Il mio grazie a tutti i partecipanti, anche per aver evocato e ricordato i tanti e diversissimi significati di <solitudine>.
In realtà, e come da mio sottotitolo, io alludevo al "
pensare di non aver nessuno con cui scambiare due chiacchiere".
Sono persuasa che si nasca soli e si muoia soli. E che poi, come dice Paolo Conte, "certo in mezzo c'è un gran traffico".
Per cui non alludevo a quei grandi e profondi legami e sentimenti "eterni" di cui parla VeraVIta (che ovviamente ringrazio

per la partecipazione), nè alle sublimi quanto rare "affinità elettive".
Di queste, in totale sincerità, sempre più dubito persino che possano esistere, nel senso che...anche quando si "sente" di averne...mi residua sempre il dubbio angosciante che possano essere più frutto di illusioni percettive (anche reciproche) che non di realtà reali...

Esattamente come l'amore passionale...
Parlavo, piuttosto, di quel molto più frequente <sentirsi soli per mancanza di
compagnia>. E parlavo della compagnia (occasionale o abituale) che basta, appunto, per scambiare due parole sulla qualunque davanti a una birra, e che - quando è simpatica/gradevole - diventa l'ideale anche per condividere PICCOLE/GRANDI cose, a cui si tende a rinunciare quando si è da soli. Esempi a caso: andare a vedere uno spettacolo o andare a provare un ristorante "cult" in una città vicina, o anche fare un'escursione in moto o affrontare un sentiero di montagna o un'immersione sub in zona marina, ecc. ecc.
Tra l'altro : ho certezza inamovibile di TANTE persone (anche donne) che alla presunta conquista dei (rarissimi o inesistenti) "Sentimenti Eterni" tra umani...O non è vero che siano interessate O è semplicemente vero che siano le prime a NON essere disponibili e/o facultizzate, pur sognandole, poichè sono le prime a NON saper assolutamente vivere l'apertura, la confidenza, l'esposizione di sè e dei propri sentimenti e pensieri.
E NON ho "rimedi" su questo fronte, anche perchè - come già detto - non è da oggi che personalmente dubito che esista davvero l'oggetto della "caccia al tesoro".
Ma la "compagnia" è tutt'altro, e - benchè io sia sostanzialmente molto più asociale di quanto possa apparire, sia qui che nella vita reale e soprattutto professionale - trovo SACROSANTAMENTE vero che poter contare sulla "compagnia",
anche a dosi omeopatiche, sia molto importante per chiunque, e ancor più per chi abbia la tendenza a "fissarsi" sulle proprie vere o autoritenute sfighe, nel senso che la compagnia aiuta/constringe a CAMBIARE TEMA, e già in questo ha una valenza terapeutica, quale che sia il tema su cu si vira, e foss'anche il più sciocco dell'universo.
E il pensierino che desideravo condividere è soltanto che, per quel che vedo, per riprendere il bandolo di questo MODESTISSIMO ma importantissimo contatto col prossimo...a me pare che esistano ovunque tanti luoghi in cui si può entrare e, consumando un caffè con calma o giocando un euro di qualunque "lotteria nazionale" ...già si potrebbe, volendo, ricominciare da zero SE semplicemente non si comsuma quel caffè o si acquista qualla schedina restando "a testa bassa" su quel caffè o su quella schedina...
