da Th3 Filmmak3R » 19/09/2016, 23:17
To Baraddur: Ciao, concordo appieno che nella vita non bisogna perseverare, e un uomo intelligente, secondo la mia opinione, conosce quando è ora di fermarsi. Questo atteggiamento lo trovo corretto soprattutto nell’ambito ‘sogno nel cassetto’ ma per tutto il resto, sono più da motto da stadio “Non mollare mai”. Per quanto mi riguarda concepisco l’intelligenza con un unico significato. Credo che solo in amore non esista logicità: e l’amore è meraviglioso a qualsiasi età, proprio perché quando arriva ti travolge come nei film. Amore è irrazionalità, essere razionale e fare (o scegliere) le cose giuste diventa difficile. Ovviamente per amore intento quello dei sentimenti; quello delle tette è un altro discorso. Anche se è amore pure quello..
I mental coach, per me, sono funzionali solo nelle discipline sportive e nemmeno in tutte..
Gli Usa sono una nazione fantastica. A parte gl’incanti della terra, da un punto di vista sociale (nelle città, perché nei paesi sono trogloditi come in Italia) imprenditoriale e lavorativo, sono davanti all’Italia di circa 20 anni, ed un po’ meno nei confrontati con l’Europa. Parto con l’esempio che faccio a tutti. In Italia introitavo circa 2300 euro mensili, e tolte tasse, spese, ancora tasse e alcuni sfizi, restavo praticamente a mani vuote. Non c’era (e c’è ne poca tutt’ora) la possibilità di crescere perché 9 volte su 10, per far carriera conta chi conosci e non quanto vali. Ferie non pagate (ero e sono freelance), tredicesima mai avuta in tutta la mia vita, accesso al credito con garanzie assurde; la sanità è quel che conosciamo. Per non parlare dell’istruzione: io che voglio diventare padre di famiglia, desidero che i miei figli (non solo i miei a dir il vero) abbiano un’istruzione adeguata e che al primo giorno di scuola conoscano i loro insegnanti. Io non mi sono accontentato: non trovavo e non trovo onesto e leale il sistema (lavoro e meritocrazia su tutto) italiano. Mi sentivo, e mi sento, una persona molto valida e non avendo responsabilità a mio carico ho scelto l’attuale vita. Conclusioni: in 2 anni ho triplicato (senza entrare nei dettagli) ciò che avevo fatto in 8 anni nella mia nazione, e la mia vita non è un film. Sono estremamente convinto che la mia nuova terra sia piena di contraddizioni e non sia d’esempio a nessuna patria (come sono altrettanto certo che nessuna nazione sia d’esempio a nessun’altra) ma sui campi che ho citato qualche riga in alto (economia, lavoro e mentalità) sia vanti a tante popolazioni. Per mettere brevemente la mia esperienza ad un discorso psicologico, se 26 mesi fa (a quasi 39 anni) non avessi preso il volo da Malpensa al Kennedy, e quindi non avessi adottato il coraggio che ho conosciuto ed importato dentro me stesso 9 anni fa, oggi sarei ancora in Italia a lamentarmi con la politica, il fisco, le banche, il Milan e tutte le volte che ascolto un TG su Mediaset o sulla Rai.
Ad ogni problema c’è una soluzione: azione-reazione. La paura passa quando le cose si fanno; al contrario resta, ed aumenta, quando non si fanno. Forse appare facile il mio discorso, ma è maledettamente così. Robbins? Hill? No! Nessuno. Siamo noi e quanto vogliamo realmente che la nostra vita cambi in meglio. Sperare di vincere la paura, o che ci cada il coraggio addosso, stando davanti un PC, aimè, non serve a nulla..
Ci tengo a chiarire una cosa, a scanso di equivoci. Ho narrato ciò che hai appena letto, senza ovviamente contestarti (neppure ‘indirettamente’) nulla. Magari non c’era nemmeno necessità che ti scrivessi questo ma nel dubbo meglio si che no..
Dove non sei d’accordo con me, ad eccetto concetto di intelligenza che è già evidente, in ciò che ho scritto?
To LuceBuio: Amica, devi “dire” davanti a tutti che inizierai a riprenderti la tua vita. Che fai, scappi? Ormai mi hai conosciuto e non ti darò tregua fino a quando non verrai a trovarmi. Ma per venire a trovarmi devi riprenderti la tua vita e per riprendere la tua vita devi venire a trovarmi. Tutto torna, o no!?