Spenta, forse per sempre.

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Spenta, forse per sempre.

Messaggioda Dana » 20/08/2013, 0:41



Sono Daniela, una normalissima (o quasi) adolescente complessata e un po’ depressa.
Vivo in un piccolo paese dove la maggior parte delle persone ha la classica mentalità chiusa, e dove o diventi anche tu una capra, o divieni l'idiota emarginato. Bene, iniziamo il racconto un po' più nel dettaglio adesso.
Sono la terza e ultima figlia di una famiglia all'apparenza tranquilla. Mia sorella mi passa undici anni, strano vero? Un altro figlio dopo tutto questo tempo, vabbè...
Fin da piccola ho avuto molto a che fare con la solitudine. I miei genitori non c'erano quasi mai a causa del lavoro. Quando finalmente rientravano, la sera tardi, essendo troppo stanchi e irritabili, non avevano molto tempo per me. A volte si dimostravano addirittura infastiditi di avermi attorno...
Mio fratello e mia sorella erano impegnati con la scuola.
Stavo sempre con una baby sitter di cui non conservo che qualche vago ricordo. Non appena ebbi l'età adatta, venni abbandonata in un asilo, dove per altro mi trovavo anche male. Essendo cresciuta in un ambiente diverso, con tante persone più grandi, mi rapportavo in modo un po' diverso. Inoltre ero molto timida e introversa, e ciò mi portò ad essere presa di mira. A peggiorare le cose erano i miei genitori. Non venivano nemmeno a prendermi.
Aspettavo lì, seduta sui gradini della mia aula, mentre osservavo i miei compagni che abbracciavano la loro mamma o il loro papà. Si faceva tardi, e non rimaneva più nessuno ad aspettare con me, così i maestri che dovevano chiudere l'asilo, mi riaccompagnavano a casa. Ogni volta mi guardavano sconsolati...
Avevo una zia a cui volevo un gran bene, ma era molto malata... E mi lasciò.
Arrivarono le elementari. Cercavo di fare amicizia, ma come al solito venivo tagliata fuori. Riuscì a stringere una sola amicizia, con una bambina disabile, che veniva emarginata proprio come me.
Più passava il tempo e più l'atmosfera di appesantiva. Poi in terza, alcuni dei miei compagni misero in giro delle false voci sul mio conto. Dicevano che ero depressa e che volevo suicidarmi, così la maestra, che si era preoccupata, avvisò i miei genitori. Loro mi mandarono da una psicologa, ma secondo lei ero una bambina matura e intelligente, e non c'era motivo di preoccuparsi, ma non si convinsero e cominciarono a guardarmi con disprezzo.
La sera si lamentavano di me. Non lo facevano neppure a bassa voce. E' evidente che il non essere ascoltati non era esattamente una loro priorità.
Quello stesso anno, durante una cena a casa di una mia zia, subii un abuso da parte di una mia cugina più grande. Mentre tornavamo in macchina con i miei, ne parlai, ma mia madre anziché credermi e aiutarmi, mi rimproverò.
Iniziarono le medie. Ricordo che mi ero illusa di poter fare qualche amicizia e di non dover continuare a venire esclusa, ma sbagliai.
La mia vecchia amica delle elementari mi pugnalò alle spalle, rimettendo nuovamente in giro quelle voci, che mi perseguitarono anche per quegli insulsi tre anni.
Mi ritrovai sola.
Passavo i pomeriggi chiusa in casa. A mia madre non andava bene, così ebbe la brillante idea di costringermi a uscire.
Mi disse proprio così: "Non mi importa se non ti trovi bene, mi basta non averti più tra i piedi!" Che poi, nemmeno c'era mai... Vabbè.
Profondamente scossa da quelle parole, iniziai con dei tentativi disperati.
Mi iscrissi allo stesso catechismo delle mie compagne, e anche alla loro stessa scuola di ballo. Cercai di unirmi alle loro uscite, anche se questo comportava essere la solita scema che cammina dietro da sola.
Non servì a nulla, se non a farmi apparire ancor più patetica e penosa ai loro occhi.
Mi venne inviato per posta elettronica un album di fotografie di un compleanno al quale non ero stata invitata, e al terzo e ultimo anno non mi avvisarono nemmeno di aver organizzato una festa, per poi dire ovviamente che io mi ero rifiutata di andarci, in quanto asociale.
A tutto questo, si aggiunse la mia prima storia d'amore finita male.
La rabbia, l'odio per me stessa e per gli altri, la tristezza e l'amarezza mi invasero completamente, e una sera, in preda allo sconforto e all'angoscia, afferrai un paio di forbici e lo affondai con forza nel mio braccio.
Iniziai così a sprofondare...
In tutto questo marciume però, accadde qualcosa. Riallacciai i rapporti con una vecchia compagna d'asilo, che divenne la mia unica vera amica.
Dopo la delusione delle medie, preferii evitare di farmi altre aspettative per le superiori.
Ero sempre più spenta e demotivata. Le mie giornate si svuotavano sempre più, poiché purtroppo, nemmeno la mia amica riusciva a starmi vicina.
Per un periodo sembrava che mi stessi riprendendo. Studiavo e andavo bene a scuola, avevo imparato a fregarmene dell'opinione delle persone stupide, la mia amica mi stava accanto e ci divertivamo. Ma questo non fu che un breve assaggio di felicità. Già, perché dopo qualche mese, ecco che la tristezza tornò ad avvolgermi.
Il ragazzo che ebbi amato moltissimo, tornò a farsi vivo. Si era trasferito vicino a me e si comportava in modo carino. I miei sentimenti per lui, che avevo faticosamente cercato di seppellire, erano riemersi.
Cercai di combinare vari incontri ai quali lui puntualmente non si presentò mai.
Dopo tre giorni di tentativi inutili, scoprii che era tornato insieme alla sua ex, la quale per altro era anche una mia amica, che mi sosteneva per farmi rimettere con lui.
Mi arrabbiai moltissimo all'inizio, e troncai i rapporti con entrambi. Poi sprofondai nella depressione. La mia amica per fortuna mi aiutò ad uscirne.
Ad aprile, feci la conoscenza (online) di un ragazzo dalla vita molto complicata. Si era lasciato andare. Fumava, beveva e si tagliava. Ci capivamo e ci sostenevamo a vicenda. Mi presi una cotta per lui, che pian piano di trasformò in quello che sembrava amore. Lui però a volte aveva scatti d'ira e mi trattava male. Altre volte neanche mi parlava, oppure si dimostrava freddo e tagliente. Io ci stavo male, ma facevo comunque del mio meglio per stargli accanto, poi però successe qualcosa, un incidente...
Era sopravvissuto per miracolo, ed era rimasto in ospedale per parecchio tempo, ma quando tornò era cambiato. Non mi voleva più... Così ferita, e delusa, uscii dalla sua vita e ripresi a sprofondare.
Questa volta rialzarmi fu più difficile. Talmente difficile che per poco non persi l'anno. E da lì fu sempre peggio.
Mi sentivo sempre più vuota e triste. I miei genitori mi umiliavano e basta, sapevano soltanto etichettarmi come un fallimento, una rovina, oppure mi paragonavano a chi era migliore di me. A furia di sentirmi dire che facevo pena me ne convinsi. Feci la spiacevole conoscenza della bulimia. Ripresi a tagliarmi e a stare male. Iniziai anche a fumare e a bere.
Non dissi niente a nessuno, nemmeno la mia amica lo sapeva. Aveva stretto una nuova amicizia, e dopo una gita scolastica si era ulteriormente allontanata da me.
Era estate ormai, e io passavo tutte le giornate a casa, davanti al pc a giocare a vari giochi online, con lo scopo di tenermi impegnata.
Odiavo la mia vita, non c'era niente che mi piacesse, e volevo solo morire. La sera mi sedevo sul davanzale della finestra e cercavo delle ragioni per cui vivere, ma purtroppo, più tempo passava e meno ne contavo. E ciò non faceva altro che avvilirmi di più.
Iniziai a pensare alla morte molto spesso, e a volte addirittura la progettavo. Una volta tentai di buttarmi giù da un terrazzo, ma un uomo mi afferrò prima che potessi precipitare giù.
Così mi limitai a contemplare il suicidio solo da lontano.
Intrapresi la via dell'autodistruzione. Cercavo di far diventare la mia vita talmente orribile da ritrovare il coraggio di togliermela. E così, una sera, mentre cercavo divertimento squallido con estranei online, conobbi quello che ora è il mio ragazzo.
Lui fu come un sole abbagliante. Mi prese di peso e mi trascinò fuori dal baratro.
Feci di lui il centro della mia esistenza, la mia ragione di vita.
Essendo una relazione a distanza, non ci vedevamo quasi mai e il mio immenso bisogno di affetto non venne colmato.
Si alternarono alti e bassi tra noi, e io stetti molto male.
Con la mia amica era di nuovo tutto apposto.
Per un po' le cose sembravano andar bene, ma poi eccomi di nuovo a sprofondare.
Nessuno riusciva a starmi vicino.
Ero costantemente depressa, avevo frequenti crisi di pianto, avevo ripreso a tagliarmi e a non mangiare. Mi sentivo sempre stanca e sola. Mi iscrissi a questo forum, sperando così di riuscire a controllare la cosa e di non dover così continuare ad angosciare le persone a cui tenevo.
Inutile dire che non servì. La situazione non fece altro che peggiorare e così ora mi ritrovo nuovamente qui, sull'orlo del baratro. Seduta, mentre lascio ciondolare distrattamente le mie gambe nel vuoto, con lo sguardo perso nell'orizzonte.
E' questa la storia di una persona all'apparenza forte (a volte) e distaccata, ma in realtà fragile e sofferente.
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Messaggioda Dareios » 20/08/2013, 16:54



Ciao dana, mi rivedo in alcune cose che hai detto... non in tutte ovvio... ma, per quanto riguarda l'ambiente scolastico sono stato anch'io un emarginato...
Al momento sto passando un periodo nero e, certe volte, capita anche a me di pensare che sparire da questo mondo sarebbe la soluzione migliore ma, dopo aver passato anni a cercare il coraggio di farla finita mi sono promesso che non avrei dovuto più pensarci. Mi sono accorto che non possiamo conoscere il nostro futuro e non possiamo sapere se le cose miglioreranno. Ma se dobbiamo aspettare che le cose migliorino dobbiamo agire attivamente affinchè succeda.
Cosa voglio dire con questo? Non devi pensare che aggregandoti nelle attività in cui si cimentano le tue amiche (o conoscenti) ne uscirai; perchè così facendo tendi solo ad annullare la tua personalità, ed è una cosa che ti fa solo del male (parlo per esperienza personale). Il consiglio che do a tutti in questi casi è quello di fare semplicemente quello che piace a te stessa. Anche se al momento non riesci a trovare niente che ti possa dare piacere e/o soddisfazione, sono convinto che infondo un cosa c'è. Le persone che hanno un carattere principalmente "malinconico" e che si trovano ad essere spesso preda di crisi depressive, hanno di solito una sensibilità parecchio spiccata, e questa è una qualità che puoi sfruttare a tuo vantaggio coltivando degli interessi. Il trucco è quello di trasformare i propri guai nella propria forza, mutare la propria spirale autodistruttiva in un qualcosa di costruttivo...
Mi ha molto toccato il tuo racconto e spero che tutti noi, un giorno avremo il nostro riscatto e che potremo vedere il sole in mezzo a queste nubi nere.
Ti mando un baciozzo ^_^ e ti faccio i miei più cari e sinceri auguri
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Messaggioda Elpis » 20/08/2013, 17:16



Ciao, per le persone fragili e timide, pure io lo sono quindi ne so qualcosa, le parole dette da ragazzini possono fare molto male, quante volte abbiamo letto di ragazzi che si sono tolti la vita per via del bullismo o di alcuni ragazzi idioti che non sono stati cresciuti con scarsa educazione, poi mettiamoci genitori troppo impegnati che non riescono ad avere momenti per i propri figli ed il gioco è fatto. Per quanto riguarda la tua storia purtroppo non puoi tornare indietro, puoi solo cercare di cambiarla andando avanti, dici di avere un amica molto cara, le discussioni che avete avuto gli alti e bassi sono essenziali fanno capire che vi volte bene, hai mai provato a parlare apertamente con la tua amica dirle tutto quello che provi, il perché ti senti cosi depressa e perché hai voglia di tagliarti, non è da tutti avere un buon amico che ti ascolta e che ti consola, sfrutta questa possibilità che hai, poi un amore a distanza è deleterio, si le parole possono risolvere molto ma ci deve essere anche il contatto tra le persone.
Dici che ti sei iscritta qui ovviamente come tutti per trovare un senso, per trovare una via di fuga, in questo caso ti posso dire di attendere di trovare la persona giusta con cui aprirti e che ti potrà confortare, datti un po’ di tempo non e molto che sei iscritta e ovviamente per costruire un rapporto di fiducia ci vuole molto tempo…
Un abbraccio forte forte :hug:
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Messaggioda Dareios » 20/08/2013, 17:26



prometeo3 ha scritto:Ciao, per le persone fragili e timide, pure io lo sono quindi ne so qualcosa, le parole dette da ragazzini possono fare molto male, quante volte abbiamo letto di ragazzi che si sono tolti la vita per via del bullismo o di alcuni ragazzi idioti che non sono stati cresciuti con scarsa educazione, poi mettiamoci genitori troppo impegnati che non riescono ad avere momenti per i propri figli ed il gioco è fatto. Per quanto riguarda la tua storia purtroppo non puoi tornare indietro, puoi solo cercare di cambiarla andando avanti, dici di avere un amica molto cara, le discussioni che avete avuto gli alti e bassi sono essenziali fanno capire che vi volte bene, hai mai provato a parlare apertamente con la tua amica dirle tutto quello che provi, il perché ti senti cosi depressa e perché hai voglia di tagliarti, non è da tutti avere un buon amico che ti ascolta e che ti consola, sfrutta questa possibilità che hai, poi un amore a distanza è deleterio, si le parole possono risolvere molto ma ci deve essere anche il contatto tra le persone.
Dici che ti sei iscritta qui ovviamente come tutti per trovare un senso, per trovare una via di fuga, in questo caso ti posso dire di attendere di trovare la persona giusta con cui aprirti e che ti potrà confortare, datti un po’ di tempo non e molto che sei iscritta e ovviamente per costruire un rapporto di fiducia ci vuole molto tempo…
Un abbraccio forte forte :hug:


MI SEI PIACIUTO!!! :lol:
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Messaggioda Dana » 20/08/2013, 18:08



Dareios ha scritto:Ciao dana, mi rivedo in alcune cose che hai detto... non in tutte ovvio... ma, per quanto riguarda l'ambiente scolastico sono stato anch'io un emarginato...
Al momento sto passando un periodo nero e, certe volte, capita anche a me di pensare che sparire da questo mondo sarebbe la soluzione migliore ma, dopo aver passato anni a cercare il coraggio di farla finita mi sono promesso che non avrei dovuto più pensarci. Mi sono accorto che non possiamo conoscere il nostro futuro e non possiamo sapere se le cose miglioreranno. Ma se dobbiamo aspettare che le cose migliorino dobbiamo agire attivamente affinchè succeda.
Cosa voglio dire con questo? Non devi pensare che aggregandoti nelle attività in cui si cimentano le tue amiche (o conoscenti) ne uscirai; perchè così facendo tendi solo ad annullare la tua personalità, ed è una cosa che ti fa solo del male (parlo per esperienza personale). Il consiglio che do a tutti in questi casi è quello di fare semplicemente quello che piace a te stessa. Anche se al momento non riesci a trovare niente che ti possa dare piacere e/o soddisfazione, sono convinto che infondo un cosa c'è. Le persone che hanno un carattere principalmente "malinconico" e che si trovano ad essere spesso preda di crisi depressive, hanno di solito una sensibilità parecchio spiccata, e questa è una qualità che puoi sfruttare a tuo vantaggio coltivando degli interessi. Il trucco è quello di trasformare i propri guai nella propria forza, mutare la propria spirale autodistruttiva in un qualcosa di costruttivo...


Hai ragione, non è certo sedendosi ad aspettare che le cose prendono la piega giusta, bisogna lottare impegnarsi, e diciamo che io non sempre ho la forza e anche la voglia di farlo. A volte mi piace lasciarmi cullare dalla malinconia, e di conseguenza mi lascio trascinare troppo.
I propri guai nella propria forza eh? Sembra la classica cosa più facile a dirsi che a farsi XD

Dareios ha scritto:Mi ha molto toccato il tuo racconto e spero che tutti noi, un giorno avremo il nostro riscatto e che potremo vedere il sole in mezzo a queste nubi nere.
Ti mando un baciozzo ^_^ e ti faccio i miei più cari e sinceri auguri


Spero anche io e ti ringrazio del baciozzo e degli auguri ^_^

prometeo3 ha scritto:Ciao, per le persone fragili e timide, pure io lo sono quindi ne so qualcosa, le parole dette da ragazzini possono fare molto male, quante volte abbiamo letto di ragazzi che si sono tolti la vita per via del bullismo o di alcuni ragazzi idioti che non sono stati cresciuti con scarsa educazione, poi mettiamoci genitori troppo impegnati che non riescono ad avere momenti per i propri figli ed il gioco è fatto. Per quanto riguarda la tua storia purtroppo non puoi tornare indietro, puoi solo cercare di cambiarla andando avanti, dici di avere un amica molto cara, le discussioni che avete avuto gli alti e bassi sono essenziali fanno capire che vi volte bene, hai mai provato a parlare apertamente con la tua amica dirle tutto quello che provi, il perché ti senti cosi depressa e perché hai voglia di tagliarti, non è da tutti avere un buon amico che ti ascolta e che ti consola, sfrutta questa possibilità che hai, poi un amore a distanza è deleterio, si le parole possono risolvere molto ma ci deve essere anche il contatto tra le persone.


Eh sì, purtroppo di situazioni come la mia ormai se ne sente abbastanza spesso. I bambini a volta sanno essere veramente spregevoli.
Sì, ho un'amica molto cara, ma ci sono delle cose su di lei che ho omesso. Lei sa che ho dei problemi, e scoprii che mi tagliavo, ma anche parlandone con lei non mi sono mai sentita realmente compresa. Inoltre ogni volta che parlavamo lei si sentiva in colpa e credeva di non essere una buona amica, e io stavo ancora peggio.
Adesso continuo a fingere con tutti quelli che amo di stare bene perché non voglio che si preoccupino o che si sentano male per causa mia.
Comunque sempre riguardo a lei, una volta finite le superiori ha intenzione di tornare nel suo paese d'origine (la Polonia), di conseguenza non ci vedremo più e sono sicura che la distanza logorerà il nostro rapporto, in quanto anche lei l'ha ribadito. Per questo motivo adesso la vedo in modo diverso, e mi sento demotivata. Non ho intenzione di trattenerla e privarla della sua felicità (perché lei la Polonia la ama veramente e non vuole stare qui), e dunque il fatto di non poter fare niente per impedirmi di perderla mi avvilisce e mi fa sembrare tutto inutile.
Quando ho cominciato la relazione sapevo già che avrei sofferto, ma credimi, quando ci vediamo mi sento veramente felice. Nessun'altro mi fa stare così bene. Perciò mi sono detta che vale la pena di aspettare un po', se poi potremo stare sempre insieme ^_^

prometeo3 ha scritto:Dici che ti sei iscritta qui ovviamente come tutti per trovare un senso, per trovare una via di fuga, in questo caso ti posso dire di attendere di trovare la persona giusta con cui aprirti e che ti potrà confortare, datti un po’ di tempo non e molto che sei iscritta e ovviamente per costruire un rapporto di fiducia ci vuole molto tempo…
Un abbraccio forte forte :hug:


Lo so benissimo che ci vuole tempo, ma io sono molto paziente. Inoltre c'è un utente con cui ho proprio un bel rapporto e posso dire di volergli anche bene :)
Grazie per l'abbraccio, ricambio :hug:
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Messaggioda Dareios » 20/08/2013, 19:36



È vero, non sempre si ha la forza...mi ritrovo molto in quello che dici, ed è moooolto più facile a dirsi che a farsi ma temo che sia l'unica strada e che la vera lotta per la vita sia questa... combatto in questo modo da tantissimo tempo e ho passato lunghi periodi in cui temevo di non farcela ma quello che mi ha sempre fatto stringere i denti è il concetto che niente rimane per come è ma è tutto in mutamento
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Messaggioda Dana » 20/08/2013, 19:39



Dareios ha scritto:È vero, non sempre si ha la forza...mi ritrovo molto in quello che dici, ed è moooolto più facile a dirsi che a farsi ma temo che sia l'unica strada e che la vera lotta per la vita sia questa... combatto in questo modo da tantissimo tempo e ho passato lunghi periodi in cui temevo di non farcela ma quello che mi ha sempre fatto stringere i denti è il concetto che niente rimane per come è ma è tutto in mutamento


E scusa, come fai a trarre forza da una cosa come questa? Io ne sono spaventata invece. Alla fine chi ti dice che i cambiamenti avverranno in meglio e non in peggio (come capita molto, molto spesso)?
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Messaggioda Dareios » 20/08/2013, 20:36



non possiamo saperlo... semplicemente dobbiamo cercare di migliorare la nostra vita come meglio possiamo.
L'estate scorsa ho avuto una forte batosta sentimentale che ancora mi fa traballare (considerato che lei è stata l'unica donna a farmi sentire per la prima volta desiderato) e, a febbraio è morto mio nonno; quindi la voragine che avevo aumentava sempre di più.
Mi iscrissi a scuola di teatro e puoi credermi sulla parola che è stata una manna per me. Non ho ancora risolto tutti i miei problemi e non ho ancora sconfitto i miei demoni, ma quello che sto facendo mi aiuta a non pensare, a non fossilizzarmi su cose che oramai non posso più cambiare.
Mi concentro sui miei obbiettivi che mi danno la spinta per andare avanti, tuttavia è una lotta insidiosa perchè mi capita ancora adesso di ritrovarmi a piangere di notte, ma è l'unica cosa che posso permettermi di fare al momento
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Messaggioda Dareios » 20/08/2013, 20:37



Per inciso: condivido in pieno la frase che utilizzi come firma :)
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Messaggioda Dana » 20/08/2013, 20:56



Dareios ha scritto:non possiamo saperlo... semplicemente dobbiamo cercare di migliorare la nostra vita come meglio possiamo.
L'estate scorsa ho avuto una forte batosta sentimentale che ancora mi fa traballare (considerato che lei è stata l'unica donna a farmi sentire per la prima volta desiderato) e, a febbraio è morto mio nonno; quindi la voragine che avevo aumentava sempre di più.
Mi iscrissi a scuola di teatro e puoi credermi sulla parola che è stata una manna per me. Non ho ancora risolto tutti i miei problemi e non ho ancora sconfitto i miei demoni, ma quello che sto facendo mi aiuta a non pensare, a non fossilizzarmi su cose che oramai non posso più cambiare.
Mi concentro sui miei obbiettivi che mi danno la spinta per andare avanti, tuttavia è una lotta insidiosa perchè mi capita ancora adesso di ritrovarmi a piangere di notte, ma è l'unica cosa che posso permettermi di fare al momento


Mi spiace per quello che hai passato. Anche a me è accaduto spesso di ricevere un'altra batosta quando mi illudevo che le cose migliorassero.
Anche io cerco di tenermi impegnata e di non pensare, ma a volte non riesco e finisco con lo sprofondare.
Il problema è che io non ho obbiettivi! Non c'è niente che mi piaccia davvero, non ho passioni.
Al momento il mio unico obbiettivo è quello di andare bene a scuola per far si che i miei mi lascino rivedere il mio ragazzo. Ma quando ci penso mi sembra impossibile, penso che non ce la farò mai e mi deprimo. Però io voglio farlo, perché lui è il mio amore e io lo amo alla follia e voglio solo starci insieme. Questo è il mio unico desiderio.
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