Malky ha scritto:È molto forte la tua affermazione, ti andrebbe di esplicitarla? Ti sto rispondendo seriamente, premetto, ma non capisco se il mondo è meschino perché dovresti castrarti tu. Se la sessualità è il male, come mai non tenti di resistergli, piuttosto che dargliela vinta obbligandoti all'acquietamento dei sensi?
C'è da dire che la castrazione, se non supportata da un programma medicinale, non diminuisce necessariamente alcuni fattori come l'aggressività, ma li trasforma. Questo è specialmente vero se hai già vissuto molto tempo come non castrato. Inoltre potrebbe sempre scappare un pentimento. Questi sono alcuni motivi per cui se ti aprissi forse sapremo consigliarti meglio.
Se proprio sei deciso, perché non fai dei piccoli passi. Potresti iniziare con qualcosa di meno invasivo come una gabbia di castità e vedere se risolve il problema. Può essere socialmente imbarazzante, ma è reversibile e abitua il pene (se ho capito bene la tua espressione) alla rilassatezza, rendendolo effettivamente più piccolo fino a contrordine.
Te la sentiresti di intraprendere un percorso simile? Non è molto diverso dalla castrazione per accortezze e necessità. Comunque dovrai lavorarci a lungo e ti assicuro che dopo anche solo fare la pipì diviene un dramma.
Già ci resisto, ma non è quello il punto. Non voglio nemmeno lontanamente rischiare di fare a qualcun altro ciò che è stato fatto a me. Inoltre come ho già detto, mi sento schiavo. Ogni volta che si incontra una ragazza/donna carina la sessualità si butta in mezzo, è così per chiunque abbia una libido nella norma e lo è anche per me...e da cosa è dato? Da una c***o di trappola biologica che per farti procreare ti sprona al sesso, non siamo nulla di diverso rispetto agli insetti finché questo viene fatto. Voglio, in poche parole, deprogrammarmi, il più possibile.
Anche il discorso del sapere che in ogni momento il mio corpo svolge questa funzione e c'è SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per generarne altri (che è, alla base, generare il Male) mi reca una rabbia immensa e un senso di impotenza infinita.
Se proprio volete approfondire, con mente aperta, leggetevi L'Ultimo Messia di Zapffe, The Ones Who Walk Away from Omelas, Benatar, Ligotti, Theophile De Giraud e chi più ne ha più ne metta.