro stessi per le loro scelte sbagliate.
Alla fine il KitKat club non è più un posto dove potersi rifugiare, anche questo posto viene toccato dagli orrori della guerra e tutti i personaggi che ci sono rimasti devono averci a che fare.

Per quanto riguarda il regista, beh, Bob Grass era anche un coreografo oltre che regista, questo fattore è rilevante considerato che è un musical, ha sicuramente influenzato la coreografia.
La storia nel film si discosta parecchio dalla versione teatrale, molte musiche sono state tolte, più che altro quelle dove i personaggi danno voce ai loro pensieri con il canto, alcuni elementi della trama sono stati modificati,
Secondo me Fosse si è concentrato sul rendere il tutto più "realistico", e sicuramente ha prestato attenzione ad ogni dettaglio visto che il film è uscito negli anni 70, avendo anche le persone che avevano sperimentato la guerra come spettatori.
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