Abbandonato...

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

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Messaggioda Hanamichi » 25/07/2016, 13:48



Credevo che i genitori ti dovessero sostenere in ogni situazione, per quanto mi riguarda non è così.
Non voglio fare il piagnone che non si sa assumere le proprie responsabilità, sono ben consapevole che non sono i miei genitori la causa del mio malessere (probabilmente lo sono solo in parte, un ruolo determinante essendo la mia famiglia lo hanno svolto), quello che non capisco è come i problemi di natura psichica vengono presi sotto gamba, per quale motivo dal momento in cui un problema non è dimostrabile in modo pragmatico come una gamba rotta lo sarebbe attraverso una radiografia, il problema non sussiste.
Non riesco a capire perché continuo ad essere sminuito, come il mio non far niente venga deriso, come le mie problematiche vengano minimizzate e come l'appoggio psicologico che un genitore dovrebbe dare, nel mio caso non c'è.
Nel mio caso il comportamento nei miei confronti è attendista, a meno che non ci siano delle liti, dal momento in cui non si parla di un problema, il problema pare non sussistere. La verità è che sono solo ed avrei bisogno di qualcuno che mi capisca, di qualcuno con cui avere la possibilità di confrontarmi, cosa che non ho.
Qual è il comportamento dei vostri genitori o dei famigliari che vi stanno vicino?
Io non sono genitori, ma una cosa la so per certo, se avessi un figlio che stesse male la notte non riuscirei a dormire.

PS: Scusate gli eventuali errori, ma non è mio solito rileggermi, spero di essere stato comprensibile comunque.
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Messaggioda Georgiana Spencer » 25/07/2016, 13:59



I genitori dovrebbero proteggerti, dovrebbero difenderti da chi ti vuol fare del male e invece....
Io ero piccola, avevo 4 anni quando un uomo, presumibilmente vicino alla famiglia, abusò di me.
Per un periodo di tempo so che non riuscivo a mangiare e mia madre mi portò dal pediatra che disse che erano problemi di gelosia per l'arrivo della mia sorellina. Nessuno capì mai che mi era successo qualcosa e che non potevo ingoiare nulla perchè dentro la bocca mi era stato messo qualcos'altro che mi aveva fatto schifo. Così mia madre m'imbottì di vitamine ed era sicura che mi sarei ripresa. Ero magrissima e stavo sparendo. Disegnavo fogli in cui c'ero sempre io e mia sorella e i miei genitori non c'erano mai. Nessuna maestra capì mai che io stessi male per qualcosa. Il mio sorriso era scomparso dalle foto ma nessuno ci fece caso. Tutti pensavano che era colpa della sorellina, che io ero gelosa e invidiosa.
I genitori sì, dovrebbero proteggere e difendere da chi ci vuole male. Ma loro non lo fecero.
Dopo moltissimi anni, e moltissimi danni interiori, li ho perdonati per non avermi salvato da quel mostro.
Credo che tu puoi benissimo perdonare i tuoi per questa loro non curanza o ignoranza. Forse pensano che un problema psichico non sia una cosa seria. Forse credono che sia solo un periodo di passaggio il tuo e che te la caverai. Forse non sanno essere buoni genitori ma sai non esiste un corso per esserlo, e nemmeno per essere buoni figli, e quindi se loro non ci pensano a te allora cerca di prendere in mano la situazione e fatti aiutare. Almeno tu puoi farlo perchè sei grande. Io allora ero solo una bambina e non potevo salvarmi da sola.
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Messaggioda Avarice » 25/07/2016, 14:23



Non so quanti hanno i tuoi genitori, ma usciti dal periodo della guerra c'era la conquista di dare ai propri figli ogni cosa possibile. Questo li ha travolti, dando alla generazione genitoriale e quella successiva l'illusione di una materialità necessaria.
Chiedo scusa se sconfino: la scienza sembra divenuta la legge, non la descrizione di osservazioni che potrebbero anche essere plausibilmente fallaci. Proprio il tuo riscontro, la solida concretezza delle cose è necessaria per fare una dimostrazione.
Ho sentito dire che prima non c'erano certi problemi, ma anche questa è la visione cieca di chi non vede l'evoluzione della problematica (tunnel carpale, buongiorno). Man mano che si progredisce scopriamo l'infinitamente piccolo (prima eri "normale" o circonciso, non esisteva la frenulotomia, ad esempio).
Trovo anche sbagliata l'idea che sia un dolore di passaggio. Anche se fosse, la sofferenza può portare a risoluzione inaspettabili.
Mi dispiace per la situazione, Hanamichi. Tieni duro fino a quando potrai fare a meno di molte cose =)
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Messaggioda Hanamichi » 25/07/2016, 14:30



Georgiana Spencer ha scritto:I genitori dovrebbero proteggerti, dovrebbero difenderti da chi ti vuol fare del male e invece....
Io ero piccola, avevo 4 anni quando un uomo, presumibilmente vicino alla famiglia, abusò di me.
Per un periodo di tempo so che non riuscivo a mangiare e mia madre mi portò dal pediatra che disse che erano problemi di gelosia per l'arrivo della mia sorellina. Nessuno capì mai che mi era successo qualcosa e che non potevo ingoiare nulla perchè dentro la bocca mi era stato messo qualcos'altro che mi aveva fatto schifo. Così mia madre m'imbottì di vitamine ed era sicura che mi sarei ripresa. Ero magrissima e stavo sparendo. Disegnavo fogli in cui c'ero sempre io e mia sorella e i miei genitori non c'erano mai. Nessuna maestra capì mai che io stessi male per qualcosa. Il mio sorriso era scomparso dalle foto ma nessuno ci fece caso. Tutti pensavano che era colpa della sorellina, che io ero gelosa e invidiosa.
I genitori sì, dovrebbero proteggere e difendere da chi ci vuole male. Ma loro non lo fecero.
Dopo moltissimi anni, e moltissimi danni interiori, li ho perdonati per non avermi salvato da quel mostro.
Credo che tu puoi benissimo perdonare i tuoi per questa loro non curanza o ignoranza. Forse pensano che un problema psichico non sia una cosa seria. Forse credono che sia solo un periodo di passaggio il tuo e che te la caverai. Forse non sanno essere buoni genitori ma sai non esiste un corso per esserlo, e nemmeno per essere buoni figli, e quindi se loro non ci pensano a te allora cerca di prendere in mano la situazione e fatti aiutare. Almeno tu puoi farlo perchè sei grande. Io allora ero solo una bambina e non potevo salvarmi da sola.


Grazie per la tua condivisione, un abbraccio davvero di cuore.
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Messaggioda Hanamichi » 25/07/2016, 14:40



Avarice ha scritto:Non so quanti hanno i tuoi genitori, ma usciti dal periodo della guerra c'era la conquista di dare ai propri figli ogni cosa possibile. Questo li ha travolti, dando alla generazione genitoriale e quella successiva l'illusione di una materialità necessaria.
Chiedo scusa se sconfino: la scienza sembra divenuta la legge, non la descrizione di osservazioni che potrebbero anche essere plausibilmente fallaci. Proprio il tuo riscontro, la solida concretezza delle cose è necessaria per fare una dimostrazione.
Ho sentito dire che prima non c'erano certi problemi, ma anche questa è la visione cieca di chi non vede l'evoluzione della problematica (tunnel carpale, buongiorno). Man mano che si progredisce scopriamo l'infinitamente piccolo (prima eri "normale" o circonciso, non esisteva la frenulotomia, ad esempio).
Trovo anche sbagliata l'idea che sia un dolore di passaggio. Anche se fosse, la sofferenza può portare a risoluzione inaspettabili.
Mi dispiace per la situazione, Hanamichi. Tieni duro fino a quando potrai fare a meno di molte cose =)


Hai ragione, infatti tra le tante cose quando vengo sminuito vengono fatti paragoni con altri parenti quasi tutti di una generazione precedente alla mia che sembrano "non avere problemi". Alla fine sono chiacchiere, perché famiglia o meno, non è che la gente ti viene a parlare dei propri problemi. La domanda che molte volte mi viene posta è "ti è stato dato tutto, cosa vuoi?", come se il problema fosse di ordine materiale.
Alla fine si nasce da soli e crepa da soli, il mio errore è fare affidamento su persone che un aiuto, se non materiale (ed ammetto che è già molto rispetto ad altre situazioni), non riescono a dartelo.
Teniamo duro fino alla fine, non ti chiedo come si comportano i tuoi genitori perché mi pare che la tua risposta sia anche frutto di un'esperienza personale. In bocca al lupo ;)
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Messaggioda Avarice » 26/07/2016, 10:43



Hanamichi ha scritto:Hai ragione, infatti tra le tante cose quando vengo sminuito vengono fatti paragoni con altri parenti quasi tutti di una generazione precedente alla mia che sembrano "non avere problemi". Alla fine sono chiacchiere, perché famiglia o meno, non è che la gente ti viene a parlare dei propri problemi. La domanda che molte volte mi viene posta è "ti è stato dato tutto, cosa vuoi?", come se il problema fosse di ordine materiale.
Alla fine si nasce da soli e crepa da soli, il mio errore è fare affidamento su persone che un aiuto, se non materiale (ed ammetto che è già molto rispetto ad altre situazioni), non riescono a dartelo.
Teniamo duro fino alla fine, non ti chiedo come si comportano i tuoi genitori perché mi pare che la tua risposta sia anche frutto di un'esperienza personale. In bocca al lupo ;)

Tuttavia, reputo che a volte ci sia un inarticolata soddisfazione nell'essere "scoperti" dagli altri. In certi momenti nascondiamo il nostro dolore molto bene "perchè se a una persona interessa lo capirà". È una trappola pericolosa.
Mi spiego meglio: se io ti chiedessi di pensare ad un ablero, ci riusciresti? Suppongo di sì... Se scompongo l'azione scopro di averti trasferito una idea tramite la parola albero. Tu, però, sei in grado di pensare ad un albero senza la parola? Se vedi un albero, di fronte a te, lo recepisci anche senza la parola, quindi il linguaggio non è fatto per pensare, credo, ma per comunicare un'idea.
Non dico che poi altre persone ascoltino! Però in alcuni frangenti credo che i genitori non vogliano vedere, neghino, e quindi sia difficile che scavino nei nostri sentimenti. Nessuno si considera il migliore dei genitori, ma in molti dicono che poteva andare peggio. Lo hai detto anche tu.

Comunque sì, ho fatto qualche esperienza, ma non importa poi molto. Se non ci lasciamo prendere dall'afflizione e dal rancora potremo persino diventare diversi, rispetto a loro ^^
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Messaggioda Hanamichi » 26/07/2016, 13:35



Avarice ha scritto:Tuttavia, reputo che a volte ci sia un inarticolata soddisfazione nell'essere "scoperti" dagli altri. In certi momenti nascondiamo il nostro dolore molto bene "perchè se a una persona interessa lo capirà". È una trappola pericolosa.
Mi spiego meglio: se io ti chiedessi di pensare ad un ablero, ci riusciresti? Suppongo di sì... Se scompongo l'azione scopro di averti trasferito una idea tramite la parola albero. Tu, però, sei in grado di pensare ad un albero senza la parola? Se vedi un albero, di fronte a te, lo recepisci anche senza la parola, quindi il linguaggio non è fatto per pensare, credo, ma per comunicare un'idea.
Non dico che poi altre persone ascoltino! Però in alcuni frangenti credo che i genitori non vogliano vedere, neghino, e quindi sia difficile che scavino nei nostri sentimenti. Nessuno si considera il migliore dei genitori, ma in molti dicono che poteva andare peggio. Lo hai detto anche tu.

Comunque sì, ho fatto qualche esperienza, ma non importa poi molto. Se non ci lasciamo prendere dall'afflizione e dal rancora potremo persino diventare diversi, rispetto a loro ^^


Dalla mia ho l'aver sempre fatto tutto presente ai miei genitori, sia le esperienze positive che quelle negative. Una persona che si lamenta di continuo e non riesce a combinare nulla dovrebbe essere un esempio palese di "problema". La questione è che nonostante le problematiche vengano fatte presenti, dal momento in cui non sanno come affrontarle o non le reputano come "vere" (vedi l'esempio della radiografia), allora il problema non sussiste. Vedi, è questo continuo disinteressamento che colpisce in pieno, il tuo grido di aiuto che non viene ascoltato. Sono ben consapevole che non esiste un manuale per diventare genitori, ma cavolo, sono o non sono tuo figlio, il senso della tua esistenza? Perché faccio psicoterapia, prendo dei farmaci, non faccio nulla nella mia vita, ma il problema viene continuamente e quotidianamente ignorato? Io penso sempre a mettermi nella posizione di genitore, vedo mio figlio che sta male, cosa farei?

PS: Ho scritto in mezzo al casino spero che il messaggio sia chiaro comunque :)
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Messaggioda elle8n » 26/07/2016, 20:09



I genitori dovrebbero essere le prime persone che ci sostengono nella vita, che ci tendano la mano in caso di bisogno che gioiscano con noi e che siano presenti finchè noi avremo bisogno di loro. Purtroppo davanti a questa frase dovrei mettere 'in teoria' poichè come abbiamo appena visto non sempre succede così. Io ho avuto una grande fortuna poichè i miei genitori mi hanno sempre sostenuta, creduta ed aiutata ed hanno sempre mantenuto un atteggiamento positivo per non farmi scoraggiare. Spesso quando li ringrazio per tutto quello che fanno ed hanno fatto loro rispondono che fanno solo 'quello che ogni genitore farebbe' ed io, puntualmente, smentisco perchè so che non tutti i genitori sono csì, so di essere molto fortunata. Se mai diventerò madre (e me lo auguro) spero di riuscire ad essere almeno la metà dei miei genitori.
In casa mia se sta male un membro della famiglia il malessere viene percepito da tutti e quindi affrontato insieme per quando poi ognuno si possa sentire solo nel proprio dolore almeno so di poter contare su di loro...
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Messaggioda Hanamichi » 26/07/2016, 20:51



elle8n ha scritto: Spesso quando li ringrazio per tutto quello che fanno ed hanno fatto loro rispondono che fanno solo 'quello che ogni genitore farebbe' ed io, puntualmente, smentisco perchè so che non tutti i genitori sono csì


Grazie per la risposta. Questo si che è un esempio di umiltà e la coesione di cui parli è davvero invidiabile. Il bello che io devo sentirmi dire e rinfacciare che per me sono stati fatti dei sacrifici e che mi è stato dato tutto (a dir loro). Pensano di essere dei genitori modello e quest'arroganza è disarmante.

PS: Sarai una brava mamma :)
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Messaggioda AxelRomeruf » 26/07/2016, 21:25



Sembra che sia una moda dei genitori essere arrogantemente convinti della loro perfezione, nel mentre spalano merda sui propri figli.
Personalmente non posso nemmeno parlare, non essendo nemmeno "figlio" effettivo, però capisco quanto pesante possa essere trovare quello che dovrebbe essere il sostegno morale primario, come ostacolo da evitare.
Fatti forza!
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