Perché non devo essere mai accettata per quello che sono? P

Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Perché non devo essere mai accettata per quello che sono? P

Messaggioda Stevie » 06/12/2018, 18:54



crisbil ha scritto:Secondo me 'sta buffonata new age dell'essere sé stessi .. sinceri (*).. funziona solo se comunque in quel "te stesso", problemi a parte (che hanno tutti) c'è poi pure qualcosa che "funziona" (socialmente parlando) e che piace sufficientemente agli altri da (qualcosa - non so cosa - io non ce l'ho e non son mai piaciuto a nessuno) ... sennò è un qualcosa di dannoso e controproducente che porterà solo all'emarginazione e all'esclusione da tutto e in qualsiasi contesto, con l'inevitabile conseguenza di arrivare a percepirsi sempre peggio e più inadeguati.

In effetti pure le "scienze" psicoqualcosa sono molto confuse riguardo l'argomento : da un lato ti dicono perentoriamente che devi lavorare su te stesso - perché è l'unica cosa su cui uno può lavorare - (e dunque CAMBIARE qualcosa che non funziona di te stesso, no ?) e poi, contemporaneamente, che ti devi accettare per quello che sei.. blablabla... blobloblo... . non so .. io non lo so veramente. .. . l'unica cosa chiara e innegabile che ho sperimentato sulla mia pelle è che se non c'è nulla di te che piace "socialmente" ... non troverai altro che indifferenza ed emarginazione e rifiuto.. ovunque (pure su myhelpforum.net)






(*) in una società e in un mondo, tra l'altro, dove nessuno(**) mai lo è.. basta accendere la tv o leggere le news per rendersene conto. O uscire dalla porta di casa (chi ci riesce - non io - ).

(**) è una semplificazione estrema, lo so. ma abbastanza attendibile.
Concordo pienamente. Però come già detto prima le strade sono solo quelle due. Però per me cambiare significherebbe soffrire. Quindi in un certo senso preferisco essere me stessa o tentare di diventare l'ideale di persona che io ammiro tanto.
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Messaggioda crisbil » 06/12/2018, 18:56



Tannhauser ha scritto:Bravo cambia... Ed in fretta perché se dai del buffone,senza motivo solo per aver espresso il proprio parere, devi farlo in fretta, altrimenti hai perfettamente ragione gli altri ti evitano.


Il mio era un discorso generale e non specifico sulla questione dell'esser sé stessi - che come un mantra si sente o legge in qualunque contesto - e una considerazione personale su come io lo ritengo

Non ho dato del buffone a nessuno né ho niente contro chi ancora riesce a crederci, a queste cose... anzi.. provo pure molta invidia.. per cui trovo veramente fuori luogo il tuo astioso intervento (che, probabilmente, se fossi uno che ci capisce di psicologia, direi che comunque rivela molto di te)
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Messaggioda crisbil » 06/12/2018, 19:01



Stevie ha scritto:Però per me cambiare significherebbe soffrire.


Il problema è quando anche essere sé stessi significa comunque soffrire.. e in più anche precludersi occasioni e possibilità che ad agire diversamente si potrebbero avere.

Guarda che non ti sto suggerendo niente, ti capisco.. è solo un mio pensiero ad alta voce, io oggettivamente quale sia la soluzione non lo so (forse nemmeno c'è).. di fatto se essere sé stessi porta sistematicamente ad esclusione e rifiuto (per me è stato così - tutta la vita - ) si può arrivare a soffrire in maniera insopportabile pur non venendo a patti con sé stessi... però onestamente, visto che ormai sono vecchio, non la sto considerando affatto una vittoria questa sorta di autenticità e... "purezza" .. . che son riuscito a mantenere .. anzi.. . . . . . . .. . è probabilmente ciò mi ha precluso tutto.
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Ultima modifica di crisbil il 06/12/2018, 19:04, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Stevie » 06/12/2018, 19:03



Tannhauser ha scritto:Bravo cambia... Ed in fretta perché se dai del buffone,senza motivo solo per aver espresso il proprio parere, devi farlo in fretta, altrimenti hai perfettamente ragione gli altri ti evitano.
A me non sembra di avere letto che abbia dato del buffone a qualcuno. Il termine buffonata era in riferimento al concetto di "rimanere se stessi". Perché dovete sempre fraintendere quello che uno scrive? Ovviamente, non è per darti contro...ho solo espresso come la penso. Perché entrambi non arrivate, semplicemente, alla conclusione che avete due visioni diverse e che nessuno dei due deve costringere l'altro a vederla per forza come lui? Io personalmente concordo con entrambe le versioni. Quindi su ora fate la pace e non litigate.
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Messaggioda Stevie » 06/12/2018, 19:12



crisbil ha scritto:
Stevie ha scritto:Però per me cambiare significherebbe soffrire.


Il problema è quando anche essere sé stessi significa comunque soffrire.. e in più anche precludersi occasioni e possibilità che ad agire diversamente si potrebbero avere.

Guarda che non ti sto suggerendo niente, ti capisco.. è solo un mio pensiero ad alta voce, io oggettivamente quale sia la soluzione non lo so (forse nemmeno c'è).. di fatto se essere sé stessi porta sistematicamente ad esclusione e rifiuto (per me è stato così - tutta la vita - ) si può arrivare a soffrire in maniera insopportabile pur non venendo a patti con sé stessi... però onestamente, visto che ormai sono vecchio, non la sto considerando affatto una vittoria questa sorta di autenticità e... "purezza" .. . che son riuscito a mantenere .. anzi.. . . . . . . .. . è probabilmente ciò mi ha precluso tutto.
Le possibilità di agire diversamente ci sono però purtroppo non funzionano mai. Almeno nel mio caso. Considera che cambiando soffrirei comunque, che senso ha avere delle occasioni se dentro di te soffri comunque? Infatti, la strada giusta non c'è. Credo che si tratti più che altro di scegliere quale delle due sofferenze preferisci.
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Messaggioda crisbil » 06/12/2018, 19:13



E' carino questo sforzo di impedire che attriti inficino i thread.. lo apprezzo.. ma nessun bisogno di fare la pace.. io non l'ho certo presa sul personale né lo considero un litigio.. figurati. E come hai ben inteso tu non avevo nessuno intento polemico nei confronti di nessuno.
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Messaggioda Tannhauser » 06/12/2018, 19:14



crisbil ha scritto:
Tannhauser ha scritto:Bravo cambia... Ed in fretta perché se dai del buffone,senza motivo solo per aver espresso il proprio parere, devi farlo in fretta, altrimenti hai perfettamente ragione gli altri ti evitano.


Il mio era un discorso generale e non specifico sulla questione dell'esser sé stessi - che come un mantra si sente o legge in qualunque contesto - e una considerazione personale su come io lo ritengo

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Se nel messaggio precedente scrivo di essere se stessi,per lo meno devi fare distinzioni, altrimenti inevitabilmente parli anche di me,"in generale" io ne faccio parte. Due di psicologia io non capisco nulla,lo ammetto,ne sto alla larga, preferisco tracciare la mia strada anche sbagliando, perché si non sono perfetto.
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Messaggioda crisbil » 06/12/2018, 19:18



Stevie ha scritto:Le possibilità di agire diversamente ci sono però purtroppo non funzionano mai. Almeno nel mio caso. Considera che cambiando soffrirei comunque, che senso ha avere delle occasioni se dentro di te soffri comunque? Infatti, la strada giusta non c'è. Credo che si tratti più che altro di scegliere quale delle due sofferenze preferisci.


La strada "giusta" oggettivamente non c'è.. però una strada potrebbe (uso il condizionale) alla fine rivelarsi migliore (o peggiore) dell'altra. . solo che per saperlo bisognerebbe poterle percorrere, fino alla fine, entrambe.. mentre lo scegliere di percorrere una alla fine preclude di sapere dove poteva portare l'altra...

A posteriori.. potendo tornare indietro io sceglierei l'altra e l'altro tipo di sofferenza .. visto il disastro inutile e angoscioso che è stato percorrere sempre questa.. ma purtroppo non posso tornare indietro... e son pure troppo vecchio e malridotto per cambiare strada... adesso (ho ferite e lacerazioni insanabili che mi stanno uccidendo)
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Messaggioda Tannhauser » 06/12/2018, 19:24



Stevie ha scritto:
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Non ho mai avuto in tutta la mia vita la pretesa di avere ragione,parlo sempre come la penso e vivo io non come deve essere devono fare gli altri. Al resto ho già risposto chiudiamo.
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Messaggioda Stevie » 06/12/2018, 19:30



crisbil ha scritto:
Stevie ha scritto:Le possibilità di agire diversamente ci sono però purtroppo non funzionano mai. Almeno nel mio caso. Considera che cambiando soffrirei comunque, che senso ha avere delle occasioni se dentro di te soffri comunque? Infatti, la strada giusta non c'è. Credo che si tratti più che altro di scegliere quale delle due sofferenze preferisci.


La strada "giusta" oggettivamente non c'è.. però una strada potrebbe (uso il condizionale) alla fine rivelarsi migliore (o peggiore) dell'altra. . solo che per saperlo bisognerebbe poterle percorrere, fino alla fine, entrambe.. mentre lo scegliere di percorrere una alla fine preclude di sapere dove poteva portare l'altra...

A posteriori.. potendo tornare indietro io sceglierei l'altra e l'altro tipo di sofferenza .. visto il disastro inutile e angoscioso che è stato percorrere sempre questa.. ma purtroppo non posso tornare indietro... e son pure troppo vecchio e malridotto per cambiare strada... adesso (ho ferite e lacerazioni insanabili che mi stanno uccidendo)
La vediamo diversamente su quale sia la strada meno dolorosa da percorrere.
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