Salve.
Continuo a documentarmi sulle famiglie disfunzionali, i familiari tossici eccetera.
C'è in me l'ideale della liberazione, ma potremmo anche chiamarla emancipazione.
Di materiale ce n'è tantissimo. Alla fine posso dire che ho imparato bene la lezione teorica, quello che mi fa paura è la pratica: come liberarsi davvero?
Faccio un esempio di colloquio con manipolazione:
- La madre parla con la figlia.
- La figlia comunica alla madre la propria intenzione di fare la fotomodella (è solo un esempio come un altro, potrebbe essere un qualsiasi altro tipo di lavoro).
- La madre dà la propria opinione: dirà che può farlo, che va bene. Sarà un peccato per Papà che desiderava che la figlia facesse un lavoro diverso. Oltretutto Papà è già rimasto deluso dal percorso di studi scelto in precedenza dalla figlia, perché lui avrebbe voluto il meglio per la figlia, che coincideva con tutt'altro tipo di studi, e poi Papà, poverino, ha già avuto un infarto, però la figlia faccia pure.
Senza analizzare è chiaro che questo colloquio presenta delle "trappole". La madre veicolerà alla figlia dei sensi di colpa nei confronti del padre. La serenità del padre, la sua salute e addirittura la sua sopravvivenza dipendono, implicitamente, dalle scelte della figlia.
Quando una madre parla così non fa del bene alla figlia. Siamo di fronte a una manipolazione.
Gli articoli letti e i video che ho visionato dicono che la manipolazione dura nel tempo, e il suo effetto non si esaurisce nemmeno quando i genitori passano a miglior vita.
Che i figli di genitori manipolatori cercheranno dei partner manipolatori, che sostuiscano le figure parentali tossiche.
Insomma un problema serio.
Proseguo con i miei studi e cerco soluzioni.
Ringrazio chi vorrà prendere parte a questa discussione,
così come ringrazio ancora chi ha parlato del suo caso personale.
Saluti. Alla prox.