Scusate per lo sfogo.
Ieri mentre giocavo a un videogioco con una persona molto più brava perdiamo una partita in cui purtroppo io non ho dato il mio meglio (1 persa su 8), lui si arrabbia dicendo che non ho fatto il mio lavoro (ovviamente nel gioco) aveva ragione e poi mi dice che ha giocato praticamente da solo e che alla fine tutti lo hanno lasciato giocare da solo, e poi disse una cosa che mi ha colpito in pieno, "anche nella vita reale sono solo".
Una frase banale ma che prende fino in fondo l'argomento e forse si stavo già da più di 24 ore su quel gioco ma cavoli mi sento in colpa davvero tanto e vorrei aiutarlo ma non so come, lui vive a Parigi, in realtà ci sono già stato una settimana fa li da un amica, ma non posso andarci tutti i giorni, e non posso nemmeno invitarlo a casa mia come io fui invitato da qualcun altro.
Sento una sensazione di impotenza completa, il veder triste qualcuno ed il non poterlo aiutare starli vicino quando ha bisogno perché si sente abbandonato.
Non ricordo più niente di cos'era la solitudine quando ero anch'io solo a 15 anni, adesso spesso la cerco per stare lontano dalle persone che mi vogliono, forse sono troppe e so che loro hanno solo il bisogno di vedermi, ma non capisco questo bisogno strano, insomma se per una settimana non esco tutti si preoccupano e mi chiedono dove hanno sbagliato, ma la verità è che volevo stare un po' in solitudine, si sentono abbandonati da una persona come me.
Sto diventando uno schifo come questa società forse?
O forse ho perso "qualcuno" che rendeva il mio viaggio magico ed unico?
Quando conobbi la mia amica la prima cosa che notai fu la sua relazione col suo tipo, era uguale alla mia, identica relazione l'unica differenza è che il suo tipo era un po' più maturo, ho potuto guardare ciò che non aveva funzionato nella mia (sono sempre una delusione).
Lei mi disse "io gli amici li uso".
Insomma che cosa vuol dire nel senso che diavolo succede, ho visto in lei me stesso, ma non mi sono schifato di lei anzi è stata gentilissima a invitarmi a casa sua, ma ero rimasto schifato di me.
"Usare" una parola che solo a sentirla mi fa salire i sensi di colpa, posso drogarmi quanto voglio ma i sensi rimangono, non so come riparare al danno non so come tornare nel tempo e cogliere quella fottuta occasione che mi fu data di nuovo dopo che avevo sbagliato mille volte.
Avevo tutto ed ho distrutto il mio mondo ma anche quelli degli altri, non mi importa del mio mondo, voglio ricostruire il mondo degli altri.
è tutta colpa mia, mi sono lasciato andare come un drogato quando dice "un ultima dose..." e poi muore.
Non apprezzavo le cose che avevo finché non li ho perse.
Non so cosa voglio, mi fa schifo perfino quello che studio, non ho nemmeno scelto io l'indirizzo dell'università, lo faccio per sopravvivere perché cosi vuole questa società, perché cosi mi hanno detto di fare.
Ed ora la cosa più strana: perché degli amici dovrebbero preoccuparsi se non mi vedono più, nel senso io tempo fa neanche li conoscevo e io non mi preoccupo se uno mi scrive dopo un anno magari era impegnato?
Ho amato troppo in fretta, sono cresciuto troppo in fretta, il mio corpo è cambiato troppo in fretta, la mia famiglia è cambiata troppo in fretta, è successo tutto troppo in fretta.
Come si può creare un mondo in un anno dal nulla, non avevo nulla ed ora boom, ma la cosa più triste è che sto continuando ad allargare questo mondo di cui non me ne frega un c***o perché tanto la base l'ho distrutta quei principi in cui credevo, e conosci nuove persone che si aggiungono a quelle che ti cercano, ma poi aspetti un messaggio da chi invece non ti scriverà mai. Forse mi sento abbandonato anch'io?
Dovrei forse mollare tutto e buttarmi nella vera solitudine in un paese che non conosco senza niente, si sono in grado di farlo, ma senza la base del mio mondo non riesco a percepire i sapori del "vivere".
E tutto questo per una frase "anche nella vita reale sono solo".
La morte non è una soluzione ma può essere una liberazione ma preferisco non pensarci ora come ora.
Mi sento in colpa, mi sento impotente, mi sento insensibile.
Comincio a provare odio per le persone, quasi un disgusto, voglio stare da solo, ma allo stesso tempo vorrei poter aiutare le persone.
Una persona importante mi disse che sono vuoto dentro, bhe aveva ragione.
Immaginate un muro in rovina, ti dicono ripararlo e tu invece lo dipingi cosi bene che sembra essere nuovo ma è sempre un muro in rovina.
Non riesco a scappare da quello che sono, mi dicono che ogni mese divento un'altra persona ma io vedo la stessa faccia nello specchio.
Sono una brutta persona?