Io e G. Ci siamo conosciuti a novembre 2018, mentre ero in pausa con la mia ex, B. Dopo 3 settimane ci mettiamo insieme in seguito alla rottura definitiva con B. A settembre 2018 mi ero infatti trasferito e cambiato lavoro per ambizione e progetti di vita con B, ma poi tutto è andato a rotoli anche perché sul lavoro non supererò il periodo di prova e verrò licenziato a fine novembre 2018. Sono costretto a tornare al mio paese di origine, tra me e G ci separano 50 km.
Il 2019 sarà un anno molto difficile a livello personale: cambierò 5 posti di lavoro in quanto tutti contratti temporanei e il mio umore è sempre più pessimo. G però è sempre lì, mi sostiene e mi incoraggia, ma a volte il fine settimana non mi va nemmeno di vederla perché troppo impegnato a rimuginare sul mio passato.
Una serie di errori e umore sempre peggiore causeranno una crisi tra me e G tra dicembre 2019 e gennaio 2020, col risultato che ci lasciamo il 19/01/2020. Dopo una settimana ci ricongiungiamo e decidiamo per ripartire alla grande, con io che prometto di essere più positivo e presente. Un'altra brutta litigata avuta il 9/02 ha rischiato però di far saltare nuovamente tutto, in quanto avevo proposto a G di andare a convivere perché avevo trovato lavoro vicino a lei, ma lei si è rifiutata per via della nostra situazione particolare. Avendo avuto una proposta lavorativa migliore attaccata a casa, decido di tornare lì, vista anche la situazione non facile tra me e lei.
Da lì le cose sono ripartite alla grande, poi è arrivato il lockdown che ci ha impedito di vederci per 2 mesi (dal 4 marzo al 4 maggio, viviamo in 2 regioni diverse). In questo periodo sono molto irritabile per via di discussioni continue coi miei genitori e mi sfogo molto con G, che inizia a mostrare segni di insofferenza. Anche a maggio le cose non migliorano e inizio ad essere molto puntiglioso nei suoi confronti, che si presentava in ritardo ai nostri incontri o visualizzava i messaggi per poi rispondere dopo delle ore (cosa che ha sempre fatto, ma che ultimamente mi dava più noia). G inizia sempre di più a dare chiari segnali di insofferenza che io paradossalmente non colgo. Il 31 maggio ci vediamo e siamo d'accordo per passare il ponte del 2 giugno da soli nella mia seconda casa, ma la vedo strana: scoppia in lacrime e mi dice che forse si è rotto qualcosa dentro di lei e che non sa se mi ama ancora o è solo affetto. Faccio le mie rimostranze dicendo che il lockdown non ha di certo aiutato a recuperare un rapporto in ricostruzione e decidiamo di passare insieme i 3 giorni: lei si comportava da fidanzata dolce, io ero più dubbioso e spiazzato dai suoi comportamenti ambigui. Ci salutiamo il 2 giugno sera con l'accordo di dare il 100% per mandare avanti il nostro rapporto. Il giorno dopo in pausa pranzo, lei mi telefona e sembra averci ripensato. Ci rivediamo la sera stessa a 4 occhi e dice di non amarmi più perché sono sempre negativo, brontolone, puntiglioso e non ho fatto grossi miglioramenti. Io lì perdo la testa e inizio a smattare, dicendo le peggio cose, minacciando vendette future e cercando di non farla montare in macchina. Alla fine lei chiamerà addirittura le forze dell'ordine e me ne andrò. Adesso se la ricerco ha detto che mi denuncia (preciso di non averle messo le mani addosso), ma non ho intenzione di demordere. Vorrei fare di tutto quanto lecito per riaverla con me. Lei sapeva che ho problemi di gestione della rabbia e anche un disturbo di personalità borderline, ma l'ha sempre accettato. Strategie? Scusate la lunghezza.
PS: io ho 31 anni e lei 30