senzauscite

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

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Messaggioda crisbil » 17/05/2017, 19:11



non son mai stato così male (per voi son solo le stesse parole che sentite miliardi di volte.. per me.. è indescrivibile dolore e disperazione che mi uccide)

NON CE LA FACCIO,... STO IMPAZZNEDO
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" Now more than ever the illusions of division threaten our very existence.
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Messaggioda crisbil » 18/05/2017, 0:24



Ora mi ammazzo
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Messaggioda pitxx84 » 18/05/2017, 10:46



Ho passato molto tempo con la frase "Non ce la faccio sto impazzendo nella testa”, eppure sono ancora qua che cerco di sopravvivere alla depressione, certi giorni va malissimo e non vorrei nemmeno alzarmi dal letto, allora in quei giorni per confortarmi penso a chi sta peggio di me, so che è un modo stupido, ma serve a darmi coraggio. Penso ai barboni e mi dico se hanno la forza loro di andare avanti, sono soli, non hanno una casa, cibo e computer per andare su internet, allora io che ho tutte queste cose perchè non ho questa volontà, e poi pensandoci bene la morte (a cui ho pensato molto spesso e continuo a pensarci nei momenti peggiori) non è una soluzione, perchè poi non c'è più niente dopo, finisce la sofferenza, ma finisce anche la speranza. Ammetto che lottare è difficile, me ne accorgo quando sono li in casa sola, con niente da fare, che aspetto che il tempo passi, ed è in quei momenti che mi sento impazzire, perchè il problema è che se hai da fare non ci pensi alla solitudine, ci sono eremiti che vivono da soli nei boschi, ma hanno una loro routine e non ci pensano alla solitudine, anzi la abbracciano, la cercano, secondo me è questo il problema. Se io in quei momenti di solitudine in cui il tempo si ferma, anzichè stare li a fissare il vuoto, facessi una torta o leggessi un libro, o facessi le pulizie, mi sentirei meno incapace di vivere, ma non ne ho la forza, è come fossi incatenata al pensiero che ciò che faccio è inutile quindi perchè farlo? Ma morire, lasciare questo mondo non è la soluzione, l'unica via è lottare con tutte le forze (poche) contro il male di vivere, e provare a fare le cose un po' per se stessi (anche se odiamo noi stessi) e provare a ricominciare da qualcosa e provare a stare bene con se stessi. So che ciò che dico sembra stupido e scontato ed io stessa nei miei momenti peggiori faccio fatica ad attuare questo pensiero, ma è l'unica via.
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Messaggioda crisbil » 18/05/2017, 19:21



il problema non è lottare.. io son arrivato a 45 anni senza aver avuto dalla vita altro che umiliazioni e rifiuti e bastonate di ogni tipo ovunque...

ho fatto del mio meglio, soprattutto negli ultimi anni, per venire a capo delle cose... ma senza esiti di alcun tipo se non riconferme che per me non c'è posto, che non vai bene.. nessuno che ti vuole conoscere, incontrare, avere a che fare con te.... .. . non ho nessuno, nessuno proprio.... solo "silenzio".. assoluto, totale, silenzio... sempre.. costantemente.... ... cioè... come si fa a non star male da impazzire in una condizione come questa ? come posso andare avanti così ? E che senso ha ?

cioè.. il mio problema non è lottare (l'ho SEMPRE fatto): è che ora mi domando.. ma ora lotto per cosa ? Se non posso più recupeare niente perché sto troppo indietro (soprattutto in relazione all'età che ho) e questo, alla fine, è l'unico fattore a pesare, non la mia volontà o desiderio o voglia di stare bene (che ce l'ho, ce l'ho sempre avuta)... se tutto dimostra questo (persino la mia angosciante e deleteria esperienza con questo forum.. come tutti gli altri.. i siti.. la realtà).. se tanto è ormai così che andrà, che non mi si avvicinerà mai nessuno e resterò per sempre solo... io non capisco ... perché lottare, a sto punto ?

si vince una medaglia a soffrire dalla nascita fino alla morte e basta senza vivere nulla (di bello), senza conoscere nient'altro che morte e sofferenza e solituine e umiliazione e abbandono e rifiuto ?

(scusa, non ce l'ho con te.. sto impazzendo.... sono stati gli 8 anni peggiori della mia orrenda vita.. e va sempre peggio.. sto sempre peggio.. e le risposte - o meglio L'ASSENZA TOTALE DI RISPOSTE e riscontri, risposte concrete e UMANAMENTE accettabili, mi ha fatto crollare e ora.. .. .. dio.. non ce la faccio più )
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Messaggioda Lester » 18/05/2017, 20:14



Ciao crisbil

hai qualche anno in più di me e quindi non mi sento di darti dei consigli.
Da parte mia so che due anni fa per me è iniziato un calvario simile al tuo, ovvero zero relazioni, solo lavoro, lavoro, lavoro e per cosa poi? Per sopravvivere.
In più un incubo ulteriore è quello di non riuscire a vedere realizzarsi nessuna delle mie aspirazioni artistiche: sono un fallito nella scrittura, come nella pittura, come nella musica, come nella vita.
Per ora, però, continuo a fare ciò che mi piace (scrivere, disegnare, leggere, vedere film, viaggiare) senza aspettarmi più un parere da parte del resto del mondo.
Organizzo viaggi in solitaria secondo criteri alfabetici e letterari di mia invenzione; stampo e rilego in casa con colla e filo i libri che scrivo; costrisco pinhole camera da scatole di fiammiferi; cerco di crealizzare cose con le mie mani guardando i tutorial su youtube; ristudio la storia, la geografia e l'arte a modo mio; e sai una cosa? Non so più se essere spaventato da ciò che sono diventato oppure se vedere una qualche forma di "evoluzione" in tutto questo isolamento, una specie di ribellione allo schifo che mi circonda.
Certo penso che la vita sia altro, e credo che questa condizione non potrà durare per decenni; che prima o poi le mie risorse interiori (e non pensavo nemmeno di avere!) si esauriranno, un giorno.
La mia unica certezza, però, è che se qualcuno decide di togliersi la vita non deve incolpare solamente sè stesso.
In questi due anni mi sono reso conto più che mai di avere tantissimo da dare al mondo (come tutti d'altra parte), ma a causa degli str...i che mi circondano ogni mia azione viene annichilita.
Sì, questa è una denuncia per tutti quelli che hanno vissuto accanto a persone che si sono tolte la vita: non erano loro a non possedere la forza di continuare a vivere, erano piuttosto quei parassiti che li circondavano a non averne.
E se è vero che la società è il riflesso di quello che siamo e di quello che diamo, allora sarà vero anche il contrario, perchè noi, in quanto componenti della "società", siamo i frammenti di quel grande specchio: se siamo circondati di nulla diventeremo nulla.
Spesso immagino la mia morte, e vorrei che uno sconosciuto, uno qualsiasi, spalanchi il portale della chiesa, durante il mio funerale, e urli a tutti i presenti che sono dei grandissini str...i, che è stata tutta colpa loro, che ogni singolo amico, parente, collega di lavoro, prete (maledetti, perchè stipendiati), sindaco, psicologo (stramaledetti, perchè anche pagati), dovrebbero essere loro là dentro, a marcire, incapaci di tutto, persino di tenere viva una persona donandole il minimo richiesto: l'umanità.
Le persone più importanti per noi sono quelle che sanno emozionarci con frasi scritte anche centinaia di anni fa, quei musicisti sconosciuti (e magari anche figli di pu...na) che però riescono a tenerci attaccati alla vita con una canzone, i cristi (quelli veri) che danno un esempio senza averne la minima intenzione, gli sconosciuti che ci fanno un sorriso e ci raccontano una storia curiosa, la donna del caf che ci fa il 730 gratuitamente perchè "alla fine doveva solo copiare due dati".

Scusate lo sfogo.
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Messaggioda crisbil » 19/05/2017, 0:38



Io di cose "solitarie", hobby, interessi.. ne ho avuti e coltivati infiniti per tutta la vita fino a 6-7 anni fa (adesso proprio non riesco più.. mi sento troppo male.. non ci traggo più niente di niente, avevo bisogno d'altro.. di contatto.. di umanità... di relazioni e rapporti reali con qualcuno... perché non li ho mai avuti.. ma non ho gli strumenti e le capacità o qualità per averne.. per cui... che mi resta ? niente. ).. son sempre "sopravvissuto" così.. coltivando passioni e interessi.. ma da qualche anno, lo ripeto, la cosa non funziona più.. non mi basta più... non mi conforta, non mi aiuta.. non mi da' più niente...

Poi il problema non è quel che hai da dare al mondo: è quel che il mondo vuole da te (nel mio caso: NIENTE. nessuno vuole mai niente da me.. tranne che io me ne stia a distanza... alla fine... "rivolgiti altrove" .. è l'unica cosa che mi son sentito dire da sempre.. e basta... )

Persone "importanti" per me possono essere solo quelle che tengono a te e che lo dimostrano (nel mio caso: mai nessuno), cioè.. non è certo l'arte che ci aiuta a vivere .. cioè.. l'arte ha e può avere una sua funzione e un suo "potere" .. ma dopo 45 anni che non fai che leggere, guardare, ascoltare.. osservare.. - da mero spettatore sempre, escluso dalle cose - ti accorgi che, da sola, alla fine non serve a niente... (ormai non mi comunica più niente: arte e vita sono collegate.. sia nel senso che è la vita a creare l'arte.. ma anche che è la vita.. il fatto di essere vivi. - avere contatti umani, esperienze, relazioni, contatti, amore - a rendere l'arte fruibile.. e utile.. altrimenti... è solo una bellezza crudele e feroce che ti senti negata e di cui ti è del tutto precluso fare parte)
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Messaggioda Lester » 19/05/2017, 18:44



Si infatti anche io temo che un giorno queste risorse interne finiranno; e quello che mi dici sembra confermarmelo.
Purtroppo anche la mia vita pare arrivata ad un punto in cui tutti quelli che mi stanno attorno mi trattano come una comparsa, come un tipo in cui incespicano nel loro progredire a testa alta, inesorabili come schiacciasassi.
Rimango malissimo nel vedere che tutte queste persone, assolutamente cieche ed insensibili nei miei confronti, sembrano avere almeno una parvenza di vita sociale e sentimentale (bella o brutta che sia), come se chiunque altro tranne me fosse dotato di chissà quale attrattiva.
Prima o poi però ci si stanca anche di rimanerci male, si vorrebbe una voce amica, una voce che abbia visto "da dentro" questa situazione; per questo motivo penso che sia importante continuare a parlarne, e credo che tu, crisbil, possa insegnare qualcosa alle persone che si sentono come noi, soprattutto a quei ragazzi che, già poco più che ventenni, non riescono a trovare un posto nel mondo.
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Messaggioda Randolph Carter » 19/05/2017, 23:39



tutti vorrebbero morire. Tutti che dicono che vogliono ammazzarsi. Ma in realtà nessuno lo vuole realmente. Tutti vogliamo vivere. E poi se uno vuole farlo realmente perchè è disperato lo fa e basta chiuso nella sua solitudine senza fare tanta pubblicità.
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