Per Buntaro Mori,
perfetto mi fa piacere che ci comprendiamo. Nemmeno io me l'ero presa. Anzi, come ho scritto, apprezzo la discussione
Per quanto riguarda l'esempio che hai citato con i bambini non avendolo direttamente visto non posso ovviamente dare un parere completo ma da come lo hai descritto mi sembra un esempio di polemica inutile... Come si fà a fare un processo ad una immagine composita di cui nemmeno si conosce la provenienza? Potrebbero benissimo non esistere i due bambini ed i compiti essere stati scritti solo per comporre l'immagine... e anche se fosse come fai ad entrare nella testa dei due professori? Ed a dire con sicurezza chi è un bambino e chi una bambina? Troppe variabili ignote, troppi spazi vuoti... Mi sembra una discussione sul nulla. Una polemica inutile appunto.
Anche sullo show dei tatuatori, non ho sufficienti informazioni per dare una opinione informata ma posso dire che in qualsiasi gara il vincitore subisce sempre qualche accusa di aver barato soprattutto se si tratta di una persona inaspettata. Il fatto che quando vince una donna si dica che ha vinto perché donna è un grande classico... certe volte può essere vero, certe volte no. Come qualsiasi altra ipotesi. È un'accusa che di per sé non vuol dire niente.
Vedo che tu correttamente metti gli eventi ed i personaggi storici nella prospettiva del loro tempo, non posso che essere d'accordo. D'altronde nel mio primo messaggio dicevo proprio questo.
Mi fa piacere vedere che hai una mentalità aperta e priva di quei fondamentalismi che ho visto in persone che dicevano di combattere per l'uguaglianza ma nel concreto erano molto arrabbiate ed intenzionate a perpetrare una "vendetta sociale". Avere empatia per tutti credo sia il nodo cruciale di una vera ricerca di uguaglianza. Molte frasi che hai scritto mi hanno davvero colpito, spero che una mentalità così aperta sia diffusa tra chi "milita" nei movimenti.
Non sono sicuro che le cosiddette nazi-femministe non considerino gli uomini il male assoluto. Spero però che ad aver ragione sia tu.
Per fare un esempio ricordo di aver letto un articolo che parlava di manifesti che sono stati diffusi da Donna Moderna, ritraevano due bambini nudi: un maschietto in una posa aggressiva, come se stesse per attaccare ed una femminuccia in una posa spaventata. Sopra lui c'era la scritta "carnefice", sopra lei quella "vittima"... evidentemente per una parte del movimento femminista è una predestinazione naturale e senza appello...
Il razzismo non è diverso dal sessismo o da qualsiasi altra discriminazione. Prende una differenza tra individui e ne fa un motivo di divisione in gruppi contrapposti allo scopo di ridistribuire le risorse disponibili in favore del gruppo più numeroso o più "potente". Questo come scopo, ma a cascata ci sono tutti gli effetti secondari.
Cosa "divertente" è che nessuna "razza" ne è esente. Se per esempio tu ed io ci trasferissimo in Africa potremmo benissimo essere discriminati per la nostra pelle troppo chiara!
Le idee propugnate dal femminismo non stanno perdendo, piuttosto si stanno affermando come una nebbia, che gradualmente si addensa e satura l'aria.
Chi pensava che sarebbe stata una una slavina che avrebbe seppellito tutto quello che c'era prima aveva un'aspettativa non realistica. Non funziona così una società. Una cosa del genere sarebbe potuta succedere solo attraverso una rivoluzione violenta e le rivoluzioni notoriamente succedono solo quando alle popolazioni manca anche il necessario per sopravvivere... per motivi economici quindi più che politici o sociali... e normalmente le rivoluzioni durano "poco" e non si concludono bene per i più deboli che alla fine continuano ad essere quelli che subiscono.
Come dicevo le azioni e le idee più estreme danno la spinta per iniziare il cambiamento che poi è molto più moderato e graduale. Le vecchie idee sbiadiscono gradualmente sostituite dalle nuove, ma lasciano di sé un sedimento che permane, così come le nuove idee lasciano qualcosa indietro per riuscire ad entrare. Avviene una compenetrazione che teoricamente dovrebbe ottenere il meglio di entrambe. Le "vecchie idee" che sono al potere oggi non sono le stesse vecchie idee di 50 anni fa. Il contatto con le idee nuove le ha modificate, in certi casi anche profondamente.
Sono i più giovani a proporre ed abbracciare prontamente il cambiamento mentre i più grandi sono orientati verso la conservazione di ciò che c'è. Anche qui c'è una ragione evolutiva per questo fenomeno. I giovani devono essere i pionieri, devono esplorare nuove possibilità. Molti periranno ma grazie al loro contributo novità utili verranno introdotte nella società stessa. Gli adulti d'altro canto devono essere lo zoccolo duro che manda avanti la società, ciò che la fa camminare su binari efficienti e rodati.
Questa è la spiegazione dietro al fatto che le nuove idee sono predominanti fra i giovani o su internet ma non lo sono fra i loro genitori. Però, come avrai notato anche tu, la società tutta procede lentamente ma inesorabilmente verso il cambiamento. Un cambiamento lento e graduale, ma questi sono i tempi della pace, ed ancora una volta la ragione si trova nella nostra evoluzione.
Per fare un esempio, fino a qualche decennio fà l'omosessualità era considerata dalla maggioranza della popolazione come una anormalità (per non dire molto di peggio), adesso la situazione generale è decisamente migliorata anche se capisco che per chi la vive la situazione attuale non sia ancora sufficiente. Ma migliorerà ancora... ci vorrà tempo, purtroppo. E questo è vero tanto più è piccolo ed "isolato" il luogo in cui si vive.
Tu vivi in un piccolo centro? Perché sono i luoghi dove di solito la mentalità si mantiene "all'antica" più a lungo.
Sai io credo che più che non chiedere più a qualcuno se è uomo o donna, la sfida sarà vinta quando chi riceve questa domanda non la sentirà più come implicitamente denigratoria e discriminatoria perché sarà sicuro che chi la pone non la intende in questo modo. E si sentirà libero di rispondere descrivendo il suo modo di essere e di sentire senza timore di non essere accettato. Sarà come dire: "Ma tu sei biondo naturale o hai fatto la tinta?", "Hai i capelli lisci o usi la piastra?". Una domanda innocente insomma, quasi banale. Chissà quando sarà possibile...
La tua precisazione sul termine "maschilismo" che tu intendi come "stereotipizzazione dei ruoli di genere" la apprezzo molto, sono d'accordo che la forzatura di ruoli di genere prestabiliti su tutta la società abbia condotto alle disuguaglianze, sofferenze e discriminazioni di cui abbiamo parlato. Purtroppo quando sento il termine maschilismo non è questo ciò che mi viene in mente. La mente mi và a quando ancora piccolo ho scoperto di far parte di un partito al quale non mi ero mai iscritto, quello degli uomini e che era in lotta con quello delle donne... stranito mi ero chiesto: "perché questa contrapposizione? Non siamo tutti persone?". Non ho vissuto il femminismo come una ideologia di liberazione, perché intorno a me non ha portato questo. Piuttosto ha inutilmente infiammato gli animi orientandoli verso una contrapposizione esagerata e strumentale. Quindi quando penso al termine maschilismo penso ad una categoria nella quale sono stato posto mio malgrado, ad una contrapposizione non richiesta ed artificiale che mi ha fatto inutilmente soffrire. Quando penso al femminismo penso ad una ideologia che mi ha escluso, che mi ha allontanato da creature meravigliose quali credo siano le donne ponendo tra noi sospetto ed inimicizia. Una ideologia di rivalsa appunto, anche se ovviamente non è stata solo questo. Capisco che per cercare di affermarsi doveva avere quell'approccio dirompente e "spietato"... ciò non toglie che essere stato un danno collaterale non mi sia affatto piaciuto.
Questo non ha niente a che vedere con il discorso dell'uguaglianza che ritengo ed ho sempre ritenuto una cosa normale e credo che da ciò che scrivo si capisca che è così. Mi fa piacere che oggi la situazione sia molto più variegata ed inclusiva. Cioè in passato (ma temo anche ora) c'erano femministe che sostenevano che persino gli uomini che si dichiaravano alleati e completamente d'accordo con quell'ideologia in realtà fossero delle spie in incognito, degli ipocriti o semplicemente degli opportunisti bugiardi.
Purtroppo non conosco bene i fenomeni di cui parli, redpillati ed incel... ho dato uno sguardo ed ho visto che c'è un sacco di materiale, ho letto un pochino e mi sembra di aver capito che i redpillati hanno una visione critica del femminismo che vedono come predominante nella società attuale, mentre gli incel sarebbero uomini che soffrono perché non riescono a trovare una compagna nonostante lo vogliano.
Mi viene da pensare che i primi sono destinati semplicemente a perdere ed i secondi ad aumentare. Ma spero che invece nel tempo possa non essere così e dal malessere di queste persone possa arrivare uno stimolo per migliorare la società e renderla un posto migliore per tutti. Io spero sempre che non ci siano danni collaterali... ma raramente è così.
Buntaro Mori ha scritto:Cioè alla fine diciamocelo, tra femministe incallite, maschilisti incalliti, sessisti incalliti, non se ne può più! Chissà quando si smetterà di parlare del "sessismo" come se fosse un problema delle donne e degli uomini e non come un problema degli esseri umani.
Anche io penso che le nostre idee siano molto più simili che differenti! infondo bene o male stiamo dicendo le stesse cose perchè sia tu che io riconosciamo quanto sia il femminismo che il maschilismo abbiano contribuito al sessismo dei nostri giorni!
Non potrei essere più d'accordo! Ebbasta con le contrapposizioni! Uniamoci tutti contro ogni tipo di ingiustizia!
E sono d'accordo anche con quello che dici dopo, che come controparte di una rappresentazione mostruosa dell'uomo ce n'è una della donna. Questo è indubbiamente vero ed era prevedibile che sarebbe successo. Ogni ideologia ha bisogno di creare i suoi terribili mostri ed indifese vittime. E torniamo al fatto che poi a farne le spese siamo tutti...
Buntaro Mori ha scritto:io ho un fratellino che va a scuola e lui praticamente è il classico ragazzino che ha quasi solo amici maschi e che è timido nel parlare con le ragazze. Io questa cosa davvero non la capisco, cioè non capisco come sia possibile che viviamo in una società così malata che, mentre alle elementari si è tutti amici (maschi o femmine che si sia), basta crescere un po'per non essere più amici. E non penso neppure sia un fatto di crescita e quindi pubertà.. ma di mentalità.. di adulti che ripetono "e il/la fidanzatino/a" di professori che dicono che i maschietti non vanno bene a scuola quanto le femminucce perchè sono stupidi (sadly i have heard this a lot) e al contempo di professori che consigliano alle femminucce di non andare a università scientifiche ma di scegliere quelle umanistiche (i heard that too).
Dal mio punto di vista è assolutamente una questione di mentalità, nel senso che per esempio con la pubertà i rapporti fra gli ex bambini ora ragazzi si modificherebbero parzialmente ma si rimarrebbe comunque amici. Ed i rapporti tra i sessi sarebbero molto più semplici e naturali se non si insistesse tanto sul fatto che si è completamente diversi e bisogna stare separati salvo "fidanzamenti" che comunque si svolgono con "rigidi rituali prestabiliti".
Cioè anche nella quotidianità io credo che questa sostanziale differenza fra uomini e donne sia qualcosa di acquisito con l'educazione... che non vuol dire che tutti gli esseri umani sono uguali, siamo tutti diversi ma appunto queste due categorie così rigide sono qualcosa di artificiale che la nostra società ha sviluppato nel corso della sua storia.
Anche negli altri casi che hai descritto dal mio punto di vista si tratta di questioni di mentalità diffusa che è sbagliata perché non si può generalizzare. Ognuno è diverso.
Buntaro Mori ha scritto:Adesso, visto che mi sto già tanto dilungando e ti reputo una persona intelligente, ti chiedo un'opinione su una mia mezza idea.. ossia che tutto questo in parte dipenda e si intrecci con l'omofobia. Mi spiego meglio nonostante sembrerò assurdo e io stesso non reputo molto di spessore questa mezza idea che ho, ma secondo diversi studi fatti da un'università dell'inghilterra tempo fa, la percentuale naturale riguardante l'orientamento sessuale della donna dovrebbe essere la bisessualità nell'80% dei casi (qui adesso non so perchè lo studio venne portato avanti solo analizzando la componente femminile, probabilmente la percentuale non era così alta in quella maschile o forse ancora, sarebbe stato difficile analizzare campioni maschili visto quanto spesso gli uomini siano restii a parlare di tale tema perchè visto come una minaccia alla propria virilità). Tralasciando la parentesi, mi chiedo: se le persone vivessero la propria sessualità in maniera più libera accordandosi - secondo tale studio - con la propria natura, e quindi vedendo come oggetto del proprio desiderio sessuale non solo la donna (nel caso degli uomini) e viceversa.. mi chiedo se le cose sarebbero diverse, meno discriminatorie, se le due fazioni non fossero più due fazioni, ma solo una grande fazione di esseri umani. Perchè effettivamente oggi ai bambini si cerca di dire sempre che maschio e femmina hanno pari diritti ( e ci mancherebbe ) l'unica forte steoripizzazione che però resta sempre è quella dell'eterosessualità come orientamento predominante e da qui la domanda: il fidanzatino/ la fidanzatina?
E qui ci sarebbe tanto da dire perchè notoriamente, spesso, alla bisessualità o omosessualità che sia si associa anche un certo spaziare nelle identità di genere..
Mi rendo conto sia un tema tanto complicato per discuterne qui su un forum, però è stato divertente questo scambio di opinioni con te e l'ho apprezzato molto e qui, finalmente, concludo!
Ti ringrazio, anche io ti reputo una persona intelligente ed illuminata perché è la prima volta che dialogo con qualcuno che pur avendo sofferto per la discriminazione non si è chiuso in una ideologia di contrattacco "sparando" su tutti quelli che assomigliano ad un nemico e chiudendosi ad ogni tipo di visione critica. Cioè davvero il tuo tentativo di mantenerti obbiettivo e considerare il punto di vista e le esigenze di tutti è ammirevole. È stato interessante ed appagante il nostro scambio di opinioni.
Io credo che l'attrazione sessuale sia qualcosa di sfumato così come ogni altra pulsione e sentimento umano. Credo che in realtà sia uomini che donne abbiano la possibilità di essere attratti da membri del loro stesso genere ed al contempo dell'altro genere. Così come l'identità di genere penso sia più un costrutto sociale che una realtà assoluta.
Credo che in diverso modo ed attraverso percorsi mentali differenti ogni essere umano può provare attrazione per un altro indipendentemente dai rispettivi generi di appartenenza ma credo che in una società come la nostra e specialmente in passato ognuno "compie una scelta" e decide anche inconsciamente da chi essere attratto. E solo raramente "decide" di essere bisessuale perché la società è molto polarizzata.
Poi vabbé ci sono teorie che dicono che la bisessualità femminile sarebbe più diffusa perché se consideriamo gli esseri umani come primati essi sarebbero da definirsi come "moderatamente poligami" (è una osservazione basata sulla grandezza dei testicoli in rapporto al corpo) e quindi in una primitiva società in cui per ogni individuo di sesso maschile c'erano più partner di sesso femminile (poliginia) ecco che sarebbe stato vantaggioso per le femmine sviluppare una attrazione reciproca al fine di rinsaldare i rapporti all'interno dell'unità familiare poliginica. Mentre la bisessualità maschile avrebbe origine da quei gruppi di individui di sesso maschile che rimanevano ai margini perché con la poligamia le femmine non bastavano per tutti, essa avrebbe consentito loro di sfogare momentaneamente le loro pulsioni sessuali represse creando al contempo dei legami, delle "alleanze", preziose che avrebbero dato loro maggiori possibilità di "catturare" delle femmine e riuscire quindi finalmente a riprodursi.
Quindi da quanto detto sopra le femmine sarebbero praticamente tutte bisessuali mentre i maschi avrebbero solo una probabilità relativamente piccola di esserlo.
Non saprei.... Io sinceramente penso che questo tipo di scenario sia solo una delle possibili espressioni della sessualità umana, non una "condanna senza appello".
Io credo che sia tutto molto più complicato, sfumato e l'essere umano sia molto più complesso, adattabile e duttile. Da questo derivano la miriade di variazioni presenti nel mondo, in tutti i settori dell'esistenza. Basti pensare alla grandissima varietà di vestiti che sono stati inventati nella storia dell'umanità. Una infinità di stili a seconda del tempo, del ceto, della cultura/dell'etnia e via discorrendo.
E quanti piatti diversi, quanti stili di cucina... in tutto il globo sono davvero un numero infinito.
Quello che mi chiedo è perché dal punto di vista della sessualità dovrebbe essere diverso? A me sembra certamente una questione culturale.
Il termine omofobia non lo vedo troppo adatto per definire questa cosa, ma sinceramente non conosco un termine adatto.
Certamente la discriminazione di genere si intreccia con la discriminazione per l'orientamento sessuale e con ogni altro tipo di discriminazione... in fondo ogni fenomeno umano è influenzato dagli altri, è tutto collegato in qualche modo, spesso in modi imprevedibili ed inaspettati... come in una immensa ragnatela tetradimensionale.
Certo se d'improvviso tutti accettassero di essere bisessuali la discriminazione per l'orientamento sessuale sparirebbe, ma non sono sicuro che se anche non esistessero più le discriminazioni per il genere o per l'orientamento sessuale questo significherebbe la fine di ogni discriminazione. Probabilmente con il tempo nascerebbero nuove forme di discriminazione.... C'è da dire che questo dipenderebbe anche dalle condizioni di vita. Infatti se le condizioni di vita si mantenessero buone per tutti sarebbe meno probabile la nascita di nuove forme di discriminazione; ma una simile "costanza" di buone condizioni di vita per tutti non mi sembra troppo probabile.
Però chi può dirlo, in futuro quando la consapevolezza individuale avrà raggiunto un livello tale da permettere ad ogni essere umano di rigettare quelle parti della nostra programmazione originaria che la civilizzazione ci fa percepire come sbagliate (ogni tipo di discriminazione, violenza, paura del diverso, ecc,...) potrebbe finalmente esserci una società giusta. Avremo anche tutti un genere "fluido" e saremo ugualmente "fluidi" nel definire ciò che ci attrae? Chissà... il futuro è sempre una sorpresa... Non lo ritengo impossibile.
Spero di non aver fatto troppi errori e di non essermi espresso in modo incomprensibile o involontariamente opposto in questo lunghissimo messaggio. Che bella chiacchierata