Royalsapphire ha scritto:La mia domanda è, come si lavano i pazienti? Loro non provano vergogna? Perché non possono lavarli i familiari?
Per lavare i pazienti c'è una tecnica per ogni singola parte del corpo (le caratteristiche generali di solito prevedono il lavaggio dall'interno verso l'esterno e dalla zona meno pulita a quella più pulita e altre legate alle parti da lavare, naturalmente con tutto il materiale occorrente che può essere cotone idrofilo, bricco, garze monouso, detergente neutro, ecc.).
Di solito si dice che l'infermiere non abbia sesso, ma è indubbio che i pazienti possano provare vergogna.
Ad esempio una volta mi fu chiesto di togliere un catetere ad un uomo anziano; io mi rifiutai perché in quel momento era disponibile un mio collega tirocinante maschio che avrebbe potuto provvedere alla rimozione del cateterismo al posto mio, creando meno imbarazzo all'ammalato (lascia che poi non ci sia nessuno disponibile, e quindi occorre farlo, e naturalmente lo si fa con tutta la disponibilità di questo mondo, però è preferibile che l'infermiere maschio si occupi dei pazienti uomini e l'infermiera femmina delle donne).
Mi è capitato infatti anche di sentire una paziente che dicesse:'' Non voglio essere lavata da quell'oss maschio (era l'unico presente in reparto), perché ho vergogna di lui''.
I familiari possono lavare i propri pazienti, ovviamente solo se manifestano un minimo di mobilità (se la persona è costretta a restare allettata occorre intervenire con prestazioni infermieristiche più precise).
Da noi capita che i familiari si occupino di loro, e sicuramente questo rende molto più a proprio agio i pazienti (è evidente anche dalle loro reazioni!

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