Chi come me...?

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Chi come me...?

Messaggioda Sibyl » 23/07/2015, 21:21



Chi come me si sente solo e abbandonato in questo momento?
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Messaggioda Gius195 » 23/07/2015, 21:33



Eccomi qui.
Ma io purtroppo so anche il nome e il cognome di chi mi manca e con chi non mi sentirei mai solo ma purtroppo non posso più colmare questa assenza...
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Messaggioda Royalsapphire » 23/07/2015, 21:35



Sicuramente tutti ci siamo sentiti così, e siamo stati così almeno una volta nella nostra vita. Ma sai la vera sorpresa? Quando ci sentiamo soli, non è tanto perché non abbiamo nessuno quanto perché abbiamo perduto noi stessi. Chi non si sente mai solo, pur essendolo, è colui che si trova in pace con se stesso. Se tu per ora non lo sei, prova a guardare dentro di te e a sentirti. E quando riesci a distinguere qualcosa, prova a condividerla con noi :hug:
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Messaggioda Teomondicea » 23/07/2015, 21:39



Più o meno quanto un pastore tedesco sulla corsia d'emergenza dell'autostrada in agosto. Mal comune... uhm, no. :unsure:
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Messaggioda Marty » 23/07/2015, 21:42



Eccomi. Solo. Offeso. Deriso. E aggiungerei anche impaurito..
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Messaggioda Dani93 » 24/07/2015, 17:37



Io.... sono solo da sempre... e mi chiedo quale sia il senso della mia esistenza
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Messaggioda maralgizi » 26/07/2015, 17:35



Penso che l'idea di sentirsi abbandonati sia da collegare a una percezione di non appartenenza: fuori dai gruppi di riferimento, esclusi, isolati dai membri di tali gruppi. Tuttavia è assai probabile che questa percezione di non appartenenza sia una conseguenza della difficoltà personale di interazione.
Faccio qualche altra considerazione che non è diretta a nessuno di voi partecipanti a questa discussione. La si prenda come un meditare sul tema. Cosa succede alla persona timida (o sociofobica ecc) quando deve interagire? È in balia di pensieri negativi ("cosa dico?", "dovrei fare o dire qualcosa (magari di importante o significativo", " e se faccio una caz*ata?", "se agisco (o parlo) potrebbero pensare che non sono ok", "magari se ne escono con la solita frase tipo - dì qualcosa - o - parla più forte - o - sei un po' timido/a eh?", e così via).
L'inibizione ansiogena entra in scena, lei si che è una protagonista! E si fa (o si pensa di fare) la figura del/la sfigato/a.
Meglio evitare queste umiliazioni, questa sofferenza, meglio starsene a casa.
Così si evita una sofferenza, per poi vivere un'altra, chiusi tra le mura: sentirsi soli e abbandonati.
Qualcuno/a potrebbe dire: "ma gli altri non mi aiutano, non si mostrano disponibili, preferiscono distanziarsi". Ma tu cosa fai per aiutarli ad aiutarti?
Tutte le persone, compreso quelle "normali", fanno di tutto per evitare una sofferenza, e anche nel rischiare di farsi trascinare nella sofferenza: è uno di quei meccanismi che generano esclusione, meccanismi psicologici di difesa. Talvolta sono anche meccanismi psicologici difensivi di massa o di gruppo.
Spesso, l'ansioso sociale non è capito. Chi non vive una determinata condizione, non conosce certi fiumi di pensieri, le tante sfumature di paura che ne derivano, e quindi non capisce i comportamenti che ne scaturiscono: l'ansia sociale la conosce l'ansioso sociale.

:mmm2:
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Pensar male di sé, ritenere di avere qualità negative, non significa e non implica che corrispondano alla realtà oggettiva, ma di sicuro sono espressione di emozioni di sofferenza.
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Messaggioda Quell'uomo » 26/07/2015, 17:38



Io mi sento solo il 90% della giornata e prevedo che in agosto questa percentuale salirà ad un valore prossimo al 100%
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Messaggioda Merope » 27/07/2015, 18:40



Presente.
Però io non sono una persona che ha problemi a relazionarsi.
Cioè, quando voglio so essere di ottima compagnia, insomma posso anche diventare parecchio divertente se è la serata giusta, diciamo che soddisfo il mio pubblico.
Il fatto è che la gente mi fa schifo. Per questo sono sola. Non voglio passare il tempo con persone stupide, e la' fuori ce ne sono talmente tante! Io ci ho provato, ne avevo trovata una che sembrava sufficientemente "vera", reale. Ma poi si è rivelata essere come tutti gli altri, superficiale, falsa, ecc..e sono risprofondata nella solitudine totale. Uno ci può anche provare, ma se il risultato è dover parlare di cazzate per essere accettata dai gruppi no grazie, sto da sola.
Anche se fa così male, la solitudine.

Comunque sono messa così male coi sensi di colpa che mi sento in colpa pure per aver commentato.
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Messaggioda emmeffe » 27/07/2015, 18:59



Eccomi qui, anch'io mi sento sola e abbandonata, ma non incolpo nessuno della mia solitudine ormai...
Ormai ho capito che se mi sento così isolata dal resto del mondo è perchè, come ha scritto Royalsapphire, ho perduto me stessa...beh, in realtà non mi sono mai trovata.
Ogni tanto intravedo qualcosa ma poi, ri-sprofondo nel buio della mia solitudine.
Intanto non smetto di cercare...
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La vita non ci viene data per imitare qualcun altro, ma per far evolvere l'albero che è nascosto all'interno del seme che caratterizza il nostro essere.
La vita non è un'imitazione, è una creazione del tutto originale


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Da qui è passato amore e se n'è andato svelto, ma sei rimasta mia, sei intrappolata dentro!
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