I giovani di oggi sono sfigati?

Un messaggio di Mentana

Proprio come se fossimo al bar!
Condividiamo momenti di felicità!! Parliamo di tutti quegli argomenti che non rientrano nelle sezioni più specifiche.

I giovani di oggi sono sfigati?

Messaggioda Premio Nobel » 19/10/2016, 23:12



proprio ora mi sono imbattuto in questo video:
https://www.youtube.com/watch?v=IFJ5xmN-dp8

In esso Mentana è presente ad un convegno e parlando della difficoltà ad emergere del mondo del lavoro, replica per le rime ad una ragazza sul fatto che si deve lottare o quanto meno manifestare per aver riconosciuti i propri diritti, in particolar modo quelli del lavoro.

Per quanto una ragazza di 23 anni probabilmente perderebbe di brutto nei confronti di un direttore di giornale che svolge la sua professione da più di 30 anni solo per un punto di vista dialettico ( Mentana probabilmente è molto più abituato a ribattere ed a affrontare dibattiti, rispetto alla povera ragazza). Io non credo che Mentana abbia ragione in modo alcuno ed anzi che sia anche un po' arrogante in questo intervento.
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I giovani di oggi sono sfigati?

Messaggioda Ātman » 19/10/2016, 23:18



Purtroppo il tempo delle vacche grasse è finito. L'attuale è una crisi sistemica della quale abbiamo solo visto il preludio.
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I giovani di oggi sono sfigati?

Messaggioda CillitBang » 19/10/2016, 23:30



Il giovane d' oggi non ha nemmeno l' opportunità di dimostrare se vale o no, questo è il problema.
I vecchi hanno deciso il futuro dei giovani e ora non vogliono dargli in mano nemmeno una briciola di quello che rimane per paura che la sperperino.
I giovani non ricevono fiducia, ecco perchè non possono eccellere.
In un paese dove persino per fare un tirocinio devi avere esperienza lavorativa, come fa un giovane a trovare lavoro?
Troppo comodo biasimare i giovani quando quelli che c' erano prima di loro hanno causato questo disastro e non solo l' hanno causato ma adesso non vogliono dare nemmeno un briciolo di possibilità ai giovani.
Una persona può imparare e costruire qualcosa solo se ne ha la possibilità, se parte già diffidata e con la condanna di non poter nemmeno provare perchè è un buono a nulla allora però questa diventa una profezia che si autoavvera.
E' come non insegnare a un bambino a leggere perchè ''tanto è un incapace e non imparerà mai''.
Certo, partendo da queste premesse è naturale che poi non impari a leggere.
I giovani d' oggi non sono incapaci, è solo che non ricevono le loro opportunità e anche quando le ricevono c'è sempre li il bacchettone pronto a bocciarli al primo minimo errore.
Già il solo fatto che a causare questo disastro economico siano stati i vecchi che a loro tempo hanno sperperato una fortuna dice molto.
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I giovani di oggi sono sfigati?

Messaggioda LuceBuio » 19/10/2016, 23:39



Secondo me è la società ad essere sfigata se non riesce a dare possibilità ai giovani,
Io la vedo in questo modo, i giovani possono essere bravi quanto vuoi ma mancano di esperienza, se non c'è possibilità di fare esperienza non riusciranno mai a far fruttare le loro potenzialità.
Ora in determinati campi si può anche sperimentare da soli, ma in altri ci serve un mentore.
Einstein da ragazzino studiava le materie scientifiche con un suo vicino di casa che studiava all'università, Mozart venne avviato alla musica da suo padre, Carlo Rubbia (ha vinto il nobel) entrò all'università (a numero chiuso) solo perchè uno studente non si iscrisse, era undicesimo, grazie alla rinuncia di un altro studente diventò decimo e quindi entrò in graduatoria, immagina se Rubbia non avesse potuto frequentare l'università per una cosa limitante come il numero chiuso...
Guarda su youtube.com


Secondo me si deve dare ai giovani la possibilità di esprimere i propri talenti e aspirazioni nel miglior modo possibile, non cercare di farli affondare alla prima difficoltà, aprire le porte a tutti, poi ovviamente solo i più meritevoli diventeranno grandi, ma anche gli altri nel frattempo saranno capaci di inserirsi da qualche parte (magari uno che non è particolarmente brillante in nessuna delle cose che sa fare, ma è decente in canto, danza e teatro, non diventerà cantante come avrebbe voluto ma si unirà ad una compagnia per fare musical ad esempio)
Ci vorrebbe anche più orientamento poi, tutto il tempo perso alle superiori... ma perchè non fanno le giornate di orientamento al lavoro e all'università! Dove una volta al mese gli ultimi tre anni si illustrino le opzioni presenti sul territorio e fuori, da esperti, non per sentito dire...come si compila un curriculum, come funziona pianificarsi lo studio all'università...
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Messaggioda Maddy » 20/10/2016, 1:00



Ha più che ragione.
Non sono un grande fan del '68 - più per quello che ha lasciato culturalmente, che per il fenomeno in sé - , ma credo ne servirebbe un altro.
Prima di lamentarsi senza alcuno scopo, sarebbe meglio darsi una svegliata.

Gli esempi che ha portato come argomentazioni - il poro cristo di piazza Tienanmen e gli operai delle Acciaierie di Terni - sono stati molto calzanti.



@Lucebuio, non stiamo parlando di eccellenze; non c'è ne manco bisogno, dato che rappresentano delle eccezioni.
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Messaggioda Masquerade » 20/10/2016, 2:44



Un video davvero interessante. Che cattivone quel Mentana che ha avuto la "fortuna" di fare il lavoro che più gli piaceva vero?
Che presuntuoso, lui arrivato, a dire agli altri che l'affermazione lavorativa, e perché no, anche generale nella vita, si debba sudare, guadagnare, conquistare e strappare con le unghie e con i denti.
Che assurdità che dice nel consigliare ai giovani di non concentrarsi solo su smartphone e similari!
Come avrà osato? Opporsi ad una ragazza laureata in filosofia così informata sui dati, ma così informata sui dati da NON sapere che la filosofia, per quanto interessante, ha sbocchi decisamente limitati in un Paese come il nostro e, forse, per affermarsi, avrebbe quanto meno dovuto scegliere un altro indirizzo.
E poi leggo qui del problema, grave, delle università a numero chiuso?
Ma fatemi il favore! Io la chiuderei a priori a persone che la pensano così.
Se avete voglia di affermarvi, rimboccatevi le mani e smettetela di dare la colpa a destra e sinistra.
Quante aziende create e gestite dai laureati sono fallite e hanno lasciato troppe persone senza lavoro?
Io ho proprio l'esempio sotto casa, maledizione, di chi non è voluto andare oltre la terza media. Ribadisco: terza media! Due fratelli che hanno iniziato a lavorare prima di compiere i 18 anni. Oggi hanno creato una piccola azienda e hanno dato lavoro. E man mano che cresce questa azienda, assumono qualcuno.
Esempio pratico di chi non perde tempo a lamentarsi e dirige le proprie energie in modo concreto ad affermarsi.
Ah no! Per carità! Sia mai detto che un laureato debba cercarsi il lavoro! Glielo si deve servire su un piatto d'argento. Perché ha studiato. E perché ha studiato? Per ampliare le sue conoscenze e aprire la mente! Noooooooo. Ha studiato per dire agli altri, poveri comuni mortali, che gli devono dare il lavoro che merita.
Che dolce quella ragazza. Così attenta ai dati, a quel che dicono i dati, che si affida alle statistiche e decide di iscriversi a filosofia. Se avesse prestato meno attenzione ai dati visibili sullo smartphone forse sarebbe stata più attenta alla vita che le gira intorno e avrebbe quanto meno capito, lo si evince anche da questo forum, che non avrebbe dovuto studiare filosofia, ma psicologia.
Tutta colpa dei politici. Vero, andrebbero tolti da quelle poltrone dorate e privilegiate. Però la fanciulla è troppo impegnata ad assistere e contestare la conferenza di Mentana. Mica può scomodarsi ad andare a protestare.
Devo riconoscerlo malgrado non mi sia molto simpatico: Mentana le ha risposto da vero signore.
Una laurea in filosofia per lamentarsi dei politici. Io che ho compreso certe dinamiche senza iscrivermi all'università, devo essere un genio. :facepalm: :
:violin:


I giovani di oggi non sono sfigati. I giovani di oggi pensano che tutto gli sia dovuto senza fare nulla e se non glielo dai... Fanno i capricci. E in ogni caso io li ringrazio. Perché tramite loro posso solo apprezzare sempre di più i nostri antenati senza cultura che quando hanno capito che c'era crisi (ma come avranno mai fatto a capirlo senza la laurea :whistling: ) hanno scoperto che esistevano al mondo altri luoghi dove poter andare e lavorare.
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Messaggioda Baraddur » 20/10/2016, 3:20



Masquerade ha scritto:E poi leggo qui del problema, grave, delle università a numero chiuso?


I numeri chiusi alla fine preservano il valore del titolo conseguito da coloro che riescono a entrare... se non ci fosse il numero chiuso allora andrebbe a discapito di tutti. Penso che il numero chiuso sia più che giusto, anzi il problema secondo me è che non è utilizzato molto di più ed esteso anche dove non c'è.
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Messaggioda Ātman » 20/10/2016, 8:14



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Messaggioda LuceBuio » 20/10/2016, 9:27



Baraddur ha scritto:
Masquerade ha scritto:E poi leggo qui del problema, grave, delle università a numero chiuso?


I numeri chiusi alla fine preservano il valore del titolo conseguito da coloro che riescono a entrare... se non ci fosse il numero chiuso allora andrebbe a discapito di tutti. Penso che il numero chiuso sia più che giusto, anzi il problema secondo me è che non è utilizzato molto di più ed esteso anche dove non c'è.


Io sono dell'opinione che è okay fare una scrematura nelle università, ma in un modo diverso assolutamente.
O accettano al secondo anno d'università solo i più meritevoli, o fanno come in inghilterra un colloquio con ogni candidato, tenendo conto della media che hanno avuto nelle materie affini al corso di laurea che hanno studiato alle superiori.
Ma il numero chiuso per me è una penalizzazione, ne conosco tanti che hanno perso uno o due anni per rientrare ad una facoltà a numero chiuso, poi ce l'hanno fatta e stanno andando alla grande, ma secondo me non è giusto.

Quello che secondo me dovrebbe esserci sono più opportunità, più informazione perchè io mi ricordo a 18 anni nella mia classe alla fine del quinto la metà neanche era sicura di cosa sarebbe andata a fare dopo, neanche un po' di orientamento, ora voi mi direste: "lo avreste potuto fare da soli", ma la scuola dovrebbe esserci dove i genitori sono assenti, molte si sono iscritte alla cieca, nemmeno avevano visitato l'università prima.
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Messaggioda Premio Nobel » 20/10/2016, 15:35



Non credo che però protestare sia sempre ne benefico, ne utile.

E' vero, il rivoltoso sconosciuto di Piazza Tien an Men è un esempio quasi eroico.
In realtà però è inutile ... la manifestazione di Piazza Tien an Men fu sedata nel sangue ( con un migliaio di morti secondo la croce rossa ... il governo cinese non ne parla) ... ma anche altri esempi celebri sono Jan Palach che durante l'occupazione sovietica della Cecoslovacchia si diede fuoco per protesta --- analogamente a quanto fece Thích Quảng Đức per protestare contro il governo nel Vietnam nel 1963 [ entrambe finite tragicamente in quanto ci fu l'occupazione sovietica dell'Est Europa, fino alla fine degli anni 80 e ci fu la guerra nel Vietnam tra gli anni 60 e 70].

Allo stesso tempo, non è più il tempo di grandi manifestazioni di piazza sindacali... probabilmente con la marcia dei quarantamila a Torino si diede il via alla fine del potere sindacale in Italia ( cosa che comunque ha avuto anche risultati positivi).

Le manifestazioni possono anch'essere stupide: Mentana suggeriva di protestare davanti al ministero dei beni culturali ... Non credo che facendo così si risolva il problema del mancato uso ottimale delle risorse culturali in Italia ... Analogamente potrei suggerire a tutti i meridionali di protestare davanti al Viminale per mandare la polizia contro la mafia, credo che il problema sia più complesso e non sia così facilmente risolvibile

Non è vero che se uno si impegna a fondo riesce a sistemarsi, poiché non è vera l'affermazione latina "homo faber ipsius fortunae": in quanto la famiglia di origine, la società in cui si vive, ed anche le relazioni sociali che uno intrattiene svolgono un ruolo significativo.

Adesso, questo non vuol dire che allora uno può permettersi di stare al bar a bere l'aperitivo lamentandosi del mondo, tanto non si può fare nulla.
Una persona ha la possibilità di cambiare anche radicalmente la propria vita, ma non può cambiarla completamente perché non dipende solo da se.

E' però anche vero che i tassi di occupazione e di disoccupazione suggeriscono che un titolo di studio maggiore aiuti maggiormente a trovare lavoro, almeno stando ai dati Istat.

Io personalmente sono un coetaneo di quella ragazza, probabilmente se fossi stato io al posto suo sarei anche io stato "blastato" da Mentana; non tanto però secondo me perché abbia avuto ragione, ma perché molto più bravo ad affrontare un dibattito.
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