l.pallad ha scritto:Già. In effetti, come ho detto, quell'utente mi ha fatto perdere fiducia in me stesso ed adesso sono nella situazione che non riesco più a capire se quello che faccio vada bene o no, se non me lo conferma qualcun altro.
Un'altro a cui avevo mandato la mia storia per fargliela leggere, ha contestato le mie scelte narrative, mi ha detto che la mia storia è scialba e prevedibile, e che faccio accadere gli avvenimenti in modo illogico, assurdo, forzato, e senza il giusto preavviso. Che non metto abbastanza tensione nelle situazioni, e non faccio appassionare e coinvolgere il lettore. Quando ho dovuto dirgli il finale per spiegargli perché non posso cambiare certe cose, ne è rimasto deluso e non ha più voluto continuare perché non gli piaceva, ed oltretutto mi ha perfino detto che quando aveva cominciato a leggere aveva le aspettative basse per non rimanere deluso ma che io sono andato ancora più in basso di così. Ha criticato perfino la mia decisione di non approfondire certe cose subito. Gli ho spiegato che volevo approfondirle nei sequel, ma lui ha detto che la mia storia non incoraggia nessuno a leggere nessun sequel. Mi ha perfino detto che il mio prologo è ingannevole, perché promette cose che poi non avverranno.
Poi c'è il fatto che nel prologo non descrivo l'ambiente perché voglio creare un po' di mistero, perché così quando qualcuno ci andrà per la prima volta, ill lettore lo scoprirà con lui, ma ovviamente anche questa MIA decisione narrativa è sbagliata e devo cambiarla. Un utente mi ha perfino detto che avrei dovuto descrivere il posto alla stessa maniera con cui Lovercraft ha descrittto Innsmouth. Ovvero così: «Era una cittadina piuttosto estesa e ricca di costruzioni, in cui colpiva la straordinaria scarsità di segni di vita. Dalla selva di camini saliva solo qualche filo di fumo, e tre alti campanili si profilavano cupi e scrostati contro il cielo dalla parte del mare; la cima di uno di essi era parzialmente crollata, e in questo, ma anche in un altro, si aprivano nere occhiaie dove avrebbero dovuto esserci grandi quadranti di orologio. L'esteso labirinto di tetti sghembi a spiovente e di abbaini aguzzi, cadenti, faceva pensare sgradevolmente all'opera devastatrice dei tarli, e avvicinandoci per la strada in discesa potei vedere che molti tetti erano completamente sfondati. Intravidi grandi case di stile georgiano, con tetti a quattro spioventi, lucernari e "gallerie della vedova" munite d'inferriate. Si trovavano per la maggior parte lontano dal mare, e due o tre mi parvero in discreto stato di conservazione [...] La zona del porto manifestava i peggiori segni di decadenza, sebbene, proprio al centro di essa, scorgessi la bianca torretta di un edificio di mattoni molto ben conservato che aveva l'aria di una piccola fabbrica.»
Io ci ho anche provato, ma quando l'ho fatto non gli è piaciuto il risultato e mi ha detto che avrei dovuto descrivere ancora di più. Ma io non sono capace.
Praticamente quindi, non solo il mio modo di scrivere è acerbo, da dilettante, e sbagliato, ma anche le mie decisioni sono sbagliate, ed anche se ho delle buone idee, le applico in modo sbagliato. Praticamente sono uno che non sa scrivere nel modo giusto e che neppure sa decidere da solo cosa è meglio per la propria storia. Mi hanno fatto sentire un incapace e che addirittura il mio attuale livello di abilità e preparazione e competenza è zero. Prima di ricevere queste critiche pensavo che, anche se avevo da imparare, avevo comunque delle basi su cui basarmi e che partivo da un certo punto, che avevo già qualche fondamenta, ma non riesco più a crederlo ormai. Mi fanno sentire come se chi certca il pelo nell'uovo nella mia storia trova un uovo pieno di peli, visto che non è apprezzata neppure come storia semplice.
Come ti invio qualcosa?
Anche qui non capisco alcuni consigli che ti sono stati dati, "obbligarti" a scrivere il TUO prologo in un dato modo non è il consiglio che dovrebbe dare un beta reader ma che cosa più importante non può dare nessuno. Ricordati sempre che questa è la TUA storia, la devi raccontare come te la senti, gli altri è giusto che ti diano consigli ed è giusto che tu li stia ad ascoltare, ma la parola decisiva è la TUA.
Capisco comunque che delle critiche così dure ti abbiano abbattuto ed è normale, non tutte le persone capiscono che quando si scrive si mette un pezzetto di sé in ogni pagina, in ogni frase e in ogni parola che mettiamo su carta.
Per le decisioni che prendi nella tua storia non posso dire nulla non avendo ancora letto niente, ma considerando il tempo e il lavoro che ci metti mi fa pensare che sia improbabile che tu non ci abbia pensato per bene prima.
Comunque se ti va mandami direttamente qualcosa tramite messaggio privato, oppure se preferisci ti mando la mia mail privata tramite messaggio.