LuxUmbra ha scritto:Lizard si, scrivo i miei pensieri, scrivo quello che ho dentro, sottoforma di testi/prose o poesie. In questo modo in qualche modo tento di salvarmi, uso la scrittura come forma espressiva di me stessa, rendo visibili le mie emozioni. Questo sottile strumento come aiuto contro la sofferenza, è stato usato da molti scrittori poeti, un esempio che mette proprio in evidenza il concetto si trova dentro una poesia famosa di Ungaretti "Memoria" dove il poeta stesso dice che è grazie alla sua lirica che riesce ad esprimere il senso di lacerazione, di sofferenza. Ed è così che il poeta riesce a sopravvivere. Nello stesso modo io, rendendo esplicite, dando alle mie emozioni concretezza, "fissità", riesco a sopperire al senso di inadeguatezza e sconforto che mi porto dentro. Perché se a parlare, molte volte non ne sono capace, nel senso che non riesco a tirar fuori il mio dolore, per paura o altro, con la scrittura non ho limiti, ho la massima libertà, magari riuscendo anche ad emozionare, chi in quel momento legge me stessa. Anche se, non sono una Ungaretti purtroppo!
Lo facevo anche io durante l'adolescenza poi ho perso l'abitudine a farlo, è vero mi scaricava molto