Problemi con la mia migliore amica

"Chi trova un amico trova un tesoro". Parliamo del nostro modo di metterci in relazione con i nostri amici e, in generale dei problemi tipici delle relazioni sociali.

Problemi con la mia migliore amica

Messaggioda Selma04 » 12/07/2019, 14:55



Salve a tutti, sono nuova, scrivo su questo forumperché ho bisogno di un parere imparziale per quanto riguardo un argomento che da qualche tempo mi sta turbando profondamente.
Io e la mia migliore amica ci conosciamo dal primo liceo e abbiamo sempre passato ogni momento insieme. I problemi sono iniziati all'incirca tre anni fa, quando lei ha iniziato la relazione con il suo ragazzo: ha smesso di uscire con me senza di lui (quando glielo chiedo rifiuta sempre), non si è più preoccupata di come sto (nonostante io le sia stata vicina, in ogni momento e sempre confermato da lei) e, in generale, ha concentrato tutte le sue energie nella relazione. Due anni fa abbiamo cominciato l'università nella stessa città e abbiamo affittato casa insieme; ma lei stava sempre male perché le mancava il suo ragazzo, non voleva mai uscire e si lamentava continuamente. Così ha scelto di lasciare casa e di viaggiare in treno. La situazione è peggiorata da un anno a questa parte, dopo che ha cominciato ad avere problemi con il suo ragazzo; io, naturalmente, sono andata avanti, mi sono fatta nuovi amici che mi adorano e da qualche mese ho iniziato una relazione che mi rende felice, ma senza mai trascurare né lei, né i nuovi amici (ho provato più volte a combinare una uscita tutti e tre per farle conoscere meglio il mio ragazzo, ma lei ha sempre rifiutato). Adesso lei si lamenta continuamente perché nella mia vita sono entrate altre persone e io alcune volte resto nella città in cui studio per passare del tempo con loro (ma sempre meno tempo rispetto a quello passato con lei, nonostante il fatto che il suo gruppo di amici sia formato da altre quattro coppie amiche del suo ragazzo e io mi senta a disagio), si mostra sempre gelosa e non è dimostra assolutamente di apprezzare il fatto che io abbia trovato una persona che mi ama veramente. Come dovrei comportarmi? Io non ce la faccio più, perché so di sentirmi ingiustamente in colpa, ma non capisco se ho fatto qualcosa di sbagliato io per farla allontanare da me. Grazie a chiunque mi risponderà. ❤️
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Selma04
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Problemi con la mia migliore amica

Messaggioda Tagaste » 12/07/2019, 17:08



I conflitti con le persone a noi più care sono quelli più brutti: sono inevitabili e difficili da gestire. Ti sono vicino, comprendo bene quel sentimento di "senso di colpa" (certamente ingiusto!) che ti attanaglia. Da quello che hai raccontato mi sembri una persona davvero in gamba: non tutti i giorni si trovano amici veri disposti a darti una mano nei momenti di difficoltà. Detto questo, ti consiglio alcune tecniche che mi hanno insegnato per mediare all'interno di un conflitto di tipo interpersonale. Richiede pazienza, e molte volte per mantenere il legame con l'altro e non lederlo sempre di più bisogna mettere da parte tanto orgoglio, anche quando i fatti ci dicono che siamo nel giusto. Quindi il mio è un consiglio come tanti altri che può (potrebbe) aiutare, ma se veramente adoperi questi strumenti potrebbe volerci un poco di tempo per ristabilire quella relazione affettuosa che condividevi con la tua amica.

Prima di tutto è indispensabile ristabilire un rapporto empatico fra te e la tua amica, quindi è necessario che entrambi riconosciate, quasi legittimando, i sentimenti propri e dell'altro. La tua amica non è stata molto corretta nel metterti in secondo piano per preferire, sul momento, il suo nuovo ragazzo, ed in altrettanto modo non è stato per te piacevole vederla distante e gelosa, quasi tu fossi in torto, mentre (giustamente) allacciavi nuove amicizie. Stando ai fatti tu non hai commesso alcun errore e la tua amica, in cuor suo, sa che non ha nulla da rimproverarti: semplicemente, la tua amica ha adoperato lo strumento più facile da adottare quando si è impacciati dinanzi ad un conflitto interpersonale, cioè la manipolazione dei sentimenti, la quale consiste nell'installare nell'altro un senso di colpa.
La manipolazione dei sentimenti non è uno strumento tipicamente utilizzato da coloro che oggi vengono etichettati come "falsi", "narcisisti" o "egoisti": è, ahimé, un modo di comportarsi che apprendiamo sin dalla tenera età nel momento in cui veniamo educati dai nostri genitori ( ed è tipico dell'educazione dei bambini nelle famiglie mediterranee): non sempre questi detengono tutta la pazienza necessaria per affrontare le singole pretese quotidiane del bambino, quindi si ricorre a tale manipolazione dei sentimenti del bambino per fare in modo che quest'ultimo si accomodi alle necessità del genitore. Quante volte ci hanno detto di "non fare determinate cose" perché altrimenti "Mamma si rattrista", o perché "Papà è stanco". I nostri comportamenti debbono seguire le aspettative degli altri, altrimenti diveniamo la causa di sofferenze altrui. Come detto, sono meccanismi che impariamo vivendoli dalla tenera età e si ripresentano quando sorge un momento di difficoltà nel dialogo con l'altro, ove quindi è molto facile de-responsabilizzarsi e fare in modo che l'altro sia sempre la causa di tutto.

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Per cominciare a ricostruire il legame sono necessari due passaggi:

1 - Sembra banale quanto difficile, ma per rompere il circolo vizioso del far sentire/sentirsi in colpa è necessario che tu smetta di sentirti in colpa

2. - Instaura un dialogo costruttivo non violento con la tua amica.
Questo tipo di dialogo si fonda sull'ascolto e sull'empatia, quindi sul riconoscimento e la comunicazione dei sentimenti altrui come dei propri.

a) Ascolto --> Ti faccio un esempio: quante volte avrai detto tra te e te "non mi interessa che la gente mi dia consigli o pareri, ma che capisca quello che sto veramente provando"? Ebbene, molto spesso avere una persona accanto che ti ascolta e che ti dimostra, verbalmente e non verbalmente, di aver compreso il tuo stato d'animo, senza effettivamente "aiutarti" in merito, è molto più "piacevole" di avere a fianco qualcuno che inizialmente "ti sente" per poi darti consigli, giudizi o pareri che sembrano più congedare il tuo problema piuttosto che capirlo.
Il primo approccio è quello corretto: sembra strano, ma molte volte basta discorrere con una persona comprensiva ed empatica per aver già risolto, a metà, un problema.

b) Comunicazione non violenta --> Per "Comunicazione non violenta" faccio riferimento a quello che lo psicologo Marshall Rosenberg chiamava come la "Comunicazione giraffa", l'opposto della "Comunicazione sciacallo" (comunicazione manipolatrice - che instaura il senso di colpa nell'altro). Dovrai approcciarti alla tua amica effettuando delle semplici attestazioni riguardo il suo comportamento effettivo, per poi comunicarle il tuo modo di sentirti e quello che tu vuoi nel momento. Esempio:

"Ciao Franca (nome inventato), ultimamente non ci parliamo tanto spesso come un tempo e vedo che quando conversiamo (esempi di comportamenti effettivi -->) non mi guardi negli occhi, parli sporadicamente, ti volti verso l'altra parte, critichi la mia compagnia di amici ect... e questo mi fa sentire (sentimenti, marca i tuoi sentimenti, non i pensieri!) triste perchè vorrei riallacciare con te quell'amicizia che ci ha accompagnato per tanti anni".

Comunica quello che lei fa a tutti gli effetti, esprimi il tuo modo di sentirti sul momento ed esprimi anche la tua necessità, poichè nell'amicizia, come in ciascun rapporto, tutti hanno le proprie necessità e bisogni da colmare. Il discorso risulta lineare, di lì in poi dovrai fare affidamento alle tue capacità di ascolto e di comprensione, non rinunciando mai ad esprimere i tuoi sentimenti ed evitando di incolpare o giudicare l'altro, per il proseguimento della conversazione non violenta. Riguardo la differenza fra "sentimenti" e "pensieri" ti posso fare alcuni esempi di uso corretto dei termini:

Mi sento triste ; mi sento felice ; mi sento frustrato ; mi sento depresso --> sentimenti

Penso di essere solo ; Penso di essere abbandonato ; penso di essere incompreso --> pensieri

Ricorda sempre che la comunicazione non violenta funziona, ed è tale, solo se non usi termini ed espressioni che possano far sentire l'altro come giudicato o incolpato di qualche cosa.

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Spiegare queste tecniche di mediazione non è facile da fare all'interno di un post, il tutto è reso difficile dal fatto che io, personalmente, non ne sono affatto un esperto ahahahah. Ti consiglio di fare delle ricerche in rete riguardo la dottrina di Marshall Rosenberg e di vedere su YouTube qualche suo vecchio seminario, capace di dare strumenti utilissimi da adoperare nella vita quotidiana. Non è facile applicarlo, ma ci si può anche esercitare.
Spero di essere stato utile e pertinente riguardo il tuo problema: nel caso tu voglia, posso inviarti per e-mail alcune dispense e materiali da leggere che riguardano quello che, in maniera molto riassuntiva, ti ho detto. Contattami pure per messaggio privato se hai bisogno.

Un abbraccio forte Selma e non perderti d'animo!
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Problemi con la mia migliore amica

Messaggioda Sting » 12/07/2019, 20:26



Selma04 ha scritto:Salve a tutti, sono nuova, scrivo su questo forumperché ho bisogno di un parere imparziale per quanto riguardo un argomento che da qualche tempo mi sta turbando profondamente.
Io e la mia migliore amica ci conosciamo dal primo liceo e abbiamo sempre passato ogni momento insieme. I problemi sono iniziati all'incirca tre anni fa, quando lei ha iniziato la relazione con il suo ragazzo: ha smesso di uscire con me senza di lui (quando glielo chiedo rifiuta sempre), non si è più preoccupata di come sto (nonostante io le sia stata vicina, in ogni momento e sempre confermato da lei) e, in generale, ha concentrato tutte le sue energie nella relazione. Due anni fa abbiamo cominciato l'università nella stessa città e abbiamo affittato casa insieme; ma lei stava sempre male perché le mancava il suo ragazzo, non voleva mai uscire e si lamentava continuamente. Così ha scelto di lasciare casa e di viaggiare in treno. La situazione è peggiorata da un anno a questa parte, dopo che ha cominciato ad avere problemi con il suo ragazzo; io, naturalmente, sono andata avanti, mi sono fatta nuovi amici che mi adorano e da qualche mese ho iniziato una relazione che mi rende felice, ma senza mai trascurare né lei, né i nuovi amici (ho provato più volte a combinare una uscita tutti e tre per farle conoscere meglio il mio ragazzo, ma lei ha sempre rifiutato). Adesso lei si lamenta continuamente perché nella mia vita sono entrate altre persone e io alcune volte resto nella città in cui studio per passare del tempo con loro (ma sempre meno tempo rispetto a quello passato con lei, nonostante il fatto che il suo gruppo di amici sia formato da altre quattro coppie amiche del suo ragazzo e io mi senta a disagio), si mostra sempre gelosa e non è dimostra assolutamente di apprezzare il fatto che io abbia trovato una persona che mi ama veramente. Come dovrei comportarmi? Io non ce la faccio più, perché so di sentirmi ingiustamente in colpa, ma non capisco se ho fatto qualcosa di sbagliato io per farla allontanare da me. Grazie a chiunque mi risponderà. ❤️



E non pensi che la tua amica pensa solo ai fatti suoi? È lampante quando hai detto che ora che la trascuri perché hai più da fare, lei si lamenta della tua assenza.
Sono le classiche persone che vogliono tutti intorno e che della gente ne vogliono fare quello che vogliono.
Non vogliono comportarsi bene ma, al tempo stesso, non vogliono che gli altri si allontanino da loro. Pensano solo ai fatti loro e quindi si comportano come se esistessero solo loro.

Un consiglio? Detta delle condizioni dove pretendi almeno un po' di correttezza. Poi più fa errori di una certa gravità e più la devi allontanare.
Poi vedi tu, ciao :)
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