Luce. Un concetto così semplice, eppure non ho idea di cosa sia. Attraggo miliardi e miliardi di fotoni al secondo, dovrei essere l'oggetto più luminoso del cosmo, e invece mi chiamano buco nero, perché non riescono neanche a vedermi. So di esserci, di esistere, applico un influenza nel cosmo, attraggo, distruggo.. ma nessuno mi vede, nessuno sa nulla di me, di cosa ho dentro. Nemmeno io. Una volta oltrepassata la singolarità.. l'ignoto più assoluto. In un certo senso mi piace l'idea di essere così misterioso, così oscuro e indecifrabile, ma allo stesso tempo mi opprime, mi fa sentire come se non esistessi davvero. Dopotutto qual è il senso di esistere se nessuno, nemmeno te stesso, può capire cosa sei realmente?
Eppure esisto. In passato ero una bellissima stella, ho vissuto come tale per miliardi di anni e l'unico mio scopo era diffondere energia, illuminare, riscaldare. Poi cominciai ad invecchiare, lentamente ma inesorabilmente, finché, dopo un'esplosione di energia più grande e significativa della mia intera esistenza, morii. Non ero più una stella, ne una supernova, ma un enorme ammasso di materia che preso da una fame insaziabile di tutto, cominciò a risucchiare, e risucchiare, e risucchiare.. e lo faccio tutt'ora, anche più di prima. Ciò che una volta diffondevo, adesso lo attraggo; tutta la luce, il calore e la materia che avevo donato la sto richiedendo indietro con gli interessi, spegnendo i cieli, distruggendo pianeti. C'è forse un senso in tutto ciò? È giusto? Io non ho mai chiesto di essere un buco nero, avrei preferito piuttosto essere una cometa che solca il cosmo e che vede più in un secondo di quando io riuscirò in tutta la mia intera esistenza. Ma la realtà è questa, continuerò ad attrarre, senza uno scopo, senza pausa, continuando a chiedermi cosa io sia e perché faccio tutto questo. Per l'eternità.