Un incapace buono a nulla che nella vita non farà mai niente

[Mechtay]

E' chiaro che il destino della mia vita è questo, ho 23 anni due fallimenti passati entrambi piuttosto pesanti, l'incapacità cronica di reagire dinanzi alle difficoltà della vita, davanti a ciò che mi fa andare in ansia e che non mi piace, ma la cosa più grave è che neanche in ciò che mi piace eccello, anzi...sono a malapena mediocre, per cui neanche varrebbe la pena approfondire gli studi magari o tentare strade in merito, a me piace scrivere, ho un blog e ci scrivo un pò di tutto, generalmente politica, sport e attualità, tuttavia scrivo sgrammaticato, non sono un mostro di punteggiatura, ne ho un talento spropositato... di tanto in tanto ricevo insulti su come scrivo, sulla grammatica errata e quant'altro, tuttavia fino ad ora è l'unica cosa che spesso mi ha tenuto a galla, ma io sono uno scansafatiche, uno svogliato, che neanche per le passioni più grandi, ammesso che lo siano, ci mette il giusto impegno e sacrificio, forse per mancanza di autostima o proprio perchè più di tanto non so fare, al momento la mia vita è in stallo, non penso più molto agli errori del passato e nemmeno al futuro, ne quantomeno al presente dove non riesco ad andare molto oltre lo stare davanti al pc o alla tv, non farò mai nulla nella vita, sono incapace a reagire, non ho talento ne capacità in nulla, mi son già prefissato che se entro i 30 anni non accade qualcosa che me la possa sconvolgere in meglio beh...vedrò di non superarli.
La mia vita è inutile, sprecata, impalpabile e qualsiasi altro aggettivo negativo possa venirvi in mente, sarò sempre per tutti colui che non combinerà mai nulla, all'apparenza interessante ma poi giustamente inutile visto che sono uno sconclusionato, finchè reggerò sopravviverò in questa apatia, quando ne sarò esausto vedremo come porre fine a questo scempio che sono...

[cavalletta]

Mi dispiace che tu ti senta così, purtroppo non so nemmeno cosa dirti perchè capisco come ti senti, io sto tutto il giorno al pc, si, mi dedico alle faccende di casa, ma non faccio altro... posso solo dirti che spero che almeno tu ne uscirai fuori!

[Rothko]

Non credo che quello che sto per dirti possa aiutarti più di tanto, in quanto alla fine conta solo l'esperienza che si fa direttamente e non quello che si sente dire dalla gente. Ad ogni modo, vista secondo la tua ottica, la "mia vita" - nel senso della valutazione della mia persona in relazione alla società in cui ci troviamo - non sarebbe molto diversa dalla tua. A 23 anni il mio modo di interpretare questa situazione era abbastanza simile al tuo: mi consideravo un fallito, non sapevo relazionarmi con i miei coetanei, non avevo successo con le ragazze, avevo capito che non avevo il carattere e le qualità psicologiche adatte ad avere successo nel campo che mi ero scelto (o nel quale mi ero mio malgrado ritrovato).
La mia prospettiva è cambiata a poco a poco, nonostante le cose siano anche peggiorate da un certo punto di vista. Un po' alla volta ho preso coscienza del fatto che la mia disperazione e il mio senso di inettitudine era molto puerile, basato solo su una visione borghese (scusami il termine che ormai non si usa più) della vita, conformista e convenzionale. I miei problemi non derivavano da me, dalla mia oggettiva inettitudine in qualcosa, ma dal modo in cui mi relazionavo con la società (dunque in modo competitivo). Mi sembra che il tuo problema sia alla fin fine lo stesso, dato che tu non soffri perché non tu senti bene con te stesso, ma perché ti senti inferiore agli altri e vulnerabile ai loro giudizi (sei un "mediocre" perché non eccelli, ti disperi perché non sai scrivere non perché tu non sia soddisfatto di come ti esprimi, ma perché ti viene detto che non sai scrivere). La tua autostima si basa sul giudizio degli altri e non su una profonda esperienza di te stesso, della tua interiorità, da un'analisi realmente vissuta di chi sei a prescindere da quello che dovrebbe essere il tuo ruolo nella società. è questo il problema fondamentale dell'ego: l'identificarsi con un'idea di se stessi contrapposta al mondo esterno, che deve in qualche modo emergere o quanto meno uniformarsi alle regole, alle convenzioni e ai sistemi di valori della società. Ma tu non sai ancora chi sei, perché cerchi riscontro dall'esterno, non da te stesso. Questa tua condizione di sudditanza nei confronti della tua idea di te stesso, della tua personalità, è talmente radicato che il mancato riscontro sociale ti porta a rinchiuderti in una barriera fittizia dalla quale emerge il tuo ego ferito che da una parte cerca disperatamente di mandare messaggi in cerca di approvazione e dall'altra dà la colpa ad una qualche congenita incapacità (fittizia, appunto) che ti serve da scudo contro la minaccia della competizione che vedi all'esterno di questa barriera. E da questa posizione di autodifesa il tuo ego cresce sempre di più, vuoi sempre di più il successo del tuo ideale, la conformità, l'approvazione, la parte che ti spetta di diritto nella società. Tutto ciò è un circolo vizioso dal quale se non cambi prospettiva non esci. Chi vuole la sua parte nel falso meccanismo di conquista competitiva di questa società malata che chiamiamo "vita", chi minaccia di uccidersi per affermare la sua disapprovazione contro quelle forze ostili che non lo hanno accettato, non sa cosa sia la vera vita perché è stato sempre "morto", nell'idea che la vita fosse tutto quell'insieme di costruzioni culturali con le quali ha cresciuto il suo ego giorno dopo giorno.
Ovviamente scrivo queste cose solo perché ciò che tu mi hai scritto mi ci ha fatto pensare. Nota che non ti ho dato nessun consiglio.

[Dareios]

Beh sto lottando anch'io contro questo problema quindi posso capire perfettamente il tuo stato

[Mechtay]

Bacon hai centrato a grandi linee molte cose, in gran parte è sopratutto questione di prospettive si...farò tesoro di quanto hai scritto o almeno ci proverò.

[Heisenberg]

Bacon ha detto tutto quello che c'era da dire. Posso avere il link del tuo blog? Ci darei volentiri un'occhiata

[Mechtay]

Bacon ha detto tutto quello che c'era da dire. Posso avere il link del tuo blog? Ci darei volentiri un'occhiata

http://ilbuongiornosivededalmattino.blogspot.it/

[Boh]

ho qualche anno in più di te ma provo da molto tempo le stesse sensazioni, a volte di più, a volte di meno, dipende dai periodi...
anche io ho smesso e accantonato varie passioni, progetti, idee, senza metterci mai impegno o voglia o entusiasmo...
idem mi sento inutile...
incapace...
e via dicendo...
ma vedendomi da fuori, in questi giorni sto capendo delle cose (in realtà le avevo già capite, ma ogni volta devo ripetermele) molto semplici:
- ripetersi che si è dei falliti e incapaci non serve a niente, anzi ci farà sentire sempre di più dei falliti e degli incapaci
- crogiolarsi nel proprio malessere è un meccanismo di difesa verso le paure di affrontare il mondo, la vita, gli ostacoli
- niente è facile in questa vita e niente ti viene regalato: bisogna lottare per qualsiasi cosa, a volte anche le più semplici
- non arriverà la Madonna o il Principe Azzurro a salvarti, non succederà niente fino ai 30 anni se non lo fai succedere
- bisogna capire noi stessi e nostri bisogni, liberati dai bisogni effimeri, dal giudizio degli altri e dal confronto con le altre persone
- prendersi cura di se stessi, mangiare bene, allenarsi, fisicamente e mentalmente
- solo agendo potremmo capire se siamo in grado o no di fare qualcosa

potrei andare avanti, ma finirei un pò per ripetermi...
ora, io ho scritto solo quello che ho capito, razionalmente, ma che faccio molta fatica a mettere in atto...come dire, predico bene e razzolo male...
anche io sto buttando giornate al pc senza far niente, e ne ho buttate tante nella mia vita...
avrei potuto fare molto di più, ma anche molto di meno...
dopo l'ennesima ricaduta però, mi accorgo di dover affrontare di nuovo gli stessi pensieri negativi di sempre, la stessa apatia e le stesse situazioni...
ma sai che ti dico, io voglio ancora crederci, nonostante la mia stessa mente lotta contro me stesso...non voglio dargli ascolto...
sai è dura lottare contro se stessi, perchè alla fine non c'è ne vincitore ne perdente...bisogna capire solamente quale parte di noi valga la pena di tenere viva e quale invece ci fa solo del male e ci rema contro...
come farlo purtroppo ancora non lo so...ma ci sto lavorando da un pò...

[Mechtay]

"Boh" lo sai che ti dico? che io sono con te

Alle tue parole l'anno scorso avrei reagito malamente, ora le vedo davvero come una speranza, brutta bestia la depressione...

Grazie, vedrai che ce la faremo, entrambi!

[Boh]

è una brutta bestia ma è anche un segnale che qualcosa non va...bisogna capire cosa e tentare di cambiarlo...
poi bisognerebbe uscire dagli schemi mentali che ci creiamo, ovvero: sono depresso, sto male, allora mi deprimo ancora di più...
bisogna smettere di identificarsi con la propria malattia, siamo molto di più di questo...
buona fortuna