da Penna » 26/12/2021, 13:52
Sul fatto che anche la stessa cultura dogmatica ha lasciato qualcosa di sé, anche in bene, sono d'accordo. Poi non so se Gesù vada considerato semplicemente uno che predicava amore, in realtà viveva in un contesto in cui continuamente sui affermavano predicatori, nell'ambito delle lotte di potere tra farisei, sadducei e romani. Il messaggio di Gesù, come quello di altri predicatori che non sono arrivati fino a noi, era abbastanza radicale in un contesto simile. Il Cristianesimo si è affermato come religione successivamente, non per opera di Gesù, alcuni ritengono sia stato merito di S. Paolo. In sostanza il cristianesimo è passato dall'essere una setta radicale, che includeva donne e ultimi, a movimento religioso dell'impero romano. Questo ha comportato una de-radicalizzazione del cristianesimo successiva alla morte di Gesù, la religione cristiana in sostanza è divenuta religione capace di supportare il potere (quello romano) mentre nei tre secoli precedenti vi si era scontrata.
Comunque penso che oggi sarebbe considerato un folle, nel caso di una seconda venuta, perché un messaggio di tipo religioso viene oggi vissuto come una sfera privata e individuale che non deve influenzare la vita altrui. Una qualsiasi persona che propone un cambiamento radicale della propria vita in una prospettiva religiosa può al massimo aspirare a fondare una setta separata dal resto della società, che invece affronta cambiamenti per motivi economici o famigliari. Un esempio reale potrebbe essere la comunità di Nomadelfia, una comunità cattolica che segue uno stile di vita fondato sulla totale condivisione dei beni, ai quali gli adepti rinunciano del tutto cedendoli ad una congregazione cristiana che ne gestisce l'uso tra i consociati. La stessa congregazione è la sola che si occupa di acquisti di beni a seconda delle richieste degli adepti, mentre questi ultimi vivono senza soldi e lavorano all'interno della comunità. E' un tipo di vita abbastanza radicale, e infatti rimane settaria, però si può comunque considerare per certi versi una forma comunitaria di viversi il cattolicesimo.