Perché siamo spesso insoddisfatti o frustrati?

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

Perché siamo spesso insoddisfatti o frustrati?

Messaggioda Navigator63 » 05/09/2019, 1:02



Perché così tante persone si lamentano?
Perché è così raro sentirci felici o appagati?


Ho scritto questa mia riflessione altrove, e ho pensato che qui qualcuno potrebbe apprezzarla. :)
Se non è la sezione giusta, spostatela pure.

Secondo me, l'essere umano moderno (inteso quello occidentale, perché in altre parti del mondo può essere ben diverso) ha a disposizione una grande abbondanza, ma non se ne rende conto e quindi non sa apprezzarla. La maggior parte di noi ha a disposizione (a volte anche gratuitamente):
- Acqua corrente potabile
- Cibo a portata di mano (nei negozi e nella propria dispensa)
- Riscaldamento quando fa freddo
- Energia elettrica e illuminazione
- Impianti sanitari e fognature
- Mezzi di trasporto rapidi e comodi, individuali o pubblici
- Ampia sicurezza (niente predatori, banditi o pirati)
- Medicine e assistenza sanitaria
- Possibilità di comunicare col mondo intero
- Cultura e informazione su qualsiasi argomento
- Musica di qualsiasi genere sempre disponibile
- Intrattenimento a profusione

Stiamo meglio di un Re
In pratica, l'uomo medio moderno vive in modo più abbondante e confortevole di un monarca di qualche secolo fa - per non parlare dell'uomo comune di qualche secolo fa (o di tanti asiatici e africani odierni), che non aveva nulla di quanto elencato sopra. Siamo circondati da tanti piccoli piaceri e comfort, ma li diamo per scontati o non ci facciamo caso. Proviamo a pensare di vivere senza una sola delle risorse elencate sopra... e ci rendiamo subito conto di quanto la nostra vita diverrebbe più povera, scomoda o angosciante.
Quindi la maggior parte di noi occidentali vive immersa in un'abbondanza mai vista prima nella storia dell'umanità... eppure non ce ne accorgiamo e ci sentiamo spesso insoddisfatti e infelici. Io trovo questo un grandissimo spreco. Spesso siamo come una persona che ha a disposizione un enorme supermercato... ma si lamenta perché gli manca il caviale!

Dal negativo al positivo
L'errore che sovente compiamo è di concentrarci sul negativo, sulle mancanze o su quello che non funziona, invece di concentrarci sul positivo, notando l'abbondanza intorno a noi ed assaporandola appieno. Finché una persona si concentra sul negativo, si sentirà sempre frustrata, insoddisfatta e carente, a prescindere dalle condizioni oggettive (come nell'esempio del supermercato).

La gratitudine fa vivere meglio
Una delle chiavi più potenti e semplici per vivere meglio è la gratitudine: la capacità di riconoscere e apprezzare quanto abbiamo di positivo nella nostra vita, e di sentirci fortunati ad averlo, invece di darlo per scontato. Chi manca di gratitudine si sentirà sempre misero - in tutti i sensi.

Il vittimista si lamenta sempre
Un atteggiamento opposto alla gratitudine è quello di chi "fa la vittima". Ovvero chi si lamenta in continuazione, non si assume la responsabilità di sé e ha la pretesa che sia il mondo a renderlo felice:
- per esempio chi si lamenta che tutte le cose elencate sopra esistono ma deve lavorare per averle;
- oppure chi sottovaluta sempre quello che ha e si lamenta di ciò che gli manca, ma non fa nulla per ottenerlo;
- o, ancora, chi dà sempre la colpa agli altri della sua sofferenza, invece di assumersene la responsabilità e di agire per superarla.

Chi si comporta in tal modo dimostra una mentalità "infantile", ovvero da bambino incapace di occuparsi di sé, che si aspetta siano gli altri a risolvergli i problemi. Costui ha bisogno di diventare "genitore di se stesso": cioè imparare a prendersi cura di sé e dei propri bisogni - che è una capacità fondamentale dell'essere adulto.

La vita non è fatta per renderci felici
Infine, uno dei motivi fondamentali per cui soffriamo è che questo è parte naturale e inevitabile dell'esistenza: il mondo non è creato per renderci felici - e il nostro errore è di aspettarci che lo faccia. Una volta che accettiamo la sofferenza come inevitabile (almeno a volte, come insegna il Buddismo), e non vediamo la felicità come un diritto, diventa più facile coltivare la gratitudine e godere delle opportunità positive che la vita ci offre.

"L'ottimista vede opportunità in ogni difficoltà, il pessimista vede difficoltà in ogni opportunità."
(Winston Churchill)
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Messaggioda Benny16 » 05/09/2019, 17:37



Quando ero piccolo se rimanevo a casa il sabato sera mi annoiavo da morire perché al massimo potevo guardare la tv. Già sui vent'anni potevo contare su pc e connessione ad internet, quindi uscire con gli amici non era più necessario per pasare il tempo. Oggi potenzialmente potrei fare il guardiano del faro e avere sempre di che intrattenermi.
Questo vale per la vita sociale come, ad esempio, per la carriera lavorativa. Perché ammazzarsi di lavoro se la mia vita ideale è pizza e netflix?

Forse il problema nasce proprio dalla facilità con cui è tutto disponibile. Conosco numerose persone per le quali la vita consiste in: alzarsi, andare a lavoro, tornare, ordinare da mangiare, netflix, dormire. L'enorme disponibilità di intrattenimento a basso prezzo forse ci ha tolto la motivazione di perseguire qualcosa di più.
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Messaggioda TheDarkKnight » 05/09/2019, 18:36



Ho raggiunto la sicurezza economica poco tempo fa, ne sono stato entusiasta per circa un anno poi è diventata normalità (come lo è per milioni di persone) quello c'era tutto il resto no, se volessi potrei tirare fuori adesso 1000 euro senza preoccuparmi minimamente delle conseguenze mentre prima facevo economia sui centesimi. Dal punto di vista materiale sarei contento se vivessi in un container sotto terra, non ho aspirazioni verso il lusso, non invidio chi sfoggia ville, auto, donne, sono una persona piuttosto umile. Quindi girerei la tua riflessione verso chi ha veramente tutto e continua a lamentarsi, delle persone da te descritte ne è pieno il mondo, quando un essere umano ha un lavoro, una casa e degli amici di entrambi i sessi dovrebbe in teoria essere la persona più felice della terra ma ciò non corrisponde al vero ed è una cosa che mi infastidisce. Il momento più sereno che ho vissuto io nell'età adulta è stato quando disoccupato non uscivo praticamente di casa, a qualcosa ambivo ma niente di eccezionale. E' quando sono uscito che ho perso praticamente ogni entusiasmo. La mia ricerca rimane da parecchio tempo focalizzata sul trovare un'ipotetica compagnia femminile di un certo livello so anche che probabilmente si tratta solo di un altro miraggio, qualcosa che raggiunto scommetto si rivelerebbe deludente lasciandomi ancora una volta incompiuto.
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"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

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Messaggioda Einstein » 05/09/2019, 19:21



Mah sì ci sono tante cose ma se non ho un rapporto amoroso con una donna che mi piace, io non sono contento.
Posso avere tutto il supermercato, ma a me interessa il caviale, e non c'è.
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Messaggioda Navigator63 » 05/09/2019, 22:07



Benny16 ha scritto:Forse il problema nasce proprio dalla facilità con cui è tutto disponibile.

In effetti la facilità non ci rende felici o soddisfatti, ci rende pigri.
Noi umani viviamo in uno stato ottimale quando siamo in un equilibrio tra stimoli/stress gestibili, e risultati ottenibili (è stato studiato nei giochi).
- Se le sfide sono troppo difficili siamo frustrati e ci scoraggiamo
- Se le sfide sono troppo facili ci annoiamo e perdiamo interesse.

L'enorme disponibilità di intrattenimento a basso prezzo forse ci ha tolto la motivazione di perseguire qualcosa di più.

Secondo me non è quella che ci toglie la motivazione.
E' che ci offre un modo di "distrarci" dai veri problemi o dai veri bisogni - un po' come chi usa la TV o l'alcol per sfuggire a qualcosa.

Se non ho nulla da fare, è ovvio che devo inventarmi qualcosa per soddisfare i miei bisogni.
Ma se ho tante sciocchezzuole che mi danno una minima gratificazione (vedi p.es. i social network), istintivament etenderò a cercare lì "nutrimento" ed evitare attività più appaganti ma anche più impegnative.

Il problema è che il nostro cervello, istintivamente, ricerca il modo di fare le cose col minimo sforzo (modalità risparmio energia).
Per vivere con maggiore qualità è necessaria padronanza di sé e disciplina, per arginare questo istinto e scegliere consapevolmente attività più proficue.
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Messaggioda Navigator63 » 05/09/2019, 22:11



TheDarkKnight ha scritto:quando un essere umano ha un lavoro, una casa e degli amici di entrambi i sessi dovrebbe in teoria essere la persona più felice della terra ma ciò non corrisponde al vero ed è una cosa che mi infastidisce.

Perché tendiamo a dare x scontato quello che abbiamo (che è il tema della mia riflessione).

Un po' lo fai anche tu, con il denaro :)
Ora che ce l'hai ti sembra poco importante. Ma quando mancava, non era grave? Non mi dire che vivevi sereno...
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Messaggioda Ātman » 06/09/2019, 9:22



La società dei consumi sembra perversamente concepita per l'alienazione da se stessi e dagli altri, per esaltare la superficialità. Alimentare l'insoddisfazione è funzionale alla sua esistenza. Chi aspira a qualcosa di diverso da modelli e stili di vita proposti deve faticare non poco, sia per coltivare la dimensione interiore che per trovare anime affini con cui costruire rapporti profondi.
La scoperta e l'espressione di sé in un contesto sociale coeso e solidale sembrano un'utopia in un mondo dominato dai disvalori dell'egoismo, del profitto a ogni costo e del conflitto perenne.
È ancora più grave che un tale stato di cose si sia affermato in un'epoca in cui, soddisfatti i bisogni di base, avremmo potuto lasciarci alle spalle il triste passato della nostra specie. Ma evidentemente l'homo sapiens continua a essere carente di saggezza.

Un tale quadro, che basterebbe a spiegare molti dei motivi di frustrazione e depressione nelle persone più sensibili, non ci assolve dalle nostre responsabilità individuali. Ciò che è "là fuori" è sempre in una certa misura anche in noi stessi, per il semplice fatto di essere umani, e su quello ci tocca lavorare. È ancora nostra la scelta, se fare del nostro meglio per migliorare quel poco che possiamo o contribuire allo sfacelo totale.
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Messaggioda Yuki » 06/09/2019, 10:03



Io credo che l'abbondanza di cui parli sia in parte "fittizia". Mi spiego meglio, è vero che abbaimo luce, gas, acqua, assistenza sanitaria ecc... Ma allo stesso tempo è aumentata anche la percezione della solitudine ed è aumentata la depressione. Abbiamo tutto, ma abbiamo perso le relazioni umane, che forse erano la nostra vera ricchezza.
Senza contare i problemi legati all'occupazione. Trovare un lavoro al giorno d'oggi non è semplice. Devi scendere a compromessi con le tue aspirazioni e il più delle volte bisogna mettere in conto la capacità e la disponibilità di trasferirsi anche all'estero, con conseguente senso di disorientamento e inadeguatezza se non ci si sente pronti a fare un passo del genere (e te ne parlo, perchè questa è la situazione che vivo).
Insomma abbiamo tutto forse, ma siamo soli, disorientati, non più liberi di scegliere cosa è meglio per noi, ma sottoposti a continui compromessi, che in qualche modo ci schiavizzano, perchè a mio parere scegliere il male minore non è scegliere, ma adeguarsi, sottomettersi. Poichè vivere una vita appagante in prima persona diventa un'utopia, ecco che c'è il boom di serie tv, che ci tengono distratti, incollati a mondi inesistenti, che ci aiutano a silenziare i problemi. Io non sono una patita, ma so che c'è chi non ne può fare a meno, "drogandosi" di serie tv, come se fossero indispensabili per vivere. E no, non lo sono.
Abbiamo tutto a disposizione dici? Forse.. forse c'è tutto, ma è anche tutto molto precario, senza stabilità. Avrei preferito meno, ma sentendomi più serena, piuttosto che avere tutto e non potermelo godere.
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Messaggioda TheDarkKnight » 06/09/2019, 16:59



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Ora che ce l'hai ti sembra poco importante. Ma quando mancava, non era grave? Non mi dire che vivevi sereno...


In realtà pensavo già a delle vie d'uscita andando un po' all'avventura nel frattempo maledivo il fatto che avessero chiuso il centri di collocamento e speravo che il 5 stelle riuscisse a concretizzare l'idea del reddito di cittadinanza, con il mio stile di vita ero deluso ma abbastanza tranquillo da quel punto di vista.
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"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

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Messaggioda Run » 06/09/2019, 21:28



Si infatti avere le possibilità materiali è positivo perché sopperiscono ai propri bisogni appunto materiali ma alla base se non ci sono sentimenti e quindi rapporti umani allora tutto va male. Gli oggetti non ti dicono che ti vogliono bene e nemmeno ti fanno una carezza come è logico che sia. Anche queste serie TV con la gente fissata a gusrdarsele, non vedo proprio a cosa serva e nemmeno danno gioia. A volte hai tutto e ti manca tutto e questo perché? Proprio perché la gente si appoggia sulle cose materiali e alla fine stanno tutti quanti male. Oggi chissà quanta gente capisce che alla base mancano proprio affetti sinceri. Altrimenti qua chi più e chi meno non potremmo lamentarci di niente.
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