Ciao a tutti. Sono appena tornata da un colloquio di lavoro che mi ha lasciato un'impressione pessima e ora sono molto demoralizzata e sono qui a chiedere consigli a voi.
Ecco in punti le mie esperienze e situazione:
- Vivo in una zona piccola ma molto turistica, quindi se si vuole lavorare con le lingue ristoranti e alberghi sono praticamente tutto quello che c'è qui.
- Dopo il liceo linguistico ho scelto di studiare traduzione e interpretariato perché sognavo di diventare un'interprete simultaneo, ma la scuola che ho scelto si è rivelata una merda totale, sono entrata in una forte depressione a causa loro e ho perso ogni sogno o speranza. Mi sono laureata (3 anni), ne sono uscita, eppure quello che ho vissuto e ho visto riguardo il mondo della traduzione mi ha fatto così schifo da non volermici più nemmeno avvicinare.
- Pensavo che avrei potuto fare la receptionist poiché lo stage fatto alle superiori mi era piaciuto. Ma mi sto rendendo conto che una vita del genere mi fa schifo, lavorare 6/7 giorni (7-8 ore al giorno) è uno schifo totale perché non fai in tempo a staccare che subito devi tornare a lavoro e dalle poche esperienze lavorative che ho avuto ho visto come questa cosa incide sulla mia salute mentale.
Tutti le professioni a cui ho pensato negli anni:
- Interprete simultaneo: abbandonato perché mi faceva schifo e perché mi sento troppo stupida per riuscire a farlo
- Mediatore culturale: non solo non me ne frega niente di tradurre ma non me ne frega niente di aiutare i migranti. So che detto così sembra brutto, ma non è la mia vocazione, a me piacerebbe aiutare i bambini, gli adolescenti, le persone con problemi mentali. Avevo pensato a fare psicologia ma odio studiare e non ce l'avrei mai fatta a studiare mallopponi del genere.
So che esistono alcune specializzazioni strane a cui potrei accedere pure avendo fatto la triennale che ho fatto io, ma poi chi c***o mi prende?
- Gallerista: lavorare nel campo dell'arte per me sarebbe un sogno. So che esistono dei master o specializzazioni tipo "Museologia e gestione dei beni culturali" ma, guardiamo in faccia alla realtà, ancora, chi c***o mi piglia? Prenderanno sempre chi ha sempre studiato arte, e per quelle cose serve avere contatti, è una gabbia di serpenti.
E insomma mi ritrovo qui, a 23 anni, coi miei genitori che continuano ad assillarmi chiedendomi se ho capito cosa voglio fare e io che ogni volta rispondo che non lo so, perché ogni lavoro che vorrei fare è irraggiungibile e ogni lavoro che mi viene in mente è qualcosa che mi fa schifo e che sa di schiavitù estrema.
Mi sento davvero giù...