Parole di Conforto e Suggerimenti

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

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Messaggioda CherryWine » 23/03/2015, 13:09



Allora, Buongiorno a tutti. Come state?
vabbè, bando alle ciance, passiamo subito al nocciolo della questione. quando avevo sei anni, i miei hanno divorziato, e mia madre se ne è andata di casa per farsi una vita con un altro uomo; non è mai stata sufficientemente presente nella mia vita, se ne è sempre un po' fregata di me; solo ultimamente, dopo 16 anni, stiamo recuperando un po' di rapporto. per tutto questo tempo, però, io ho avuto come unica presenza genitoriale mio padre, che mi ha cresciuta, educata, eccetera. Tre anni fa, circa, è venuta a vivere da noi la sua compagna, che io reputo una persona ignorante e priva di qualsiasi contenuto, povera di spirito, una persona totalmente vuota e cattiva, che suggerisce a mio padre di essere egoista, di pensare solo a se stesso, che va da lui a lamentarsi di me per cose che non ho nemmeno fatto. Noi abbiamo un cane, e lei continua a chiamarlo "paperotto" e dice sempre che è il suo cagnolino, solo suo, e bla bla bla, ma non lo ha mai portato fuori in tre anni, mai dato l'antipulci o portato dal veterinario, mai fatto nulla di nulla per il cane, e mio padre non le ha mai detto nulla; se io, invece, mi dimentico di dargli l'antipulci, mi prendo ore e ore di rimproveri, sentendomi dire che non faccio mai nulla e che il cane è anche mio e non me ne occupo mai, quando non è vero. altro esempio: mio padre mi ha sempre chiamato affettuosamente "cicio", e per me era importante, perchè era un nomignolo con cui un padre chiamava affettuosamente la figlia, una cosa che mi faceva sentire amata, non so se riesco a spiegarmi. Fatto sta che, dopo un po' che abitava con noi, lei ha cominciato a lamentarsi del fatto che mio padre non la chiamasse con un soprannome, mentre io lo avevo; cos'ha fatto lui? ha cominciato a chiamare lei "cicio", e io sono ritornata semplicemente "ale", oppure "alessia", come se non fossi importante.
Se io provo a parlarne con mio padre, mi dice che sono gelosa di lei, e che mi comporto male.
Io non so più cosa fare per gestire questa situazione; è quasi un anno che soffro di crisi d'ansia, pianti continui, e depressione ... sono stata in cura con dei tranquillanti per un po', ma non passa nulla perchè non posso allontanarmi dalla fonte di stress, che è casa mia, perchè non ho nessun posto dove andare. Anche solo sentire la voce di lei mi da fastidio, non riesco più a tollerarla, e mio padre si sta comportando malissimo con me, e non vuole capire quanto il suo atteggiamento mi faccia male ... insomma, sono stata tradita dalle due persone che non avrebbero dovuto farmi mai del male, ovvero i miei genitori. Non so più cosa fare, mi sembra di essere entrata in un buco nero dal quale non riesco più ad uscire.
Scusate per lo sfogo lunghissimo, è che ho proprio bisogno di parlare con qualcuno che non conosco, per non essere giudicata o altro.
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Messaggioda Richard_Benson » 23/03/2015, 15:11



Ciao CherryWine e benvenuta sul forum :hi:

E' incredibile quanto la tua situazione assomigli molto a quella di una mia grande amica, che provò le tue stesse identiche sensazioni con la differenza che sua madre non se ne andò con un altro uomo ma morì. Suo padre si portò in casa la nuova compagna, con cui poi si è sposato, e praticamente non ha più calcolato molto la figlia: considera che facevano la spesa per due, non per tre, e quando la mia amica glielo faceva notare lui rispondeva: "non c'ho pensato!".... e se non ci pensi tu, chi ci deve pensare?

A quanto ho capito, tu hai 22 anni: la stessa identica età che aveva lei. Questa mia amica però era fidanzata da tanto tempo con un ragazzo serio e premuroso, il quale ha trovato lavoro in un'altra città: sfruttando l'occasione, i due sono andati a convivere e ora lei ha superato il momento di difficoltà. Anche con suo padre, che con la lontanza ha capito i suoi errori, il rapporto è migliorato. Io penso che ci accorgiamo dell'importanza di una persona e/o di una cosa quando la perdiamo o almeno ce ne allontaniamo: se ne hai la possibilità, prova a fare anche tu così.
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Messaggioda CherryWine » 23/03/2015, 20:02



Anche io sto con uno splendido ragazzo da 5 anni ormai, ma anche lui studia e non abbiamo la possibilità di andare a convivere purtroppo, perchè io desidererei moltissimo cominciare a costruirmi una vita con lui. Io non posso lavorare, perchè mio padre ha aperto una ditta intestata a me e quindi, visto che risulto a capo di un'azienda, non posso fare altri lavori, però io non ci lavoro li, lo fa mio padre, anche perchè io non so come destreggiarmi nel suo lavoro, e in più studio all'Università. Anche su questa cosa si è dimostrato insensibile ed egoista, non ha minimamente pensato che io potessi trovarmi un lavoro per me e farmi una vita; sono vincolata da questa scelta che lui ha fatto senza consultarmi e senza tener conto della mia opinione. Se avessi la possibilità di andarmene lo farei subito; potrei andare dai miei nonni, mi accoglierebbero come una principessa, ma abitano a 200 metri da noi, quindi non avrebbe senso e non mi allontanerei veramente da casa; e da mia madre non ce la faccio ad andare, per quanto stiamo recuperando il rapporto, è ancora troppo presto e mi sentirei a disagio a vivere li con loro.

Grazie per avermi risposto, comunque, e sono molto contenta per la tua amica ... almeno lei ce l'ha fatta ed è sempre bello farcela e uscire da situazioni del genere :)

Ormai io ho perso la speranza, nel senso che ho già parlato tante di quelle volte con mio padre ... e alla fine non è cambiato nulla, anzi, forse le cose sono pure peggiorate. La situazione prima o poi dovrà cambiare, perchè io sto troppo male ultimamente, e cerco di passare fuori casa più tempo possibile (ieri e oggi ho avuto l'influenza; è solo da oggi pomeriggio che mi si è abbassata la febbre, ma io domani andrò lo stesso in facoltà dalle 8 di mattina alle 7 di sera, come faccio tutti i giorni, tranne la domenica che me ne sto a casa rintanata in mansarda... ormai sono un'eremita).

Grazie ancora, sarà poco, ma ssapere che c'è un qualcuno che ti sta accanto, nonostante non ti conosca, è una bella sensazione :)
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Messaggioda Mina Murray » 25/03/2015, 18:19



Non è che la tua matrigna ha anche due figlie brutte e cattive, le quali cominceranno a chiamarti Cenerentola? XD
Perché da come l'hai descritta, mi è venuta in mente proprio lei: l'odiosa matrigna cattiva!

Intestare una ditta a tuo nome, senza la tua approvazione, non mi sembra una cosa corretta... Mi ha lasciata un po' senza parole questo gesto... da parte di un padre, soprattutto.
Mi dispiace che per il momento non puoi fare molto per cambiare questa situazione...
Già che hai un ragazzo su cui puoi contare è una gran cosa! :)
Lo studio ha aiutato molto anche me, quindi capisco il tuo rintanarti in facoltà...
200 metri non sono tanti, ma sarebbe già qualcosa!
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Messaggioda jori » 01/04/2015, 15:56



CherryWine ha scritto:Anche io sto con uno splendido ragazzo da 5 anni ormai, ma anche lui studia e non abbiamo la possibilità di andare a convivere purtroppo, perchè io desidererei moltissimo cominciare a costruirmi una vita con lui. Io non posso lavorare, perchè mio padre ha aperto una ditta intestata a me e quindi, visto che risulto a capo di un'azienda, non posso fare altri lavori, però io non ci lavoro li, lo fa mio padre, anche perchè io non so come destreggiarmi nel suo lavoro, e in più studio all'Università. Anche su questa cosa si è dimostrato insensibile ed egoista, non ha minimamente pensato che io potessi trovarmi un lavoro per me e farmi una vita; sono vincolata da questa scelta che lui ha fatto senza consultarmi e senza tener conto della mia opinione.


No, piano. Tu risulti titolare di una ditta (cioè con un'azienda con una sede operativa, quindi un immobile in locazione o di proprietà)...ma percepisci uno stipendio o un emolumento di qualche genere? Insomma, questa posizione ti assicura un reddito? Altrimenti non solo si tratta di un reato, ma di qualcosa che dovresti smettere di accettare in silenzio da questo esatto momento (e avrei due opzioni da suggerirti). E se hai un reddito, non puoi pensare ad affittare un appartamentino, magari con qualcuno in maniera provvisoria, anche a qualche km da casa per evitare enormi smadonnamenti?

A prescindere da questo, pare che dovrai trovare il modo di prenderti cura di te stessa di tua iniziativa, almeno per quanto riguarda i fondamentali. Non accettare nessuna opzione che non sia risolutiva per te, da questo punto di vista. E non attendere troppo oltre.
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E' diventato evidente che avessi bisogno di imparare di nuovo. Tutto da zero.
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