Ho 25 anni, ho sempre sofferto di stress, non ho avuto una bella infanzia, un pessimo rapporto in famiglia mi ha portato ad avere attacchi di panico per svariati anni.
Proprio in quel periodo mi sono avvicinata al mio ex, lo conoscevo da sempre, siamo cresciuti insieme e nell’adolescenza ci siamo avvicinati molto. La perdita di suo padre ci ha uniti, ci siamo sostenuti a vicenda. Anche lui soffriva di stress e ansia quindi mi capiva più di chiunque altro, siamo cresciuti insieme, tanti alti e bassi, ma ci siamo sempre tenuti per mano contro tutti e tutto.
Dopo 5 anni anni di relazione ( circa 5 anni fa) inizia a soffrire di stress più del solito, diventa strano fino a quando un giorno mi lascia dicendomi che non prova più le stesse cose. Non sa il perché, è così e basta. Succede tutto in 5 min, lui non risponde alle mie domande, mi evita e finiamo per perderci per 8 mesi.
Si fa risentire, mi dice che si è reso conto di amarmi ancora, ma non vuole che torniamo insieme. Non ha un lavoro, gli anni passano e lui pensa al futuro, pensa che non può portarmi fuori a cena o al cinema come fanno i suoi amici con le loro fidanzate. Vuole che io abbia di più, qualcuno che possa rendermi felice davvero, che abbia un carattere migliore del suo.
Parliamo tanto e capisco che ha una tremenda paura di non essere abbastanza, vorrebbe che io fossi felice e crede che lui non possa riuscirci. Gli faccio capire che le cose materiali non mi interessano, lo sa, lo sa più di chiunque altro, ma glielo dico apertamente. La sua paura è proprio questa, che io rinunci a a tanto pur di stare con lui.
Dopo qualche mese in cui parliamo proviamo a tornare insieme, ma a me vengono attacchi d’ansia. La mia paura più grande è di svegliarmi un giorno e non trovarlo più. Mi rassicura. Passano i mesi e gli anni.
In questi cinque anni il rapporto è diventato ancora più forte. Lui si è aperto con me totalmente. Mi dice che sono l’unica persona che lo conosce davvero, l’unica con cui si sente libero e felice in questo schifo di mondo.
Siamo forti e affiatati, così tanto che lui inizia a pensare ad un futuro nell’ultimo anno. Andare a vivere insieme appena possibile, poi magari sposarsi e avere dei figli.
Poi io decido di partire per fare un’esperienza fuori dall’Italia, mi dice che è una bella esperienza, che devo farla e di non preoccuparti. Lui però inizia a stare male, lo vedo strano e mi confessa che il lavoro saltuario non gli basta più. Si sente alle strette, di essere sempre allo stesso punto. Non ne può più.
Parto, ma con tanta angoscia. Nei mesi in cui sono via mi chiama tutti i giorni, non vede l’ora di vedermi, ma allo stesso tempo sta male, si sente depresso da un po’ di mesi.
Torno a casa per Pasqua e lui è freddo con me, mi tratta malissimo e mi dice che sta male, che io non centro. Riparto.
Un mese dopo mi scrive un sms dicendomi che non potevamo più stare insieme, che non prova più le stesse cose. È così da prima che io partissi e non mi chiama perché non vuole sentirmi piangere.
Gli chiedo spiegazioni e mi dice solo che non c’è un motivo se a smesso di amarmi, è successo e ha aspettato così tanto perché sperava che qualcosa cambiasse.
Voglio parlarne, ma lui non risponde più, o mi scrive qualche frase senza senso. E finisce così, 10 anni buttati nel cesso con un messaggio, senza spiegazioni, senza una sola parola, come se io non fossi nessuno.
Sono iniziati così i miei attacchi d’ansia, molto più forti della volta precedente. Fitte dolorosissime al cuore, non al centro del petto, ma proprio al cuore che non mi fanno respirare. Ormai ho questi dolori quando ho delle emozioni forti.
Non ne posso più.
Mi sento vuota.
Mi spaventa ogni cosa.