Odio me stesso...

[JustBreathing]

Quanto fai schifo, JustBreathing.

So che lo sai, ma ogni tanto farà bene ripetertelo. Ti farà bene scriverlo in seconda persona, così magari te ne rendi conto anche da un punto di vista diverso: fai schifo.
Anzi, fai meno che schifo: non sei nessuno, che è ancora peggio di fare schifo.

Mi fai ridere, perchè ogni tanto ti sforzi di sorridere, di provare a vedere gli aspetti positivi della tua vita di merda: fammi capire, quali sarebbero? Cosa avresti da sorridere?
Sei arrivato quasi a trent'anni a vivere completamente da solo, la tua famiglia ha schifo di te, non hai neanche un amico, perchè quelli che avevi ti hanno giustamente sfanculato, tutti intorno a te ridono, tutti intorno a te amano, ti sei mai chiesto perchè solo tu non hai mai concluso un c***o di niente?
Ti sei sforzato di cambiare, certo, come no, cambia pure le piastrelle, cesso sei e cesso rimarrai. Ne hai avuto piena dimostrazione, quando quest'estate uscivi con gli amici, e hai incontrato lei.
Com'era bella, lei. Perchè hai pensato anche per un millesimo di secondo che dovesse avere qualcosa a che spartire con una nullità vivente come te? Con uno che cade da solo, con uno che si muove in maniera goffa e impacciata, come un pachiderma, con uno che prova ad essere divertente e finisce per essere ridicolo?
RIDICOLO, questo sei, RIDICOLO, la gente ti guarda e ride, cazz.o ma te ne rendi conto? E ancora hai pretese che qualcuno possa apprezzarti per la merdacci.a che sei?!?

Vivi e lascia vivere, JustBreathing. Il suo sorriso non è per te, non sarebbe giusto nei suoi confronti. Tu cosa avresti da offrirle in cambio? La tua vita di m.erda, la tua immagine di m.erda, i tuoi sentimenti di m.erda? È giusto che ti abbia rifiutato, ha avuto anche troppo cuore ad essere così gentile con te, mentre invece avrebbe dovuto gridartelo in faccia, che sei solo un miserabile, un rigetto della società e della vita, un'ameba gregaria, incapace di mostrare la benchè minima dote, e allora chi cazz.o sei per rompere i coglion.i a lei?

Adesso scrivi qua, dove magari qualche sconosciuto ti prenderà in giro, qualcun altro avrà pietà di te. Complimenti, eh. Questo sai fare, dare sfoggio della tua totale inadeguatezza.
Dai retta a me, JustBreathing, dai retta a te. Smetti di inseguire la felicità, accontentati di essere vivo e di poterti alzare la mattina, che già è tanto per una porcheria come te, e magari la prossima casa che prendi, evita gli specchi, il tuo stomaco ne gioverà.
Tu non sarai mai come gli altri, non avrai mai nessuno che ti amerà, nessuno a cui piacerai, è impossibile.

Questa è la verità.

[Masquerade]

Dmmi Just: a che serve cambiare le piastrelle se le mura che dovrebbero tenerle non reggono? Non sarebbe meglio lavorare sulle mura, prima?

[JustBreathing]

Dmmi Just: a che serve cambiare le piastrelle se le mura che dovrebbero tenerle non reggono? Non sarebbe meglio lavorare sulle mura, prima?

Andrebbe buttato giù il palazzo e rifatto da capo.
Nella metafora, non dico neanche a cosa equivale.

[Masquerade]

Invece dici cosa significa.
Hai detto così tanto di te stesso, non ti sei sprecato.
Ora vuoi risparmiarti qualche parola?
Forza, mettilo qui nero su bianco e dici cosa significa nella metafora.

[JustBreathing]

Invece dici cosa significa.
Hai detto così tanto di te stesso, non ti sei sprecato.
Ora vuoi risparmiarti qualche parola?
Forza, mettilo qui nero su bianco e dici cosa significa nella metafora.

L'ho scritto e cancellato cinque volte, perchè non voglio palesarlo, perchè è un argomento che ho paura solo a nominare. Ma buttare giù il palazzo, significa la morte, Masquerade.
Buttare giù il palazzo, significa sopprimere un involucro così schifoso e goffo da indurre la gente al riso o, più spesso, al timore.

Io non voglio morire. Io voglio vivere. Non ho mai scritto nella sezione apposita, perchè io tengo alla mia vita, che nonostante tutto, mi ha dato anche momenti di pura felicità (che per gli altri, però, sono niente più che l'ordinario)
Ma ci sono momenti in cui realizzo che semplicemente mi mancano troppe cose per vivere una vita vera. E allora...?

[Masquerade]

Non necessariamente buttare giù il palazzo significa morte.
E sulla morte ci sarebbe tanto da dire. Siamo abituati ad associare la morte alla fine della vita, perché la leghiamo al corpo umano. E in questo caso è così.
Ma si può parlare di morte in altri campi. Ad esempio muore l'amore se non alimentato. Ma questo non significa che non si amerà più. Anzi! Laddove un sentimento muore, è necessario che termini affinché si possa amare di nuovo.
Muore un'abitudine. E se si tratta di una cattiva abitudine, non è terribile. Anzi!
In cartomanzia, contrariamente a quanti molti credono, la carta della morte non è negativa, perché indica una rinascita. Un cambiamento.
E infatti tu l'hai detto nella tua prima risposta. Ti invito a rileggerla con attenzione. "Andrebbe buttato giù il palazzo e rifatto da capo."
Le mura di cui parlo, quelle da demolire, sono le convinzioni che ti sono state trasmesse e che hanno trovato terreno fertile in te al punto da crescere. Non è un lavoro facile. Demolire quelle convinzioni, quegli schemi mentali che sono ormai ben installati, richiede proprio un effetto di "raso al suolo", per poi poter ricostruire.
La morte che giustamente ti spaventa, sarebbe un vero peccato gettare la spugna del resto, in realtà tu non la vuoi, perché l'hai scritto chiaramente nella frase che ti ho riportato.
Quella fisica non deve interessarti, perché non risolve un bel nulla.
Just, ritorniamo,sempre allo stesso discorso. Finché non riuscirai a vederti come veramente meriti, non riusciranno neanche gli altri a percepirti in maniera diversa. Lo so che ci stai lavorando. E continua a farlo. Non arrenderti. È un lavoro duro, lungo, ma quando resteranno solo macerie o magari solo i pilastri più importanti, potrai finalmente costruire. Lascia perdere le piastrelle. Quelle sono un rivestimento. Verrà il momento di pensare anche a loro, ma adesso è delle mura che devi prenderti cura.

[Premio Nobel]

Parlando metaforicamente:
"Andrebbe buttato giù il palazzo e rifatto da capo." Non dovresti intenderlo come morire.
Non per altro che poi non dovresti preoccuparti della ricostruzione.

Adesso, non so esattamente che dilemma tu possa avere.
Però, non credo il tuo desiderio sia quello di distruggere tutto te stesso, ma soltanto di cambiarlo in maniera estremamente radicale.
Perché secondo te faresti schifo?

[samhaim]

non sei il solo a odiare se stesso

[JustBreathing]

Per prima cosa, intendo ringraziare nel modo più sentito e affettuoso Premio Nobel e Masquerade per le risposte. Quest'ultima, in particolare, si sorbisce le mie angosce da un po' di tempo; purtroppo non ho un modo migliore per sdebitarmi, se non prometterti che, come dicono i Phoenix, se mai dovessi sentirmi meglio, mi ricorderò di "chiamarti"

Veniamo però alla replica:

Perché secondo te faresti schifo?

- 29 anni compiuti da poco (quindi non c'è tempo per nessun tipo di lavoro, nè lungo nè breve: mentre io sto qui a parlare di muri e di cessi, la gente si sposa e mette su famiglia) e nessun rapporto di alcun tipo (neanche un bacio) con una donna;
- vivo in solitudine completa, senza riuscire mai a costruire nulla anche perchè cambio continuamente città (ne ho cambiate 4 negli ultimi 5 anni... e se le cose fossero andate per il verso giusto, ne avrei cambiate 5)
- frequento solo persone molto più "mature" di me, anagraficamente parlando, che sembrano essere le uniche in grado di apprezzare le mie doti (ah, ho delle doti?)
- forza interiore completamente annullata e adolescenza non vissuta, causa bullismo spietato e ignobile
- personalità introversa, che necessita di troppo tempo per essere apprezzata, e nessuno, giustamente, lo ha, preferendo persone più estroverse e brillanti
- lavoro che amo e tra le poche cose a rendermi felice, ma universalmente considerato di secondo piano
- goffaggine insopportabile, che mi porta a muovermi in maniera impacciata, a inciampare continuamente, con conseguente rabbia schiumante a ogni capitombolo, e che rende inutile il fatto che sia alto, prestante e sostanzialmente di bell'aspetto
- quando parlo con gli altri, spesso loro mi ignorano se ci troviamo in gruppo; quando provo a salutare una persona, spesso questa è visibilmente imbarazzata e ha un'espressione di soggezione e sbalordimento
- scoraggiamento sempre maggiore nel constatare l'assoluta mancanza di miglioramenti malgrado i miei sforzi per cambiare la situazione (due anni fa sono uscito dall'obesità perdendo 30 chili, ho iniziato a prendermi cura di me stesso, mi sono sforzato di camminare a testa alta finchè non è diventata la mia postura naturale, da un paio di mesi mi segue uno psicologo)

Capirete che c'è davvero troppa roba che non va, e soprattutto nulla da cui ripartire.
In questo momento va anche meglio, a dire il vero, ma anche in un momento di serenità non posso che constatare che davvero sono troppo inadeguato per poter sperare in una vita vera.

[JustBreathing]

Finché non riuscirai a vederti come veramente meriti, non riusciranno neanche gli altri a percepirti in maniera diversa.

Avresti dovuto vedermi, quest'estate, in mezzo alla mia vecchia compagnia.

Avresti visto delle persone buone (se non altro perchè continuano a chiamarmi), dei ragazzi positivi, con tanta voglia di divertirsi e di stare in compagnia, avresti riso con loro e scherzato con loro, ti saresti ricordata a lungo dei loro sorrisi.
E in mezzo a loro, avresti visto un coso di quasi uno e novanta, dalle movenze sgraziate, che ogni tanto provava a sua volta a ridere, ma risultava solo ridicolo, e che molto più spesso stava in silenzio, sforzandosi di alzare la testa, con la pressione di chi ha paura di sbagliare che trasudava da qualsiasi poro. Avresti pensato a cosa ci facesse in mezzo a una compagnia così meravigliosa. E avresti pensato "ma questo qui, doveva esserci per forza?"
E di sicuro, non lo avresti avvicinato neanche a distanza binocolo.

Credere in me stesso, stante questa situazione e dopo tutto il lavoro che avevo fatto con impegno e dedizione, è impossibile.