Il passato non torna, il futuro è in ritardo

così riesco a motivare la mia depressione

Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Il passato non torna, il futuro è in ritardo

Messaggioda Nancy » 12/01/2013, 20:23




Riassumerò le vicende che mi hanno portata alla depressione.

Il mio malessere è indubbiamente un' appendice di quello che vive mia madre e si riflette su di me che però riconosco quello che sento come disarmonico. Più di 10 anni fa è deceduto mio padre, così mia madre ha assunto sia la condizione di vedova che quella di depressa: si fa curare inizialmente da uno psichiatra a causa della perdita di peso eccessiva, poi interrompe le cure di cui crede di non aver più bisogno. Non era così, non è così, la depressione ormai cronica di mia madre le ha regalato una perdita di lucidità piuttosto evidente e donato a noi figli una situazione che va progressivamente allontanandosi da una normale serenità.

In tutti questi anni seppure con una malinconia di fondo varie attività e stimoli mi hanno tenuta al riparo di un crollo emotivo degno di nota finchè un contratto di lavoro è giunto al termine e non è stato possibile rinnovarlo, succedeva 2 anni fa e inizialmente la fiducia di riuscire a ricreare la mia situazione lavorativa come avevo sempre fatto. Nel frattempo la mia carriera universitaria terminava con la discussione della tesi e conoscevo una delle persone a me più care.
La ricerca di lavoro si protrae in questi due anni senza successo, gli unici lavori di cui ho potuto beneficiare sono stati quelli temporanei però la mia cara amicizia si trasforma in qualcosa di più, oltre all' amore di questa persona il sostegno che mi dava nell' affrontare lo sconforto d' ambito lavorativo riuscivano ancora a tenermi a galla.

Novembre scorso è il momento del crollo, lui mi lascia anche se continuiamo a sentirci e cerca di sollevarmi il morale la presenza fisica viene meno, oggi sono due mesi che non lo vedo e intanto l' infruttuosità della ricerca di lavoro mi pesa sempre di più, lo sconforto ha inghiottito tutto ciò che ho intorno.
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Il passato non torna, il futuro è in ritardo

Messaggioda Elpis » 13/01/2013, 10:12



Che dire nancy, capisco quello che provi, tante situazioni assieme che ti avevano dato la forza per superare i tuoi problemi si sono sfasciate in poco tempo, quindi adesso ti ritrovi una doppia condizione da risolvere. La situazione economica in Italia purtroppo è pessima, un lavoro è difficile da trovare lo so ma vedrai tempo al tempo ne troverai uno abbi fede, stessa cosa vale per l’amore troverai la persona giusta per te che ti starà accanto, però nel mentre che aspetti devi trovare un modo per impegnare la mente, devi trovarti un hobby o fare sport qualcosa che ti piaccia altrimenti rischi di pensarci troppo e di conseguenza avvilirti ancora di più...
tanti cari saluti :hug:
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Il passato non torna, il futuro è in ritardo

Messaggioda Nancy » 13/01/2013, 18:03



Ti ringrazio per il consiglio Prometeo, forse ho riassunto un po tanto ma non è la prima volta che mi trovo in questo stato, diciamo che nel tempo si sono alternate fasi più serene a fasi meno allegre, fino a quella di questo periodo che è ovviamente il picco della fase discendente, infatti non c'era mai stato bisogno di prendere psicofarmaci per la mia negatività.

In questi anni ho imparato a fare e ad amare tutta una serie di attività e, come dicevo anche in chat, sono ottimi metodi per far trascorrere il tempo mentre non ne migliorano la qualità. Per stare meglio ho bisogno di stare con le persone a me care, che sono pochissime, oppure con persone a cui non sono molto legata ma che abbiano qualcosa da condividere.

Probabilmente un altro dei miei problemi è che le persone non si fermano a stare con me abbastanza perchè io possa cominciare a voler bene e certamente dipende molto dal fatto che non ho mai sprizzato gioia di vivere da tutti i pori. Sono circondata da un mare di conoscenti in cui emergono 3 persone amiche.
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Il passato non torna, il futuro è in ritardo

Messaggioda Royalsapphire » 13/01/2013, 23:15



Ciao Nancy!
Innanzi tutto complimenti per l'avatar, è bellissimo! Mi piacciono tanto le stelle! E quel bagliore che di solito gli si mette accanto nei disegni per darle una parvenza piu verosimile!
C'è un motivo sicuro per cui tu le hai scelte come avatar indicativo del tuo personaggio. Tu hai ancora luce dentro. Non ti sei ancora spenta, nonostante le difficoltà e la solitudine che provi.
Mi dispiace per tua madre, non dev'essere stato facile per lei superare un lutto cosi grave. Anzi, da come ne parli direi che non l'ha ancora superato. Purtroppo i genitori dovrebbero essere forti abbastanza da mettere da parte il dolore per crescere i propri figli finchè non sono indipendenti e autonomi... Ma spesso non si riesce, e il peso della disperazione schiaccia qualunque voce di responsabilità dalla mente.
E' vero che vivendo con proprio caro sofferente, non è facile vivere serenamente e avere la serenità e la grinta per andare avanti. Ma è proprio li che il figlio deve accettare lo scambio dei ruoli: da figlia a madre della propria madre o dei propri fratelli piu deboli. E' in questa accettazione che ci si accolla anche la forza che il ruolo richiede. Voglio dire: se continui a guardare la realtà come figlia, allora ti sentirai piu debole perchè saprai che tua madre dovrebbe ovviare a tante cose che invece vengono lasciate alla deriva, e allora ti senti scoperta, e ti senti in una situazione piu grande di te. Ma se ti metti in testa che devi essere tu ora a fare le sue veci, a prendere le redini della situazione, allora non aspetti piu inconsciamente che arrivi tua madre o che qualcosa non governata dal tuo volere sistemi le cose.
Certo se avessi un lavoro sarebbe piu semplice perchè il peso che senti addosso sarebbe piu leggero. Ma è nelle situazioni disperate che si deve essere forti! La forza è come la benzina in una ferrari: se non sei su un circuito non puoi farla correre per come è stata progettata. Cosi la forza, non ti serve a niente nelle situazioni di calma piatta! Devi farla uscire quando arriva il momento si fa duro!
Questo è il link a un topic che ho aperto su come trovare lavoro, se ancora non lo conosci potresti approfittarne per cercare di ottenere dei risultati:
viewtopic.php?f=57&t=182&hilit=indeed

Probabilmente un altro dei miei problemi è che le persone non si fermano a stare con me abbastanza perchè io possa cominciare a voler bene e certamente dipende molto dal fatto che non ho mai sprizzato gioia di vivere da tutti i pori. Sono circondata da un mare di conoscenti in cui emergono 3 persone amiche.

Mi ha colpito questo passo... In che senso "le persone non si fermano a stare con te abbastanza"? Dove vanno??
Per far sì che un rapporto di amicizia decolli, occorre tempo, occorrono confidente, occorre conoscere il passato dell'altro, e soprattutto occorre star vicini nei momenti bui. Solo cosi si può costruire un legame sempre piu forte e inscindibile, a carattere familiare. In fondo cos'è un amico se non un pezzo di famiglia, laddove non ti abbandona e si interessa a te nel bene, godendo per il tuo bene?!
Nancy, noi non possiamo mai sapere chi c'è davanti a noi, se una persona che ci farà del male, che ci abbandonerà, che ci tradirà, o che ci amerà. Possiamo solo sapere chi siamo noi e cosa vogliamo! E se tu vuoi aiutare chi hai davanti, o dargli occasione di conoscerti meglio, o avere tu voglia di conoscere questi, allora è solo a questo che devi mirare. Senza pensare a "ma" o "se". Devi agire per come senti dentro. Le delusioni potranno arrivare, come potrà arrivare la gioia di trovare un caro amico, in mezzo a questo mare di pesci! :cute:
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Il passato non torna, il futuro è in ritardo

Messaggioda Dado » 14/01/2013, 4:17



Nancy ha scritto:In questi anni ho imparato a fare e ad amare tutta una serie di attività e, come dicevo anche in chat, sono ottimi metodi per far trascorrere il tempo mentre non ne migliorano la qualità. Per stare meglio ho bisogno di stare con le persone a me care, che sono pochissime, oppure con persone a cui non sono molto legata ma che abbiano qualcosa da condividere.

Probabilmente un altro dei miei problemi è che le persone non si fermano a stare con me abbastanza perchè io possa cominciare a voler bene e certamente dipende molto dal fatto che non ho mai sprizzato gioia di vivere da tutti i pori. Sono circondata da un mare di conoscenti in cui emergono 3 persone amiche.


Se le persone care ti fanno stare meglio, o se ti fa stare bene la presenza di persone con cui hai qualcosa da condividere, è su questo che devi puntare x poter cercare di darti un pò di serenità, vista la situazione di forte disagio che naturalmente ti creano sia la depressione di tua madre che il fatto di non riuscire a poter trovare lavoro, e alla luce del fatto che gli hobby ti fanno passare il tempo ma non migliorano il tuo stato psicologico. Cercale tu queste persone che ti fanno stare meglio, chiamale le tue 3 amiche, contattale, purtroppo la quotidianità è piena di problemi x tutti e magari loro senza farlo apposta, prese dai loro problemi, non trovano modo e tempo di farsi sentire, allora fatti sentire tu ;).
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Messaggioda giainuso » 14/01/2013, 15:03



e il presente è presente
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Messaggioda JaneDoe » 15/01/2013, 13:36



Ciò che emerge maggiormente dal tuo post, a partire dal bellissimo titolo, è il senso della precarietà.
La precarietà nel lavoro, la precarietà negli affetti. Ed è probabilmente il modo in cui tu percepisci la vita, cioè come qualcosa in cui non c'è nulla di certo, sicuro e definitivo.
Ma la vita è così. Non c'è nulla di sicuro, certo e definitivo.
Il problema del lavoro è un problema comune a moltissime persone in questo momento e so quanto possa far percepire sè stessi in chiave di inutilità ed incertezza. L'importante è non interpretarlo erroneamente come un fallimento personale, perchè purtroppo oggi, qui in Italia, il lavoro non è questione di merito o di capacità personali. Bisogna solo avere un po' di pazienza e cercare, nel frattempo, di industriarsi in qualche modo e, se non ci si riesce, ugualmente non si deve attribuire la colpa a sè stessi, perchè, oggettivamente, non è così.
Mi ha colpito, inoltre, il tuo bisogno di avere necessariamente vicine altre persone per poter star bene. Che è una cosa normale, è vero. La condivisione è un elemento essenziale per gli esseri umani. Però non dovrebbe essere l'unica fonte di benessere per sè stessi. Soprattutto se si ingigantisce il problema della vicinanza altrui come una sorta di "copertina di Linus" cui aggrapparsi per vivere.
Forse la malattia di tua mamma (e ti assicuro che in questo riesco a comprenderti perfettamente) ti ha lasciato una sorta di vuoto affettivo e ha determinato un capovolgimento di ruolo cui non eri pronta. Una specie di sindrome da abbandono che ti spinge a cercare in altre persone un elemento saldo cui far affidamento. Ma l'affidamento principale è quello che si ha nei confronti di noi stessi. Che suona un po' triste detto così, ma che in realtà è la chiave per il benessere.
Leggo che, in un mare di conoscenti, hai 3 persone amiche. Ti sembra poco? Tre persone che tu stessa puoi definire amiche è davvero tantissimo.
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Messaggioda Nancy » 15/01/2013, 14:29



Grazie JaneDoe, le tue riflessioni sono anche quelle che faccio io, poi la mia precarietà generale si dimostra stabilissima e non perseguo sulla retta via.
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Messaggioda JaneDoe » 15/01/2013, 15:05



Nancy, le mie riflessioni le dedico a te, perchè continuare a ripeterle sempre a me stessa alla lunga mi viene a noia :)
Non sei la sola a disattendere certi buoni propositi.
Mi è piaciuto molto il titolo del post perchè è esattamente ciò che sento. La mia fortuna (probabilmente l'unica), credo, sia quella di non tollerare di stare male, di ribellarmi al mio malessere e di aver imparato, negli anni, a ricordarmi, quando sono sola e penso che non ci sia alcuna via d'uscita, che prima o poi passa.
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Messaggioda Meiko » 16/01/2013, 14:52



Mi dispiace molto.. è tutto tanto triste..
La ricerca di lavoro è un tormento per tutti, in questo periodo. Dovremmo renderci conto che siamo tutti sulla stessa barca, per quanto riguarda quel settore.. purtroppo. Questo solo per far capire a noi stessi che non è un fallimento personale e che non dipende da noi come persone. Almeno sarebbe un motivo in meno di depressione.. credo.. il fatto di realizzare che non è solo la tua condizione.
E’ molto triste ciò che dici riguardo a tua madre. Perdere il marito e trovarsi con dei figli e una famiglia da portare avanti da sola. Non avevate dei parenti che magari potevano darvi una mano? Boh, magari è una domanda stupida, ma a volte la condivisione di un dolore con le persone care può aiutare ad affrontarlo meglio. Poi dipende anche molto dal carattere e dall’orgoglio personale, se uno preferisce tenersi tutto dentro invece che mostrarsi debole..
Per aiutare tua madre ad uscirne devi prima riuscire ad uscirne tu. E’ normale che il suo male si sia riversato su di te, ma non è giusto. Credo che come famiglia dovreste sostenervi l’uno con l’altro e trovare la forza nel vostro stare insieme, nel vostro essere uniti e volervi bene.
Per quanto riguarda il tuo ex.. sarò dura, ma il consiglio che ti do è di allontanarti il prima possibile da lui. Dimenticalo. Ti ha lasciata? Ok, basta, vita nuova. E’ difficile, e ci vogliono due … così per riuscirci, ma se senti che provi ancora attrazione verso di lui e se credi di volerlo ancora, ma lui ha già preso altre strade, ti farà solo del male averlo accanto.
Troverai qualcun altro, vedrai.
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