Adamas ha scritto:Enomis, in ciò che dici c'è del vero. Io però in un rapporto amoroso ho bisogno di sapere che l'altra persona mi accetta per ciò che sono. Quindi glielo mostro. Vale anche in amicizia idealmente.
Le strategie che dici le conosco ed hanno la loro validità, soprattutto perché molte persone sono poco consapevoli, vivono di meccanismi automatici e vogliono intorno solo persone che confermino le loro convinzioni. Però il problema è che relazioni sociali costruite così non ti danno soddisfazione, almeno a me. Sono un meccanismo di "sopravvivenza" non una realizzazione. Io ho un forte bisogno di autenticità, ma mi rendo conto che non è una cosa ben accetta o utile nella vita. Perlomeno, spesso non lo è.
l'accettazione è un bisogno che abbiamo tutti, si sviluppa in età infantile, e a seconda di come vieni trattato diventa più o meno importante, il punto è che bisognerebbe, trovarla in sè stessi l'accettazione, e invece si parla di "anima gemella" come se ci potesse essere un nostro clone di sesso opposto che ci attende da qualche parte a completare la metà mancante della mela, ma è solo un illusione, ci si può realizzare solo quando si trova in sè stessi la propria anima gemelle, le altre persone (che siano partner, figli, genitori, amici, colleghi o sconosciuti) non ci possono realmente appagare
si le persone (come del resto anche gli animali, ma anche oggetti inanimati come i pianeti o le stelle se vogliamo) vivono in un mondo che li frena sottoponendole a leggi inviolabili cui sono costrette a soccombere, pertanto cercano la via più semplice che è quella della meccanicità, cioè agire di semplice per azione e reazione istantanea, chiamando questa reazione "spontaneità", e qui ci ricolleghiamo al discorso dell'accettazione finchè riponiamo negli altri la speranza di soddisfarci non lo saremo mai, nemmeno se davanti a noi abbiamo un buddha (o una buddhessa, o come diavolo si dovrebbe chiamare) che ci capisce completamente e anticipa sempre ogni nostra esigenza al fine di appagarci
diciamo quindi che la relazione con il nostro partner deve essere di tipo win-win, dove io porto i miei valori e le mie esigenze così come lui, da un lato arricchisco la sua vita con i miei valori che lui non conosce, e io altrettanto mi arricchisco con i suoi (rispettandoli anche se possono non piacermi), dall'altro porto delle esigenze (che mi trascino dietro dal primo giorno di vita) da soddisfare, ma non mi devo aspettare che il partner le soddisfi per me, essendo mie e non sue, e così viceversa nei suoi confronti.
Invece solitamente accade che si discute in continuazione sui valori in contrasto perchè manca la capacità di comprendere quelli dell'altro (che manca perchè non conosciamo i nostri, altrimenti per riflesso conosceremmo anche i suoi), in più si pretende che l'altro si comporti come noi desideriamo (cioè che risponda alle nostre esigenze emotive) e lo sottoponiamo a gelosie, sensi di colpa, rancori, vendette e via discorrendo nel caso il partner non faccia ciò che "esigiamo", ed è così anche per noi nei suoi confronti, nei casi più "fortunati" invece la strategia win win diventa win lose, dove uno dei due "cede" all'altro pur di non separarsene