Siamo tutti Diamanti

Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

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Messaggioda Hystèria » 20/07/2021, 16:41



Buonasera anime affini.
Vorrei parlare un pò della mia storia nella speranza che magari qualcuno con una situazione simile possa trovare conforto e non sentirsi solo, perchè noi sappiamo bene cosa significa l'insostenibile peso del sentirsi completamente soli al mondo (anche quando si è circondati da affetto).
Premetto che nella mia vita non ho avuto particolari traumi e probabilmente senza il peso di questa inspiegabile e incontrollabile tristezza potrei sentirmi una ragazza soddisfatta e felice.
Diciamo che la mia storia parte già dal momento del parto con un piccolo aneddoto: sebbene il tempo per mia mamma fosse scaduto io sono nata ben 14 giorni dopo e proprio perchè i dottori hanno insistito...già buon segno del fatto che io forse in questo mondo non avevo troppa voglia di starci.
Sono stata sempre una bambina tranquilla. Mai scapestrata, sempre ubbidiente e ligia alle regole. Mia mamma è sempre stata contenta del suo piccolo angioletto perfetto e se ne è sempre vantata. Mi ha sempre costretto a seguire una linea di comportamento, senza darmi la possibilità di esprimermi davvero soprattutto nell'aspetto. Senza parlare del carattere...con mia mamma non sono MAI riuscita ed essere me stessa. Grazie a questi interventi del tutto non richiesti nel plasmarsi una piccola "minime" ho sviluppato la mia nemesi, ovvero il mio perfezionismo patologico e chiaramente un bel disturbo d'ansia per non farci mancare nulla.
In terza media passai con Distinto invece che con Ottimo (e sti *bip* non ce li metti?!) mia mamma mi fece passare quella che ancora oggi a distanza di anni è stata la settimana più brutta della mia vita e che secondo il mio psicologo ha ufficialmente fatto nascere il mio perfezionismo patologico
Senza contare che io sono nata...particolare. Sono sempre stata eccessivamente triste, eccessivamente malinconica, eccessivamente sensibile ed eccessivamente insoddisfatta. Non reagivo bene alle situazioni negative, alle critiche, alle parole dette un pelino fuori posto. Qualsiasi cosa facessi o provassi a fare non mi dava soddisfazione, non mi rendeva felice.
Mia mamma ha sempre visto questo comportamento inaccettabile. Invece di sforzarsi nel capirmi ha sempre preferito darmi addosso, ripetermi di essere sbagliata, che sarei stata incapace di poter vivere così e che il mondo esterno mi avrebbe divorata. Che non potevo stare male per tutto. Non potevo essere così sensibile....così fragile, così debole.
I miei hanno sempre litigato incessantemente, non ho mai visto un gesto di affetto scambiato. Ho fatto presente che le liti mi turbavano e mi ponevano in stato d'ansia. Ma era comunque colpa mia per non riuscire a sopportare.
Arrivata ai 20 anni ho iniziato a collezionare più insuccessi che vittorie e una parte di me ha iniziato ad odiarsi. L'università non andava bene, il mio umore non andava bene, i conflitti con mia mamma crescevano, non provavo più gioia in niente. In più avevo scelto una sede lontanissima da casa mia che mi alienava da tutti i miei veri affetti. Ero sola in un vortice di negatività e malessere. Non mi alzavo quasi più dal letto, non uscivo per andare a lezione, non studiavo...non mangiavo. Non riuscivo più a vedere il mio futuro, per cosa combattevo? Per cosa resistevo? Cosa mi teneva ancorata alla vita?
Prima di andare concretamente fuori corso mollai e tornai a casa.
La situazione divenne ingestibile perchè ovviamente mia mamma invece di preoccuparsi della mia salute mentale preferì ricordarmi il fallimento che ero.
Iniziando a lavorare e facendomi forza ho conquistato il mio primo traguardo e dopo anni passati a sentirmi ripetere che il mio malessere fosse una mia invenzione per attirare l'attenzione finalmente qualcuno che ammette che ho un vero problema, esistente, concreto, debilitante.
Mi è stato diagnosticata la distimia l'anno scorso e molto probabilmente tra poco dovrò iniziare una cura farmacologica.
Tutto questo poema in realtà non è tanto per menarvi sulla mia vita e su quanto le persone sappiano essere incoscienti e senza un briciolo di empatia, ma piuttosto per ricordarvi (e ricordarmi) che siamo capaci di qualsiasi cosa. Noi non siamo mai la nostra malattia e non dobbiamo dargli l'opportunità di sopraffarci. Non viviamo al posto di nessuno e non siamo meno meritevoli di altri. Non siamo deboli perchè le cose che affrontiamo noi quotidianamente molti se le sognano e andiamo avanti comunque, resistiamo, perseveriamo. Soffriamo e comunque stringiamo i denti. Ci sentiamo distrutti, annientati, sopraffatti. Ci sentiamo soli, incompresi, giudicati, abbandonati. A volte persino traditi. Ci sentiamo insignificanti, senza valore, vuoti, inutili. A volte neppure degni di essere amati. Ci sentiamo un peso morto per le persone intorno a noi, una zavorra e a volte pensiamo che starebbero davvero meglio senza di noi.
Quando vi sembra che tutto sia davvero troppo non dimenticate chi siete e quanta strada avete fatto. Quante cose avete superato, quanti giorni neri avete affrontato. Troppi bocconi amari mandati giù per poter arrendersi proprio ora.
Non dimenticatevi quanto siete forti e che questo mondo non sarebbe lo stesso senza di voi.
Non siamo mai la nostra malattia <3
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Messaggioda Middlegame » 22/07/2021, 4:12



Ciao, inizio subito dicendoti che penso il tuo sia un bel messaggio ma soprattutto uno che ogni tanto serve leggere come promemoria. Come ben dici nella parte finale, capita fin troppo spesso di sentirsi in tutti quei modi, fin troppo spesso sono quei pensieri e sensazioni a divorarci senza lasciarci spazio per vedere nessuna possibilità, lasciandoci l'idea che le cose saranno sempre così. La verità però è che non è detto, la verità è che non siamo solo i nostri sbagli ma molto di più, dobbiamo solo darci una possibilità.
Apro invece una parentesi sulla tua storia personale dicendoti che moltissime delle cose da te dette mi sembravano quasi un racconto della mia vita (sono nato anche io in ritardo ma di 7 giorni), allo stesso modo ho subito infinite pressioni dalla mia famiglia, pressioni che magari non erano poste per farmi del male ma per spronarmi, senza però rendersi conto che io non riuscivo a starci dietro.
Anche ora vivo con lo spettro onnipresente di quelle pressioni, ma spero col tempo che le cose andranno meglio. Mi spiace che anche tu abbia passato certe cose e spero che ora vada meglio.
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Messaggioda Hystèria » 22/07/2021, 8:55



Middlegame ha scritto: la verità è che non siamo solo i nostri sbagli ma molto di più, dobbiamo solo darci una possibilità.

Mi sto accorgendo sempre di più che il più delle volte siamo noi i nostri peggiori nemici, perchè siamo i primi a non accettarci e non riuscire a vedere oltre la nostra stessa sofferenza. Già il mondo non è messo bene e se non siamo noi stessi i primi a supportarci?

Middlegame ha scritto:allo stesso modo ho subito infinite pressioni dalla mia famiglia, pressioni che magari non erano poste per farmi del male ma per spronarmi, senza però rendersi conto che io non riuscivo a starci dietro.

Ed infatti ti confermo che la mia situazione è stata identica. Non odio mia mamma per avere creduto in me o essersi fatta un'idea sbagliata. Non la odio affatto. Avrei solo voluto che da quale persona ammiravo e stimavo avesse capito il mio malessere.
Con il duro sacrificio e la perseveranza da parte di tutte e due siamo riuscite a ricucire il rapporto e seppellire l'ascia di guerra.

Hystèria ha scritto:Anche ora vivo con lo spettro onnipresente di quelle pressioni, ma spero col tempo che le cose andranno meglio.

Parte del duro lavoro che svolgo con lo psicologo è incentrato proprio su questo. Su smorzare le aspettative e l'insoddisfazione che provo nei confonti di me stessa, attenuare i miei standard e normalizzare il concetto di imperfezione e di errore.
Per il resto mi ritengo fortunata, ho persone intorno a me che riescono ad apprezzarmi per quella che sono veramente.
Ti ringrazio per la tua risposta, è stata molto confortante <3
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Messaggioda Middlegame » 22/07/2021, 17:21



Hystèria ha scritto:Mi sto accorgendo sempre di più che il più delle volte siamo noi i nostri peggiori nemici, perchè siamo i primi a non accettarci e non riuscire a vedere oltre la nostra stessa sofferenza. Già il mondo non è messo bene e se non siamo noi stessi i primi a supportarci?


Quello che dici è assolutamente vero, non rendendocene conto siamo davvero i nostri peggiori nemici, finiamo per criticare noi stessi talmente tanto che alla fine non riusciamo a vedere niente se non i nostri punti deboli. Il problema è che sembra facile supportare se stessi, dovrebbe essere un pensiero naturale, eppure per qualche motivo molte volte almeno per me, sembra una cosa impossibile da fare.

Hystèria ha scritto:Ed infatti ti confermo che la mia situazione è stata identica. Non odio mia mamma per avere creduto in me o essersi fatta un'idea sbagliata. Non la odio affatto. Avrei solo voluto che da quale persona ammiravo e stimavo avesse capito il mio malessere.
Con il duro sacrificio e la perseveranza da parte di tutte e due siamo riuscite a ricucire il rapporto e seppellire l'ascia di guerra.


Uguale, non odio nemmeno io mia mamma per quello che è successo nel passato, non siamo ancora arrivati ad un punto in cui lei riesce a capire che tutt'ora mi carica di responsabilità e aspettative eccessive, però non vivendo più nella stessa casa da qualche anno sono cose che riesco a gestire meglio avendo i miei spazi.
Sono contento che invece il rapporto tra voi due si sia ricucito per bene, riesco a immaginare quanto sia stato difficile però ne vale la pena.

Hystèria ha scritto:Parte del duro lavoro che svolgo con lo psicologo è incentrato proprio su questo. Su smorzare le aspettative e l'insoddisfazione che provo nei confonti di me stessa, attenuare i miei standard e normalizzare il concetto di imperfezione e di errore.
Per il resto mi ritengo fortunata, ho persone intorno a me che riescono ad apprezzarmi per quella che sono veramente.
Ti ringrazio per la tua risposta, è stata molto confortante


Feci un percorso simile quando ero al liceo con lo psicologo ma a causa anche di altri fattori non lo portai più avanti, in questo periodo mi capita di pensare che forse dovrei provare a riprendere un percorso del genere, anche solo per vedere se magari riesce ad aiutarmi a capire come gestire meglio alcune situazioni.
Sono felice che ci siano persone attorno a te che riescono ad apprezzarti, a volte è proprio grazie a quelle persone che riusciamo a vederci per davvero e quindi ci apprezziamo.
Sono contento che la risposta ti sia stata conforto :cute:
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Messaggioda TheDarkKnight » 22/07/2021, 19:45



Tutto molto bello... Ma qua purtroppo non c'è e non ci sarà mai nessuno, così è scritto.
Sto seguendo Vikings, sono arrivato al punto in cui un padre dice al figlio che quando smetterà di credersi uguale agli altri per lui cambierà tutto, in effetti io come altri a questo mondo siamo differenti inutile far finta di niente, ma il convincersi di esserlo può solo renderci più forti, più resistenti, ma sempre soli rimarremo... Cerca storie di persone nate sole con un vissuto sereno e morte sole, io non ne trovo. C'è sempre qualcuno su cui poggiano prima o dopo, non si reggono su se stesse venendo addirittura scacciate come feccia quando raramente elemosinano affetto. Quel ritardato di balotelli ad esempio quando si annoia si mette a piangere sui giornali, ha avuto la fortuna di essere stato abbandonato appena nato cosa che gli rende merito di attenzione continua da parte di tutti e non ringrazia neanche i genitori che se non fosse per loro oggi sarebbe a fare l'elemosina davanti a un semaforo :facepalm: Chiusa questa triste parentesi, dove lavoro io mi sono ritrovato a consolare persone che hanno compagni/e, amici/che, vita soddisfacente, come se io non avessi mai alcun problema fuori di lì, la cosa divertente è che se li trascuro me lo fanno anche pesare...
Penso inoltre che nella mia famiglia ci sia una sorta di maledizione in atto ma che probabilmente si fermerà con me dato che non avrò figli quindi non la tramanderò. Triste dire che l'unica cosa tangibile di cui ho preso coscienza in tutti questi anni, non è l'esistenza della fede, dell'amore, della felicità o dell'amicizia, ma che la vita è sofferenza continua e non è rappresentata da una linea retta più o meno lunga, questo lo si pensa forse da bambini quando immaginandosi anziani ci si posiziona in un punto imprecisato di un lontano futuro, la realtà è che la vita assomiglia più ad un grosso punto, tutto è lì davanti a te passato, presente e futuro, 10, 20, 30 anni sembrano tanti ma alla fine non sono nulla, una vita brevissima e se hai sfiga ti pesa anche.
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

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Messaggioda TheDarkKnight » 22/07/2021, 20:02



Se sono dove sono ora è perché ho reagito, ma non ho visto alcun premio fino adesso e faccio notare che il saldo attuale è parecchio alto..
Mi aspetto quindi qualcosa di pari valore, magari un superpotere come aggiornamento genetico, non so fate voi, sono aperto a varie soluzioni.
Del Bravo! Bravo! Complimenti! Ne faccio a meno se poi me lo devo dire anche da solo...
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

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Messaggioda Semir88 » 22/07/2021, 20:44



Questa vita è un casino più sei malsano più vai avanti, più sei buono più la prendi in quel posto.
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Messaggioda Middlegame » 22/07/2021, 21:02



TheDarkKnight ha scritto:Tutto molto bello... Ma qua purtroppo non c'è e non ci sarà mai nessuno, così è scritto.
Sto seguendo Vikings, sono arrivato al punto in cui un padre dice al figlio che quando smetterà di credersi uguale agli altri per lui cambierà tutto, in effetti io come altri a questo mondo siamo differenti inutile far finta di niente, ma il convincersi di esserlo può solo renderci più forti, più resistenti, ma sempre soli rimarremo... Cerca storie di persone nate sole con un vissuto sereno e morte sole, io non ne trovo. C'è sempre qualcuno su cui poggiano prima o dopo, non si reggono su se stesse venendo addirittura scacciate come feccia quando raramente elemosinano affetto. Quel ritardato di balotelli ad esempio quando si annoia si mette a piangere sui giornali, ha avuto la fortuna di essere stato abbandonato appena nato cosa che gli rende merito di attenzione continua da parte di tutti e non ringrazia neanche i genitori che se non fosse per loro oggi sarebbe a fare l'elemosina davanti a un semaforo :facepalm: Chiusa questa triste parentesi, dove lavoro io mi sono ritrovato a consolare persone che hanno compagni/e, amici/che, vita soddisfacente, come se io non avessi mai alcun problema fuori di lì, la cosa divertente è che se li trascuro me lo fanno anche pesare...
Penso inoltre che nella mia famiglia ci sia una sorta di maledizione in atto ma che probabilmente si fermerà con me dato che non avrò figli quindi non la tramanderò. Triste dire che l'unica cosa tangibile di cui ho preso coscienza in tutti questi anni, non è l'esistenza della fede, dell'amore, della felicità o dell'amicizia, ma che la vita è sofferenza continua e non è rappresentata da una linea retta più o meno lunga, questo lo si pensa forse da bambini quando immaginandosi anziani ci si posiziona in un punto imprecisato di un lontano futuro, la realtà è che la vita assomiglia più ad un grosso punto, tutto è lì davanti a te passato, presente e futuro, 10, 20, 30 anni sembrano tanti ma alla fine non sono nulla, una vita brevissima e se hai sfiga ti pesa anche.


Mi spiace che vedi così le cose ma mi trovo in assoluto disaccordo. Non si può dire che non ci sarà mai nessuno, non possiamo sapere cosa ci riserva il domani e non lo dico in modo ottimistico, magari le cose andranno anche peggio o continueranno a far schifo per un sacco, ma dire che non miglioreranno mai perché è già scritto, mi sembra più una scusa per smettere di provarci.
Sono d'accordo che non possiamo resistere da soli, l'essere umano è un animale sociale e necessita di contatti con gli altri per stare meglio, questo ovviamente poi è calibrato diversamente da individuo a individuo, ad esempio io a volte ho anche bisogno di spazio per potermene stare per conto mio. Poi per l'amor del cielo, c'è anche chi magari è circondato dagli affetti e comunque sta male, avere tante persone accanto non equivale a stare bene purtroppo.
Anche sul discorso del punto non mi ritrovo d'accordo, non siamo cose così semplice da poter definire punti, linee e via dicendo, gli esseri umani e le loro interazioni sono troppe complessi per poterli definire in due modi, basta vedere gli effetti che le nostre azioni possono avere sugli altri, ed è così che in teoria allora le linee si intrecciano in teoria.
Comunque in definitiva mi spiace che vedi la vita in modo così nero, non so ovviamente il perché in questo momento tu ne abbia una visione così negativa, mi viene da dirti soltanto che il futuro non è già scritto e le cose possono sempre migliorare, certo non lo fanno da sole e bisogna provarci anche col rischio che magari si continueranno a prendere batoste ancora per tanto tempo.
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Messaggioda Hystèria » 23/07/2021, 8:13



TheDarkKnight ha scritto:in effetti io come altri a questo mondo siamo differenti inutile far finta di niente, ma il convincersi di esserlo può solo renderci più forti, più resistenti, ma sempre soli rimarremo

Qui non ci troviamo in disaccordo, infatti. So benissimo di non essere uguale agli altri e onestamente neanche mi interesserebbe, sai che noia. E siamo anche d'accordo che gli uomini sono animali sociali, hanno bisogno di una compagnia e di un gruppo. Ed il discorso che facevo appunto io era incentrato sul rimarcare che NON siamo soli perchè per quanto ci riteniamo diversi siamo circondati da persone che percorrono le nostre stesse strade, magari sono pure vicino a noi e neanche lo sappiamo. Va bene sentirsi diversi, ma quando è in meglio....perdonami se non voglio che il mio biglietto da visita sia "Piacere, mi chiamo x ho xx anni e sono Depressa. Sei intimorito da quanto sono speciale eh sfigatello??" Come hai detto te qualcosa di positivo c'è che possiamo ottenere: sensibilità più marcata, perseveranza, forza, caparbietà, resistenza, tenacia, problem solving (e ti giuro che metti un asioso a capo del governo non ne sbaglia una). Perchè mai dovrei restare sola. Porto il peso del mondo sulle spalle, se me ne ricordo a volte sono persino piacevole da frequentare....per me gli altri vincono ahahah.

TheDarkKnight ha scritto:la realtà è che la vita assomiglia più ad un grosso punto, tutto è lì davanti a te passato, presente e futuro, 10, 20, 30 anni sembrano tanti ma alla fine non sono nulla, una vita brevissima e se hai sfiga ti pesa anche.

beh, l'analogia è calzante. Purtroppo è proprio così. Io ad esempio mi sto concentrando sull'ottenere la felicità dalle piccole cose ma per ovviare al profondo senso di tristezza e sofferenza sai quante piccole cose mi servono?!
E' ingiusto e non lo accetterò mai.
Ma questa è la vita che ho, la mia unica possibilità, il mio unico puntino.
Certo avrei potuto essere più fortunata ma ormai è andata così. Non mi rassegno ma lo accetto.

Grazie comunque per aver risposto, vorrei poterti dire che quello che dici è sbagliato e rassicurarti ma siamo entrambi troppo grandi per dirci ca**ate :(
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Messaggioda Hystèria » 23/07/2021, 9:03



TheDarkKnight ha scritto:Se sono dove sono ora è perché ho reagito

Eh dici di non avere ricevuto niente in cambio...già questo ti dovrebbe fare onore. Son d'accordo che i riconoscimenti degli altri non hanno valore, parzialmente perchè vabbè ho problemi miei su questi argomenti, però dovresti essere almeno fiero di te stesso. Che sempre niente ma è una cosa che puoi aggiungere alla lista di cose che ti fanno star bene per combattere la lista di cose che ti fanno srtare male male.
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