MaxTorino ha scritto:ciao, grazie tanto delle tue parole. Grazie di avermi pensato, di aver cercato di capire e dei consigli e delle domande. Scusa se ho lasciato passare del tempo ma come dicevo all'inizio, faccio fatica a concentrarmi... mi viene molto difficile organizzare i pensieri e scriverli per poter far capire al meglio quello che sono. In effetti hai ragione, a pensarci meglio questo senso di vergogna probabilmente trova le sue radici proprio nel modo in cui mi sono rapportato con i miei genitori. Mi viene in mente una volta, quando ero piccolo, avevo i primi desideri sessuali... mio padre mi ha visto mentre mi toccavo... e mi ha guardato ridendo. E se ne è andato via. Mi sono vergognato tantissimo... Forse è proprio in questo rapporto coi miei che risiede questo senso di vergogna. Grazie di avermi fornito una chiave di lettura diversa! ti voglio bene!!
Riguardo al prete probabilmente ha rafforzato questo senso di vergogna, perchè per quegli anni che ho frequentato l'oratorio mi aveva convinto che la masturbazione e il sesso sono peccati, ogni volta che mi masturbavo andavo a confessarmi da lui... e in questo preciso momento, ora che scrivo, mi viene in mente la difficoltà che avevo nel dire quello che avevo fatto, me ne vergognavo a tal punto che non riuscivo a dirlo... e lui interrompeva e diceva che ero perdonato e di dire le solite preghiere...
Per i rapporti con le donne volevo sottolineare una cosa... non è che ho problemi fisici (di erezione), quando andavo dalle escort non avevo nessun problema (ricordo che una dalla quale andavo spesso, mi diceva sempre:"perchè non ti trovi una ragazza??"). Il problema è quello di toccare il discorso, di parlare di sesso... non so proprio come si fa... a dire il vero anche con gli amici cambio sempre discorso. Solo con tre ho parlato delle escort. Ho come paura di offenderle.. di sembrare un allupato.. lo so che è stupido, ma credimi... è una cosa allucinante... arrivato a quel punto finisco sempre per cercare altri discorsi per parlare di altro. E logicamente le donne si stufano.
Dal prete non mi sono allontanato dopo quell'episodio.. l'ho come lasciato passare come una cosa normale... ho frequentato l'oratorio e andavo da lui a confessarmi ogni settimana. 2 o 3 anni dopo ho cominciato a lavorare, a frequentar altri amici, e ho cominciato a maturare un atteggiamento più ribelle. Non mi accontentavo più dei "dogmi" della chiesa, volevo delle risposte. In più c'è stato un episodio.. centra niente ma lo racconto solo per far capire. In quell'oratorio c'erano anche ragazzi di una comunità per ex tossico dipendenti. Uno di loro che era bravissimo a suonare (ho cominciato a suonare grazie a lui) mi aveva preso in simpatia e mi spronava sempre a suonare. Un giorno è venuto da me dicendo che se volevo mi vendeva un piccolo ampli per chitarra... io ero contentissimo e ho chiesto i soldi ai miei. Ho preso sto ampli, poi giorni dopo sono venuto a sapere che questo ragazzo era ricaduto nel tunnel... sono quindi andato dal prete per raccontargli del fatto che avevo comprato proprio da lui una cosa e il prete si infuriò. Dicendo che era colpa mia se quel ragazzo era ricaduto e mandandomi via... Mi sono sentito una M...A. volevo sparire. Stavo malissimo... non volevo neanche tornare a casa. Poi, per fortuna, ho avuto uno scatto i ribellione.. mi son detto.. "ma è stato il prete a mettere quei ragazzi in mezzo a noi, io che ne sapevo che non dovevo dargli soldi?? non me l'aveva mai detto nessuno!" e a pensarci oggi.. se aveva deciso, i soldi li avrebbe trovati in qualche altro modo...
Ho comunque poi smesso di frequentare l'oratorio, la chiesa e il prete/i. Qualche volta l'ho incontrato di sfuggita e mi ha lanciato qualche battutina sul fatto che non andavo più da lui ma io non gli rispondevo neanche.
Come mi sono sentito in quel momento... non saprei dirti... ero bloccato. guardavo il soffitto. Non saprei proprio dire come mi sono sentito. Un paio di mesi fa è uscito il discorso di questo prete mentre ero a casa di un amico di vecchia data che veniva all'oratorio e ai campi con me, e che con me ha smesso poi di frequentare. Parlavamo proprio di questo prete per certe stupidaggini che ancora scrive sul sesso (addirittura dice che l'omosessualità è una malattia). Questo mio amico ad un certo punto se ne esce raccontandomi che quando facevamo i campi, questo stesso prete, (anche questo amico aveva avuto l'influenza... ma era d'estate) voleva a tutti i costi mettergli la supposta... lui disse più volte "no me la metto io" ma l'altro insisteva... fino a che il mio amico ha insistito e se l'è messa lui... io mi sono vergognato tantissimo perchè io invece l'avevo fatto fare... gli ho detto all'amico che a me aveva fatto la stessa cosa ma non con la supposta ma col termometro... senza spiegare oltre...
Scusa se sono confuso nello scrivere... spero di essere chiaro...
Ciao Max,
leggo ora il tuo messaggio.
Sono lieta delle riflessioni che hai fatto e anche che le mie parole ti siano state utili
Da quello che hai condiviso ora mi è molto più chiaro quale possa essere stato il problema di base.
Il fatto che tuo padre ti abbia sorpreso durante la tua intimità e abbia reagito fuggendo ed assumendo un comportamento imbarazzante (visto che si è messo a ridere), ha certamente lasciato il segno nella tua mente (eri immagino un ragazzino per ricordarti di questo episodio), ciò rafforzato dal fatto che a quell'episodio è seguito il silenzio. Lui non ha cercato di avere un dialogo con te o di mandare tua madre a parlare con te, cosa che ti avrebbe aiutato a superare l'imbarazzo e anche a vivere la tua intimità in modo sereno tutte le volte che ne avevi voglia. E qui mi collego al secondo trauma che ti ha dato il prete. Questo legame che avevi con lui, dato dalla stima e dall'ammirazione che provavi per lui, ti ha portato a sentirti profondamente tormentato al pensiero di masturbarti, visto che poi il prete ti faceva sentire sporco! E dato che ti confessavi ogni settimana, posso pensare che ogni settimana ti sentissi uno schifo.
Sinceramente, al di là della sessualità, credo fermamente che se tu avessi sentito i tuoi genitori vicino in ogni circostanza, non avresti sviluppato questo forte attaccamento verso il prete. Non avresti cioè cercato inconsciamente altri punti di riferimento a cui affezionarti e appoggiarti.
Solitamente, un comportamento 'evitante' da parte dei genitori, porta il bambino a crescere con una forte insicurezza verso se stesso e la ricerca di sicurezza all'esterno. Ciò significa che la sua mente è più portata ad essere manipolata dagli altri, dato che non può contare su un proprio terreno di sicurezza.
Certamente da parte della Chiesa, la masturbazione è considerata un peccato. Non credo che potresti trovare un prete, per quanto di larghe vedute, che non la considera tale.
Ecco perché la cura da parte di almeno una figura genitoriale è fondamentale per il bambino/ragazzo che così può condividere quello prova e venire rassicurato che non sta facendo niente di male.
Perché, parliamoci chiaro, tutto i traumi ruotano attorno al fatto che non ci si sente amati.
Tu non ti sei sentito amato. Né dal genitore che ti ha allontanato, né dal prete che ti ha 'giudicato'.
E questo, è un tipo di trauma che ti porterai dietro per tutta la vita. Perché non lo dimenticherai mai. E mi dispiace molto. Ma puoi imparare a conviverci
. Cioè, puoi imparare ad amare te stesso e il ragazzo che sei stato, così potrai cominciare a parlare amorevolmente al bambino ferito che è dentro di te, curando le sue ferite.
Quanto al discorso di non riuscire a parlare con gli altri di sesso o delle tue esprienze erotiche, non penso che sia legato ai traumi di cui sopra. Il sesso è un tema personale. Non tutti amano condividere discorsi così riservati. Poi se il tuo problema fosse quello di volerne parlare e non riuscire a farlo, potrei pensare che non ti trovi a contatto con persone che ti portino ad aprirti. A me sembra che qui hai parlato molto spontaneamente, e anche molto chiaramente.
Infine sul discorso del tuo amico, della supposta, e tu del termometro. Ragionamenti inutili secondo me!! Non hai di che preoccuparti. E per come la vedo io avresti potuto anche non nascondere il fatto che avessi permesso al prete di misurarti la temperatura. Non si tratta di essere stato debole tu, e furbo lui. Io la trovo una cosa molto tenera. Che tu ti sia affidato a qualcuno per cui provavi affetto. Non c'è niente di più bello, e umano, secondo me
. Ma sono comunque lieta che tu abbia preso le distanze da quel prete perché ti faceva guardare internamente come qualcuno che non sei. Non sei una cattiva persona, così come non eri un ragazzo sporco.
Tra l'altro, se mi permetto un'ultima osservazione, in base al tuo racconto il prete ha avuto torto nel valutare una tua responsabilità in quel che accadde a quel tossicodipendente!
Tu hai comprato una cosa presso di lui. La tua responsabilità finisce lì.
Poi che lui abbia investito quei soldi in droga o non so cosa, è una sua esclusiva responsabilità!!!
Ciao