Cosa ne pensate delle persone che si lamentano e basta?

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"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Cosa ne pensate delle persone che si lamentano e basta?

Messaggioda VeraVita » 11/08/2022, 15:07



A me, sinceramente, infastidiscono.
Ora, non fraintendete. Perchè fa parte della vita, purtroppo, soffrire, stare male, non riuscire a dare un senso alle cose, trovare delle giustificazioni perché non ci sentiamo pronti, e ammetto che a volte ci siano forze più forti di noi e via discorrendo.
Ma io ci rimango davvero male, quando provo a dimostrare che non è tutto nero come dicono.
Non mettono mai ma dico mai in dubbio ciò che pensano. Eppure, la letteratura è piena di miracoli e buoni consigli.
Perché tendiamo sempre ad essere così resistenti di fronte ad una nuova idea, senza metterla in dubbio?
Mi fa anche rabbia quando le persone non riescono a trovare neanche un mezzo dato positivo di fronte ad una difficoltà qualunque essa sia.
Ma vi prego, non fraintendete. Non voglio dire che l'infelicità non esiste e i momenti, no, anche.
Ma mi chiedo perché alcune persone amano essere masochiste o credere che non ci siano altre alternative.

Grazie a chi risponderà e anche a chi si limiterà a leggere ;)
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Cosa ne pensate delle persone che si lamentano e basta?

Messaggioda Ātman » 11/08/2022, 15:49



Per quanto mi riguarda non mi sento in diritto di giudicare il dolore degli altri né il loro lamentarsi. In vita mia ne ho passate talmente tante che ho solo compassione per chi soffre anche solo la metà di quello che ho provato io.
Naturalmente rispetto anche il tuo punto di vista e ti auguro di non trovarti mai a soffrire più di quanto tu possa sopportare.
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Messaggioda VeraVita » 11/08/2022, 20:08



Ātman ha scritto:Per quanto mi riguarda non mi sento in diritto di giudicare il dolore degli altri né il loro lamentarsi. In vita mia ne ho passate talmente tante che ho solo compassione per chi soffre anche solo la metà di quello che ho provato io.
Naturalmente rispetto anche il tuo punto di vista e ti auguro di non trovarti mai a soffrire più di quanto tu possa sopportare.


Grazie per la tua bella risposta.
Però, mi chiedo una cosa: perché non si pensano alle soluzioni?
Non ti preoccupare di rispondere.
Buone cose
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Messaggioda TheDarkKnight » 11/08/2022, 20:10



Forse perché ciò di cui tu parli non si rivela mai agli occhi di chi si ritiene sfortunato?
Il credere nell'evento positivo non lo renderà automaticamente concreto...
Io sono abituato a questo, chi mi cerca solitamente non lo fa per il mio bene, o porta brutte notizie o problemi, oppure avanza richieste da esaudire, mentre la vita le uniche novità che mi ha portato a sorpresa fino adesso sono stati solo simpaticissimi problemi di salute.
Si può essere aperti e fiduciosi quanto vuoi, ma senza spregevoli obblighi imposti noi non governiamo mai gli altri ne tanto meno il mondo circostante, questo forse non lo capirai mai. Le cose buone avvengono solo se devono avvenire, senza forzature o stratagemmi.
Ovviamente parlo per me che come ben sai vivo nel mio personalissimo universo parallelo con le sue bellissime regole che valgono solo per me.
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

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Messaggioda White Rabbit » 11/08/2022, 22:00



VeraVita ha scritto:Ma mi chiedo perché alcune persone amano essere masochiste o credere che non ci siano altre alternative.


Mica lo fanno apposta di essere infelici e non trovare soluzioni, non è masochismo.
Evidentemente non riescono a trovare lati positivi. Forse se vivessi la loro vita, neanche tu saresti capace di trovare significative cose buone.
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Cerco un varco tra i miei pensieri chiusi
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Messaggioda Eliminato » 12/08/2022, 4:59



Ciao VeraVita, buongiorno :hi:

Sinceramente io tendo a provare vicinanza nei confronti di tutte quelle persone che, con genuina sofferenza, esprimono anche a più riprese il proprio dolore qui. E lo dovrebbero fare mille volte ancora, perché altrimenti dove e come potrebbero farlo? Non tutti riescono a rivolgersi a sportelli o figure di supporto, ahimè. Purtroppo le persone non stanno male per diletto, hanno sempre qualcosa che non va. Stare male, almeno come stato base di malessere intendo, come penso altri ti diranno non è un qualcosa che puoi scegliere. Tu ovviamente mi potrai asserire, come posso sostenerlo anche io che oggi sto bene, che al massimo si può provare a "scegliere di imparare a stare bene", in modo progressivo. La famosa "volontà" di cui alcuni parlano, parola che io ho detestato visceralmente tutta una vita, ma che forse oggi riesco a riconoscere e intravedere (ma non fraintendetemi: se stai male, a volte, non c'è volontà che tenga - mi riferisco al disturbo depressivo maggiore, che porta disturbi fisici come stato di immobilizzazione, catatonia, astenia profonda, ipersonnia estrema e così via). Almeno, questo il mio pensiero, ci mancherebbe: lungi da me renderlo verità fusa tra le mani.

Dal canto mio, tuttavia, l'unica cosa che potrei dirti (e che probabilmente sarà in concordanza col tuo discorso) è questa: ammetto di trovare leggermente disturbanti alcune dinamiche manipolatorie usate da chi magari starà anche davvero male, benissimo okay, ma monopolizza l'attenzione inducendo tra l'altro pure senso di preoccupazione o angoscia negli altri. Mi riferisco a chi se ne esce con (a volte poco credibili) costanti frasi di suicidio o di morte, che poi appaiono oggettivamente ridicole (al limite del grottesco) e adolescenziali, giacché magari proseguono da anni e anni. Certe "mascherine", con chi è un pochino attento, purtroppo cascano male. Chi non lo sa però ci cade con tutti e due i piedi in queste "trappole", e mi dispiace tanto, perché non ha idea del loop in cui può scivolare dietro a questi siparietti ben inscenati da questi soggetti. Ci perde tempo e pure salute, perché magari si spaventa pure, e tanto. Ricordo ad esempio due signore che conosco, plus-sessantenni, che nel cuore della notte chiamarono soccorsi spaventate perché una ragazza aveva minacciato un falso suicidio. Purtroppo queste cose, mi spiace scriverlo, non sono giuste. E, di esempi, ne avrei da portare mille altri. Però bisogna dirlo (ribadirlo ed evidenziarlo): anche queste persone sono patologiche e raramente hanno delle lucide colpe vere e proprie: questi sintomi sono proprio parte della loro malattia. Non dico che non soffrano, anzi, visto che molto spesso la loro problematica mentale è un franco disturbo della personalità (es. istrionico, borderline, dipendente, ma anche narcisistico covert - perché okay che voglio fare il paladino della salute psichica e non affibbiare a caso etichette - ma a volte bisogna citarli pari pari questi tratti) che poi sfocia in una teatrale sindrome di Calimero per una mera gratificazione temporanea nel ricevere attenzioni attraverso l'egocentrismo "uff tutte a me! oggi voglio morire! no, a me il tuo aiuto non serve e io a giorni mi ammazzo! c'è qualcuno che mi risponde? perché sto per uccidermi! dove siete? adesso sparisco per sempre!" etc etc. :unsure:

Un'altra situazione pesantissima da gestire sono quelli che sì, stanno male, ma sono profondamente disempatici: inconsciamente, pur di sapere che anche altri potrebbero finalmente finire nel loro stesso tugurio di pantano, sono pronti a buttare giù il prossimo con frasi disgustose oltre che disumane "tanto starai sempre male, io è una vita che sto così, lascia perdere gli psicoterapeuti, meglio morire fidati, tanto sei brutto e inetto fidati". Hai mai avuto a che fare con queste persone? Rompono anche qualsiasi tentativo di ottimismo che gli altri cercano di offrire, arrivando puntualmente a sostituirsi addirittura agli specialisti se qualcuno parla di aver superato i propri disagi. A me è successo persino online, gente che arrivava a negarmi diagnosi fatte da professionisti in materia, insomma tutto pur di poter confermare a loro stessi e a poveri innocenti in cerca di aiuto che tanto, se uno sta male, starà male per sempre. Chi ne è uscito? No, non solo non stava veramente male, ma non aveva certo le loro gravi patologie: le famose razionalizzazioni psicologiche. :imbarazzo:

Se ti ritrovi in questi due ultimi pensieri, allora posso dar atto alla tua riflessione, per il resto inviterei a priori ognuno di voi a comprendere tutte queste forme differenti dell'espressione di sofferenza, pure quelle date dal vittimismo, perché alla fine se ci si pensa si tratta sempre di persone sole, gravemente malate, spesso relegate ai margini della società, disabili sul piano psichico in sintesi. Puoi mai denigrarle? Hanno già ricevuto delle forti bastonate nella vita, bisogna pertanto cercare di concedere rispetto pure a questi individui e, semmai, ridurre al minimo i contatti se li si hanno vicini e non si è eventualmente in grado di aiutarli concretamente (a volte tentare di farlo peggiora solo il loro stato), perché neanche quella sarebbe una colpa in fondo...

Spero di aver risposto in maniera accettabile ai tuoi quesiti e, ti prego, non prendere le mie esortazioni come rimproveri o critiche: non lo vogliono essere assolutamente ^_^
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Messaggioda VeraVita » 12/08/2022, 7:38



Broken Mirror ha scritto:Ciao VeraVita, buongiorno :hi:

Sinceramente io tendo a provare vicinanza nei confronti di tutte quelle persone che, con genuina sofferenza, esprimono anche a più riprese il proprio dolore qui. E lo dovrebbero fare mille volte ancora, perché altrimenti dove e come potrebbero farlo? Non tutti riescono a rivolgersi a sportelli o figure di supporto, ahimè. Purtroppo le persone non stanno male per diletto, hanno sempre qualcosa che non va. Stare male, almeno come stato base di malessere intendo, come penso altri ti diranno non è un qualcosa che puoi scegliere. Tu ovviamente mi potrai asserire, come posso sostenerlo anche io che oggi sto bene, che al massimo si può provare a "scegliere di imparare a stare bene", in modo progressivo. La famosa "volontà" di cui alcuni parlano, parola che io ho detestato visceralmente tutta una vita, ma che forse oggi riesco a riconoscere e intravedere (ma non fraintendetemi: se stai male, a volte, non c'è volontà che tenga - mi riferisco al disturbo depressivo maggiore, che porta disturbi fisici come stato di immobilizzazione, catatonia, astenia profonda, ipersonnia estrema e così via). Almeno, questo il mio pensiero, ci mancherebbe: lungi da me renderlo verità fusa tra le mani.

Dal canto mio, tuttavia, l'unica cosa che potrei dirti (e che probabilmente sarà in concordanza col tuo discorso) è questa: ammetto di trovare leggermente disturbanti alcune dinamiche manipolatorie usate da chi magari starà anche davvero male, benissimo okay, ma monopolizza l'attenzione inducendo tra l'altro pure senso di preoccupazione o angoscia negli altri. Mi riferisco a chi se ne esce con (a volte poco credibili) costanti frasi di suicidio o di morte, che poi appaiono oggettivamente ridicole (al limite del grottesco) e adolescenziali, giacché magari proseguono da anni e anni. Certe "mascherine", con chi è un pochino attento, purtroppo cascano male. Chi non lo sa però ci cade con tutti e due i piedi in queste "trappole", e mi dispiace tanto, perché non ha idea del loop in cui può scivolare dietro a questi siparietti ben inscenati da questi soggetti. Ci perde tempo e pure salute, perché magari si spaventa pure, e tanto. Ricordo ad esempio due signore che conosco, plus-sessantenni, che nel cuore della notte chiamarono soccorsi spaventate perché una ragazza aveva minacciato un falso suicidio. Purtroppo queste cose, mi spiace scriverlo, non sono giuste. E, di esempi, ne avrei da portare mille altri. Però bisogna dirlo (ribadirlo ed evidenziarlo): anche queste persone sono patologiche e raramente hanno delle lucide colpe vere e proprie: questi sintomi sono proprio parte della loro malattia. Non dico che non soffrano, anzi, visto che molto spesso la loro problematica mentale è un franco disturbo della personalità (es. istrionico, borderline, dipendente, ma anche narcisistico covert - perché okay che voglio fare il paladino della salute psichica e non affibbiare a caso etichette - ma a volte bisogna citarli pari pari questi tratti) che poi sfocia in una teatrale sindrome di Calimero per una mera gratificazione temporanea nel ricevere attenzioni attraverso l'egocentrismo "uff tutte a me! oggi voglio morire! no, a me il tuo aiuto non serve e io a giorni mi ammazzo! c'è qualcuno che mi risponde? perché sto per uccidermi! dove siete? adesso sparisco per sempre!" etc etc. :unsure:

Un'altra situazione pesantissima da gestire sono quelli che sì, stanno male, ma sono profondamente disempatici: inconsciamente, pur di sapere che anche altri potrebbero finalmente finire nel loro stesso tugurio di pantano, sono pronti a buttare giù il prossimo con frasi disgustose oltre che disumane "tanto starai sempre male, io è una vita che sto così, lascia perdere gli psicoterapeuti, meglio morire fidati, tanto sei brutto e inetto fidati". Hai mai avuto a che fare con queste persone? Rompono anche qualsiasi tentativo di ottimismo che gli altri cercano di offrire, arrivando puntualmente a sostituirsi addirittura agli specialisti se qualcuno parla di aver superato i propri disagi. A me è successo persino online, gente che arrivava a negarmi diagnosi fatte da professionisti in materia, insomma tutto pur di poter confermare a loro stessi e a poveri innocenti in cerca di aiuto che tanto, se uno sta male, starà male per sempre. Chi ne è uscito? No, non solo non stava veramente male, ma non aveva certo le loro gravi patologie: le famose razionalizzazioni psicologiche. :imbarazzo:

Se ti ritrovi in questi due ultimi pensieri, allora posso dar atto alla tua riflessione, per il resto inviterei a priori ognuno di voi a comprendere tutte queste forme differenti dell'espressione di sofferenza, pure quelle date dal vittimismo, perché alla fine se ci si pensa si tratta sempre di persone sole, gravemente malate, spesso relegate ai margini della società, disabili sul piano psichico in sintesi. Puoi mai denigrarle? Hanno già ricevuto delle forti bastonate nella vita, bisogna pertanto cercare di concedere rispetto pure a questi individui e, semmai, ridurre al minimo i contatti se li si hanno vicini e non si è eventualmente in grado di aiutarli concretamente (a volte tentare di farlo peggiora solo il loro stato), perché neanche quella sarebbe una colpa in fondo...

Spero di aver risposto in maniera accettabile ai tuoi quesiti e, ti prego, non prendere le mie esortazioni come rimproveri o critiche: non lo vogliono essere assolutamente ^_^


Buongiorno a te ^-^ caspita, mattiniero ;)
Ti ringrazio della tua risposta.
Alcune cose le comprendo, altre un po' meno.
Nel senso che io ormai mi sento una persona adulta. In altre parole (per carità, ho ancora molto da lavorare) ma in linea di massima, penso di aver partorito questo pensiero: la maggioranza delle situazioni dipende da noi. Ora, però, non mi va di essere fraintesa, nel senso che a volte esistono dolori devastanti, forze più forti di noi e via discorrendo. Ma in linea di massima, penso che se si trova una speranza per andare avanti e si ha un po' di fede e coraggio, si può andare più lontano di quanto crediamo e immaginiamo. E, non mi sento neanche di dire che sono pochi gli eletti. Certo, ciò presuppone un lungo lavoro su sé stessi e anche concedersi di darsi una possibilità. A me, infastidisce, chi pensa ad esempio che se vive una situazione scomoda, sarà per sempre così e non cambierà mai nulla. Esempio: mi sono lasciato con la mia compagna storica non avrò mai una compagna più bella e via discorrendo di lei. E, ci può stare. Sono piccoli lutti, devastanti (per non analizzare dolori ancora più traumatici e via discorrendo, non mi sento neanche di sminuire dolori ancora meno impegnativi) ma mi infastidisce quando non si dà neanche una possibilità ad un pensiero diverso. Non dico di farne uno stile di vita ma per lo meno provarci, mettere in dubbio ciò che dici e di provare un giorno e vedere come va.
Io, sinceramente, in base alla mia più modesta esperienza, trovo chi soffre è perchè non trova un senso nelle cose e mette l'opinione degli altri al primo posto. Poi, non lo so. Per non parlare poi del tunnel in cui finiscono: vedono solo nero.
Ripeto, non fraintendere, alcune situazioni sono davvero difficili e complicate. Però, penso che non solo abbiamo la possibilità di scegliere di trovare qualcosa di bello e una motivazione per vivere ma penso anche che ci attendono sempre dei doni al di là delle difficoltà. Forse, ho ancora molto da imparare ma almeno per adesso la vivo così.
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Messaggioda VeraVita » 12/08/2022, 7:39



Grazie a tutti per le risposte ^-^
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Messaggioda Semir88 » 12/08/2022, 8:01



C'è chi si lamenta per trovare la forza di superare le cose. Non è detto che avere ottimismo ed essere positivi sia sempre la soluzione a tutto. Perché poi se non riesci a superare i problemi ci stai il doppio male, invece chi magari vede le cose in maniera negativa o più realista lo fa per affrontare meglio nella sua comfort zone i problemi ed andare avanti. Non siamo obbligati a fare cambiare idea alle persone o dare loro coraggio o spendere una parola buona a volte basta dire se sei sicuro sarà sicuramente la scelta giusta, non per forza i nostri consigli cambiano il loro modo di vedere le cose e li aiutano... non è detto che le persone vogliono cambiare, io posso dare un consiglio dal mio punto di vista ma se poi dall'altra parte non c'è la volontà di recepire accetto e lascio perdere....
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Messaggioda VeraVita » 12/08/2022, 8:46



Semir88 ha scritto:C'è chi si lamenta per trovare la forza di superare le cose. Non è detto che avere ottimismo ed essere positivi sia sempre la soluzione a tutto. Perché poi se non riesci a superare i problemi ci stai il doppio male, invece chi magari vede le cose in maniera negativa o più realista lo fa per affrontare meglio nella sua comfort zone i problemi ed andare avanti. Non siamo obbligati a fare cambiare idea alle persone o dare loro coraggio o spendere una parola buona a volte basta dire se sei sicuro sarà sicuramente la scelta giusta, non per forza i nostri consigli cambiano il loro modo di vedere le cose e li aiutano... non è detto che le persone vogliono cambiare, io posso dare un consiglio dal mio punto di vista ma se poi dall'altra parte non c'è la volontà di recepire accetto e lascio perdere....


Grazie molto per la bella risposta ^-^ in molte cose che hai scritto le condivido appieno, veramente.
Grazie, di nuovo!
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