Mi sono molto rivista in ciò che hai scritto.
La mia impressione è che tu ti sia lasciato un po' troppo plasmare ed indirizzare dalle aspettative altrui, mettendo così in secondo piano le tue reali ambizioni e inclinazioni, di conseguenza hai tanti rimpianti sui quali ti fossilizzi a rimuginare fino a farti del male.
Il punto è che agire in questo modo non porta a nulla, anzi ti fa sentire ulteriormente frustrato e immobile.
Secondo me un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarti a ritrovare il tuo vero sé, a nutrirlo, amarlo ed accettarlo.
Hai quasi 23 anni, come me. Anche io a volte mi sento incredibilmente in ritardo (ho cambiato facoltà al secondo anno, perso un anno e adesso probabilmente ne perderò un altro visto che andrò in comunità...), ma so che ogni esperienza fatta ha contribuito ad insegnarmi qualcosa.
Per quanto la società punti a farti sentire indietro, sappi che non è mai troppo tardi per essere se stessi e realizzarsi nella vita, basta impegnarsi, risollevarsi e scuotersi da quel torpore e quel senso di perenne inadeguatezza. E sì, è decisamente più facile a dirsi che a farsi.
Anche io rimuginavo sempre sul passato, su cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato.
Ma sai cosa? Non serve proprio a niente. Cerca di vivere nel presente; non ti piace? Allora stravolgilo: la vita è una tela e l'artista sei tu.
Prendere atto di ciò può spaventare, perché implica anche prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Ma ha senso star lì a fustigarsi ripensando ai propri errori? Perdere il sonno, la serenità e la salute a causa di elucubrazioni mentali astratte ed assolutamente infondate (della serie: e se avessi fatto x, sarebbe potuta andare y) è inutile. Piuttosto sarebbe bene imparare da quegli sbagli, mandar giù il boccone amaro e dire a se stessi: la prossima volta andrà meglio.
Cerca di volerti bene, perché solo così troverai qualcuno che possa volerne a te.
Vedrai che ne uscirai più forte che mai.
Ti abbraccio