Ciao a tutti.
Chiamatemi pure Ele, tanto saprete tutti che non é proprio il mio vero nome.
Sono capitata su questo forum dopo aver googlato “come accettare di non essere considerata”. Non mi riferisco ad un ragazzo, o meglio, non a una persona che mi piace. Non che la mia vita sentimentale vada alla grande, anzi. Ma mi riferisco al mio capo, in primis. E un po´al resto del mondo in generale. Non scrivo in un forum da tanto tempo, non sono piú una ragazzina, ma ho letto il regolamento, spero di non fare passi falsi, e spero di riuscire a trovare quella famiglia e quel supporto che non sono riuscita a trovare nel mondo reale. Vivo all’estero da quasi 10 anni, spostandomi dove il lavoro mi porta. Al momento sono in Austria. Non parlo bene la lingua, che purtroppo alle mie orecchie suona sempre molto ostica. Sto cercando da mesi di trovare terapisti che parlino inglese, ma finora senza alcun successo.
Mi servirebbe davvero aiuto. Ho perso il mio scopo. Non sono mai stata una persona felice e positiva, sempre in balia di alti e bassi. Ma ho sempre avuto uno scopo, un obiettivo da raggiungere, un sogno da realizzare. Al momento, i miei sogni si sono infranti ed è come se fossi bloccata nel mio terrore per crearne di nuovi. Ho sempre amato il mio lavoro, ma al momento il mio attuale capo non mi considera, sono proprio invisibile, non sfrutta le mie conoscenze e se serve qualcosa chiede anche a persone meno qualificate di me. I colleghi, quelli piú stretti del mio gruppo, generalmente non sarebbero male, ma lei, l’altra donna del gruppo, piú piccola e decisamente meno qualificata, era qui da 5 anni prima del mio arrivo, e dopo le mie prime 2 settimane ha deciso che non mi sopportava; si é spostata di ufficio, ha iniziato a mettere in giro voci, quando si organizzano cene, feste, ritrovi, conoscendo meglio gli altri chiede proprio di lasciarmi fuori…in realtá non so come e se lo chiede, resta il fatto che dal nulla sempre piú persone hanno iniziato ad aggiungersi al suo gruppetto, e se ci sono io in cucina o in una stanza smettono di parlare e se ne vanno. Non so se riesco a spiegarmi. La situazione non è delle piú piacevoli, ecco. Dal punto di vista professionale, ne sto risentendo, non mi sento a mio agio a lavoro, se mi serve qualcosa non vengo aiutata, a volte vengo addirittura depistata. Mi sono stati dati campioni sbagliati, ho perso 3 settimane; la tecnica doveva finire un esperimento per me, ha detto che non ho contrassegnato bene i campioni, non si capiva nulla e ho dovuto rifare tutto da me (lei non ha proprio voglia di lavorare, pur essendo una tecnica che dovrebbe occuparsi delle cose comuni non fa nulla, e quando le chiedi di fare qualcosa lo fa pure sbagliato… peró sono queste le persone che hanno il posto fisso). Sono in ritardo coi risultati, e ormai ho perso la volontá di rimboccarmi le maniche. Amici non ne ho; quelli che avevo sono a distanza. Molti non li sento piú, perché le cose si sono complicate quando mi sono separata da mio marito. La maggior parte erano amici comuni, alcuni piú suoi, e anche se ci siamo separati in buoni rapporti non c’è piú un gran rapporto né con lui né con gli amici comuni. In zona, forse sono troppo vecchia per farmene di nuovi. Lavoro tutto il giorno, a lavoro la situazione è quello che è, due sere a settimana ho il corso di lingua (dove sono circondata o da studenti molto piú giovani o da gente con famiglia e figli. Le altre sere le perdo a cucinare, pulire casa, fare il bucato, e parlare al telefono con mia madre. In passato ho avuto problemi di alimentazione, per fortuna mai troppo seri. Il vero problema é stato l’autolesionismo, cominciato quando ero al terzo anno di universitá e continuato fino a un anno fa. Nell’ultimo anno ero migliorata molto, é successo solo un paio di volte. E credevo di esserne finalmente uscita, visto che non ero ricorsa ai tagli nonostante il casino che stavo attraversando sentimentalmente e lavorativamente (in contemporanea alla separazione ho scelto di cambiare lavoro e il mio ex capo non l’ha presa bene. Neanche un po´. Ho ancora adesso incubi che si inventi qualsiasi tipo di vendetta per farmela pagare, per distruggere la mia futura carriera, se ma esistesse). Ma la scorsa settimana ci sono ricascata.
Sono un’insicura e un’infelice cronica. Ho bisogno di continue rassicurazioni. Vivo dell’opinione che gli altri hanno di me. E pur sapendo tutto questo non riesco a fare nulla per cambiare. Qui non c’è nessuno a dirmi se e quanto valgo, se sono brava, se ce la posso fare. E allo stesso tempo, anche se dipendo tanto dagli altri, o forse proprio per questo motivo, detesto la gente, la folla, non mi piace avere troppe persone intorno, e se potessi, se finanziariamente potessi, andrei a vivere su una spiaggia isolata, al caldo e senza nessuno che rompa, che giudichi, che crei problemi.
Scusate la lunghezza, spero sarete indulgenti con me, sono molto prolissa. E ho anche tanto, tanto bisogno di sfogarmi.
Sono contenta di essere approdata qui.