Ma io ad un amico consiglierei di andare dallo psicologo. Vale lo stesso?
Scherzi e consigli a parte, provo a evidenziare dei passaggi che mi hanno colpita e chissà che ragionarci su non possa aiutarti anche a capire qualcosa in più?
d'altronde l'uomo è un'animale sociale e se è così io sono l'eccezioneSì, l'uomo è un'animale sociale. Ha bisogno di stare in mezzo alla gente, ma credo che non sia solo per puro piacere, bensì anche per imparare a rapportarsi agli altri. Così come ha sicuramente bisogno dei suoi momenti di solitudine. Momenti. Se diventano troppi, si può avere difficoltà poi a relazionarsi con le persone e può diventare sempre più difficile.
se aver vissuto l'infanzia e l'adolescenza da solo mi ha abituato a stare solo,magari una bella dose di relazioni sociali mi avrebbe curatoCi sta come ragionamento. Se tanto mi da tanto... tuttavia resta il punto di cui ho accennato sopra. Più si sta soli, più si ha difficolta a relazionarsi. Visto che dici che ci hai provato e non ha funzionato, riusciresti ad analizzare i tuoi atteggiamenti e quelli degli altri in merito a questo tentativo?
E soprattutto, scusa se chiedo, ma è possibile sapere perché questa infanzia e adolescenza così solitaria? Imposta? Autoimposta?
ho sbagliato?mi sono perso qualcosa?
Con queste domande ti stai mettendo in discussione e credo che questo sia un fatto positivo. Chiedersi dove si sia commesso l'errore è importante. Non disdegnare però eventuali responsabilità altrui. Esamina tutto ciò che puoi. Partendo dai tuoi stessi comportamenti e poi arrivando a quelli degli altri. In genere un errore chiama sempre un errore e si finisce per sbagliare da ambo le parti. Capire l'origine, tuttavia, è importante per correggere eventuali rotte.
è importante ormai pensarci?Te lo stai chiedendo, quindi sì, lo è. E' importante.
la gente tanto non mi piace più,non ho nulla in comune con la maggior parte delle persone che conosco,
Avere punti in comune è sicuramente importante per creare delle affinità, per fare delle scelte su chi frequentare, ma non è che possiamo limitarci ad avere rapporti solo con chi ci piace. La vita ci insegna in vari settori come rapportarsi proprio con chi non ci piace. Scuola e lavoro sono i campi di battaglia principali. Ma esistono anche altri. Ad esempio io vivo in un contesto difficile e che sento non mi appartiene né io appartengo a quel contesto, eppure sono impossibilitata ad andarmene altrove. Che faccio? Cancello tutti o faccio finta che non esistono? Mi chiudo in un ostinato silenzio e non parlo con nessuno? Quando il vicino di casa suona il campanello collego i fili dell'alta tensione e gli faccio prendere la scossa?
Ovviamente no.
l'unica soddisfazione che provo è quando incontro qualcuno talmente paziente da stare ad ascoltare i miei deliri,farmi da cassa da risonanza,
Già se li definisci deliri, incontrare persone che ti facciano casse da risonanza non è che possa aiutarti molto.
ovviamente anche quelli mi abbandonano ma li capisco,insomma io non mi vorrei come amico.Interessante. Perché non ti vorresti come amico?